Gioverebbe forse fare una riflessione più radicale sulla politica in generale, prescindendo dal fatto che le conclusioni a cui si perviene, anche se logiche e razionali, possano incidere su un eventuale cambiamento.
Non credo, infatti, che si potrà uscire facilmente dalla palude in cui stiamo affondando, in cui la cultura italiana profonda, quella dell’ambiguità, della furberia, dell’inciucio, del centro politico con un piede a destra e uno a sinistra, del “compromesso storico”, di Peppone e Don Camillo, fino al recente concepimento del “Partito democratico” che vuole mettere insieme il diavolo e l’acqua santa, la PALUDE del centro appunto, che comprende Berlusconi, Casini, Mastella, Di Pietro e tutto il Partito democratico.
Questi partiti nelle cose sostanziali, che sono l’economia e la politica estera, non hanno grandi differenze tra loro, sono tutti ossequiosi verso la Chiesa, non mettono in discussione le servitù militari come la Nato che ci vede obbedienti esecutori delle strategie Usa, non hanno alcun intenzione di tener conto delle allarmanti valutazioni degli scienziati sull’effetto serra, tutti sono per l’aumento del PIL e per conquistare nuovi mercati, la Confindustria e i suoi interessi non si toccano, la produzione e vendita di armi per loro è un commercio normale, l’informazione al 100% in mano ai partiti o a colossi privati è un fatto normale (ai partiti la RAI, ai privati tutto il resto).
La vicenda parallela della sinistra che trafficava
per scalare la BNL, e la destra che voleva Antonveneta e Corriere della Sera, dimostra senza ombra di dubbio la complementarietà di queste forze, che nella sostanza avevano stipulato un patto di non aggressione e di spartizione, con Fazio regista occulto, che solo la magistratura ha fatto fallire.
Solo l’ingombrante libertino settantenne di Arcore e le sue manie di grandezza e di novello duce, impedisce l’incontro dei partiti prima citati, e i furbacchioni per tutte le stagioni, Rutelli, Casini, D’Alema, Veltroni, sono lì a sbavare, pronti alla grande coalizione, per buttare Prodi al cesso, con l’avallo della politologa Barbara Palombelli, incidentalmente sposa e consigliera di Rutelli, soggetto dalle fermissime convinzioni politiche (prima radicale, poi verde, margheritino e infine papista).
Credo che tutti gli inciucisti di centro preghino segretamente per una dipartita del Cavaliere, o almeno un esaurimento improvviso delle pile del suo presidio cardiaco, o qualche coccolone dovuto ad intemperanze sessuali con giovani e disinteressate ammiratrici.
Il Centro, già spazio esclusivo della vecchia DC, che si pensava scomparso per una giusta contrapposizione tra due poli alternativi, riciccia come la prospettiva più probabile, generato proprio dalla mancanza di identità sia della sinistra che della destra.
Ma se immaginiamo lo scenario di una grande intesa di centro che taglia le ali di destra e di sinistra, cosa possibile e organica alla cultura politica degli italiani, i sedimenti a sinistra, che numericamente rappresentano un cospicuo 15%, sarebbero l’ennesimo ostacolo ad una nuova opposizione,in quanto settari, ideologici, con pretese di comunismo e socialismo fuori dalla loro portata, formati da vecchio personale di politici di professione, sicuramente incapaci di rinnovarsi e di avere una azione e una strategia comune.
Comunque si evolva la situazione politica in Italia, non bisogna farsi illusioni. Coloro che oggi pensano che l’economia deve essere piegata alla sostenibilità ambientale con regole dettate dalla politica, che è prioritario difendere l’aria, l’acqua, la nostra salute, i cibi dall’inquinamento che ci procura il liberismo industriale, che bisogna fermare l’immigrazione che ci impedisce una decrescita (più o meno felice) e rende invivibili le periferie delle nostre città, oltre a offrire nuovi schiavi al lavoro nero, ebbene queste persone oggi non sono rappresentate politicamente anche se rappresentano la parte più consapevole e lungimirante della popolazione.
Aggiungiamo anche le tante persone che vedono che tutta la vita pubblica, dai Comuni alle Asl, ai Ministeri, alle Università e alla Rai, è soffocata e resa inefficiente dalle spire di una politica che vive sul sottogoverno, le raccomandazioni, i portaborse, i nepotismi, dove è impossibile per le persone perbene, capaci, oneste, trovare lavoro.
Il fatto che in tutti i settori pubblici prevalgano le raccomandazioni, i concorsi fasulli,i mafiosi, condanna tutti i servizi alla inefficienza (vedi discariche),i mediocri e gli incompetenti vanno avanti e tutta la vita pubblica viene danneggiata.
Aggiungiamo anche tutti coloro che pensano che sia scandaloso per uno stato laico finanziare attività religiose, che devono dipendere unicamente dai contributi dei loro seguaci, e i cui simboli non devono essere esposti nei luoghi pubblici.
Si parla di antipolitica come se si vedesse un fenomeno di individualisti asociali. Invece è il rifiuto di questa politica, chiusa nel “Palazzo”, incapace, incompetente, complice di una economia distruttiva, artefice di ogni inefficienza, che ha licenziato leggi incomprensibili, farraginose, e a tutela della propria casta finanziando generosamente partiti, parlamentari, consiglieri regionali, provinciali, comunali, consulenti ecc.
Il cammino del popolo dei senza partito (me compreso), che vogliono cambiare politica, metodi, cultura, che amano la PACE e la indipendenza, l’ambiente, che rifiutano ideologie e religioni, è tutto in salita e si parte da zero!