Cari amici medici, 

Magari qualcuno di voi se l’è scordato. Magari qualcuno non sa neppure di averlo prestato, ma il cosiddetto Giuramento d’Ippocrate esiste ed è l’ossatura etica della vostra professione e voi tutti, laureandovi, vi siete impegnati a non tradirla. Non solo della vostra professione si tratta, in verità, ma di quella di tutti coloro che si occupano di salute. Da qualche parte di questa formula c’è il binomio “scienza-coscienza” secondo cui voi dovreste regolare la vostra vita, almeno quella professionale. Ora, è noto, o dovrebbe esserlo, che la scienza trova uno dei suoi fondamenti nell’osservazione dei fenomeni e sarebbe opportuno che questa osservazione transitasse attraverso una mente intelligente ed onesta. Uno dei fenomeni più vistosi di questi ultimissimi anni è l’aumento dei casi di cancro, fenomeno che non sfugge a nessuno perché ormai, per limitarci a casa nostra, in certe zone d’Italia, e sono tante, non esiste di fatto una famiglia in cui non ci sia almeno un malato o un morto recente di una malattia oncologica. Negli ultimi tre anni io mi sono fatto più o meno seicento conferenze in giro per il nostro Paese e sempre, con martellante regolarità, dovunque andassi mi si diceva: “Questo è il posto più inquinato d’Italia e qui abbiamo il massimo della mortalità per tumori.” Naturalmente non è possibile che esistano seicento record, ma questa è la percezione della gente. Una percezione, ahimé, confortata dai numeri. E i numeri schizzano in alto nelle zone più inquinate. Constatare che due più due fa quattro non è poi tanto difficile, ma pare che questa operazione sia troppo banale per voi o, almeno, per una parte di voi.

 Per quella che conta, se non altro perché è quella che siede sulle poltrone più alte, quella che va in TV a distribuire saggezza, quella che si fa intervistare sui giornali, quella che visita i malati per corrispondenza rispondendo alle lettere sui rotocalchi, quella che firma le enciclopedie, quella che ha figli che fanno carriera in un lampo, quella che “fa prevenzione”, quella che emargina con alterigia i colleghi peones che, non avendo interessi da difendere altro che la loro onestà (scienza e cosceinza, appunto), dicono le cose come stanno. Insomma, quella cui la gente presta orecchio e regala fiducia. E allora questa gente, questa clientela così redditizia, i medici che contano la coltivano con cura. In vent’anni linfomi e leucemie sono aumentati tra il 15 e il 20%? Il mesotelioma delle donne del 37%? I cancri della mammella del 27% abbondante? E i bambini? In quelli piemontesi presi come campione il neuroblastoma è aumentato del 79% e i cancri del sistema nervoso centrale del 49%. Allora non è vero che ci sono più cancri perché aumenta l’età media della popolazione. Beh, e con ciò? Il dott. Roberto Labianca, bergamasco, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica ci spiega come stanno veramente le cose. “Cari signori, state tranquilli – c’invita il luminare: – oggi noi medici siamo diventati talmente bravi che diagnostichiamo tutto, anche forme di tumore irrilevanti e non pericolose. E lo facciamo precocemente. Ecco perché i numeri sembrano tanto grandi. L’inquinamento? Sì, c’è anche lui, ma non è il solo colpevole.” Ora, caro dott. Labianca, vuole spiegare anche a me come un cancro del sistema nervoso centrale o un neuroblastoma o un mesotelioma possano essere quisquilie? Vuole spiegare anche a me come può l'incidenza di una patologia arrivare ad aumenti simili? Vuole spiegare anche a me quali sarebbero le cause paragonabili all’inquinamento? Il basilico e la polenta non geneticamente modificata del Suo collega Veronesi, forse? E poi, se mi permette, c’è qualcosa che m'insinua qualche sospetto. Lei, come i suoi colleghi fortunati, punta sulla diagnosi precoce, vale a dire su di un business miliardario (in Euro) che, usando le sue stesse parole, svela persino i cancri irrilevanti o non pericolosi. Che ne direbbe se si puntasse, invece, a non ammalarsi? Si chiama prevenzione primaria: costa poco e rende tanto. L’inconveniente è che non c’è business, lo so. Ma quel Giuramento… E come si fa a non ammalarsi o, almeno, a non ammalarsi in questa maniera? Si eliminano le cause patogene e una di queste, l’unico fattore che sia vistosamente cambiato da vent’anni a questa parte, è l’inquinamento dell’aria, dell’acqua, del suolo e del cibo. Dia un’occhiata alle sostanze che i suoi stessi colleghi hanno classificato come cancerogene e veda come la loro concentrazione nell’ambiente sia cambiata in un ventennio. Sarà sorpreso di vedere come quell’aumento viaggi parallelo all’aumento dei cancri. Per non parlare delle polveri ultrasottili, anche queste aumentate a dismisura nell’ambiente. E, a questo proposito, chi avesse voglia di ragionare si renderebbe conto del perché i cancri al polmone sono in controtendenza, in calo: un po' si fuma meno (ma le ragazzine…) e un po' le polveri diventano sempre più fini perché le tecnologie moderne, dai cosiddetti "termovalorizzatori" ai FAP, i famigerati filtri antiparticolato, fanno proprio questo; riducono la dimensione delle polveri. E le polveri ultrafini non si fermano che per poche decine di secondi nei polmoni, per finire subito in tutti gli organi dove fanno guai. Solo chi non ha le nozioni fondamentali della medicina o coloro ai quali non fa comodo che certe cose si sappiano in giro si permettono il ridicolo di affermare che non esiste prova della loro pericolosità. Allora, cari signori dottori, se non altro perché su questo pianeta ci abitate anche voi e se non altro perché molti di voi hanno dei figli, cercate di recuperare un po’ di quel buon senso che della medicina è tanta parte. Guardatevi intorno con onestà. Pensate anche che i figli non basta collocarli in cattedra a trent’anni: bisogna dar loro un mondo decente in cui vivere e il primo elemento di decenza è la pulizia. Se distruggiamo l’ambiente, e in questo c’è l’aggravante difficilmente perdonabile della vostra complicità, siamo destinati all’estinzione. Fatevelo spiegare da un biologo, se la nozione vi sfugge. Il medico non è uomo di scienza perché della scienza la medicina non ha le caratteristiche epistemologiche, ma il medico occupa una posizione fondamentale nella società di oggi in cui tutti vorremmo campare bene. Non tradite voi stessi e date una mano. 

Stefano Montanari