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Interrogazione al Consiglio Regionale Emilia Romagna

 

 

Copia interrogazione presentata al Consiglio Regionale dell'Emilia Romagna sulla pericolosità delle nanopolveri presenti nei rifiuti recuperati nel ciclo di produzione di cemento, calcestruzzo, ed altri inerti utilizzati come sottofondi stradali.

 
Al Presidente del Consiglio Regionale    Interrogazione a risposta scritta Il sottoscritto Maurizio Parma Capogruppo Assembleare Lega Nord PadaniaEmilia e Romagna   Premesso che: 

·        Il costo sanitario per tutte quelle patologie imputabili all’inquinamento atmosferico aumenta sensibilmente ogni anno, appare indispensabile intensificare ogni strategia di prevenzione per ridurre, la dispersione del nanoparticolato, specie quello di origine industriale;

·        il nanoparticolato, prodotto da combustioni ad altissima temperatura, una volta penetrato nell’organismo umano non è "bio-compatibile " , quindi è, per definizione, patogenico;

·        una recente ricerca condotta dalla Clinica del Lavoro, presso le strutture della Fondazione del Politecnico di Milano, ha evidenziato la correlazione tra aumento del micro particolato nell'atmosfera e la formazione di trombi nelle vene, soprattutto degli arti inferiori;

·        da un'indagine effettuata con microscopio elettronico ESEM, su campioni raccolti nei pressi di una acciaieria, è emersa la presenza di preoccupanti quantità di polveri di metalli pesanti, dalla tipica forma sferica e cava, la cui produzione è possibile unicamente ad altissime temperature, non raggiungibili dai normali motori a scoppio o caldaie;

 

·        analisi svolte su alcuni feti (effettuate con microscopio elettronico ESEM), deceduti prima della nascita, hanno individuato la forte presenza di nanopolveri di origine industriale, alle quali, si è poi scoperto, erano state esposte precedentemente le madri;

·        nel nostro paese, le Agenzie Regionali di Prevenzione e Ambiente (ARPA) sono solite valutare e quantificare l’incidenza delle polveri sulla salute della popolazione unicamente in base alla massa di particolato presente, senza quindi ponderare tali rilievi anche in virtù della tipologia granulometrica: a parità di massa vanno assolutamente distinte come più pericolose  le particelle più piccole delle PM 2,5 ;

·        è scientificamente dimostrato che più le particelle delle polveri sono piccole (specie quelle emesse da fonti di combustione ad altissima temperatura (acciaierie, termocombustori, centrali a carbone, inceneritori a biomasse) maggiori saranno le ripercussioni negative a carico della salute delle persone;

·        a titolo di esempio, le persone esposte alle polveri generate dal crollo delle Torri Gemelle di New York presentano oggi patologie di diversa natura (soprattutto linfomi Non Hodgkin, leucemie e in soggetti giovanissimi il morbo di Parkinson e Alzheimer), tutte patologie riconducibili ai danni che le nanopolveri hanno generato, persino al sistema nervoso;

·        appare quindi necessario adottare ogni strategia utile a prevenire, ridurre o azzerare la dispersione nell’ambiente delle polveri, soprattutto quelle di origine industriale, sia a tutelare della salute dei cittadini, sia per contenere la spesa pubblica sanitaria;

    Considerato che: 

·        è consolidato che alcune aziende operanti nel settore dell’edilizia impiegano rifiuti industriali (scorie di acciaieria, fumo di silice, gessi, ceneri volanti, e scorie di inceneritori) all’interno del ciclo di produzione di cemento, calcestruzzo, laterizi ed altri conglomerati bituminosi;

·        anche le semplici fasi di trasporto, stoccaggio, lavorazione e messe in cantiere dei rifiuti industriali sopracitati comportano la dispersione nell’ambiente di nanopolveri anche perché spesso non vengono adottate quelle cautele d’obbligo per il trasporto e il trattamento di sostanze nocive e pericolose;

·        il particolato di origine industriale cui si fa riferimento comprende particelle di varie dimensioni e quindi, di diversa pericolosità per l'organismo umano;

·        il forte aumento dei casi di patologie allergiche, specie in pazienti pediatrici, pare essere strettamente legato a fenomeni di inquinamento da nano polveri, così come lo è anche l'aumento dei casi di malformazione congenita neonatale e di numerose altre patologie tumorali anche nei pazienti adulti;

·        la Medicina del Lavoro studia, da diverso tempo, gli effetti delle polveri in oggetto a carico dell’apparato respiratorio umano, riportando casi di silicosi, asbestosi, talcosi, e classificandoli come pneumoconiosi;

·        sul nostro territorio sono presenti numerosi siti di stoccaggio all'aperto di rifiuti industriali tra cui scorie di acciaieria, ceneri ed altro, in attesa di essere recuperati, tramite una semplice ed automatica nuova denominazione: non sono più rifiuti ma materia prima inerte per il ciclo del cemento, e considerati pari ad altro materiale calcareo o lapideo;

·        l'utilizzo stesso di rifiuti industriali come sottofondi stradali potrebbe danneggiare la salute degli stessi lavoratori dei cantieri, nonché di chi risiede nelle vicinanze;

·        le scorie di acciaieria recuperate e utilizzate all’interno di cemento, calcestruzzo ed altro materiale di ripristino diffondono, in alcuni casi, particolato contenente ferro ed altri metalli pesanti, che diversi cittadini hanno notato persino percorrendo in bicicletta alcune piste ciclabili o strade "ghiaiate", raccogliendone facilmente il particolato ferroso con  l’utilizzo di calamite;

·        la cenere volante ed il fumo di silice, utilizzati per migliorare la resistenza di alcuni cementi, rappresentano la tipologia di nanopolveri più insidiosa e pericolosa per salute;

·        Le nanopolveri della dimensione di qualche decimillesimo di millimetro, in un minuto attraversano i bronchi e finiscono direttamente nella circolazione sanguigna, penetrando con estrema facilità nei globuli rossi, nel DNA, ed in ogni organo interno, determinando reazioni infiammatorie e poi, nel tempo, patologie gravissime.

  
Interroga la Giunta Regionale per sapere:·        se, ove quanto sopra scritto corrisponda al vero, possano veramente definirsi "inerti" e quindi “non pericolosi per la salute” i rifiuti industriali recuperati nel ciclo del cemento, nonchè i prodotti con esso realizzati e, se sì, in base a quali analisi di nanodiagnostica;

·        se intende attivarsi affinché tutte le fasi di lavorazione e messa in opera dei suddetti materiali che disperdono particolato potenzialmente pericoloso, siano ,in futuro, sottoposte alle necessarie misure di contenimento o azzeramento del fenomeno;

·        se e come intenda verificare che tutte le scorie di acciaieria ed altre pericolose ceneri di origine industriale recuperate nel ciclo del cemento siano realmente vetrificate e inertizzate a norma di legge, e non rese inerti mediante la sola diluizione in un contesto di materiali calcarei;

·        come la Giunta intenda valutare l'impatto che le nano polveri hanno sulla popolazione residente nei pressi dei siti di lavorazione del cemento/calcestruzzi ed affini, onde escludere che le patologie tumorali, sempre più frequenti tra la popolazione, non siano anche da ricondurre a tale forma di inquinamento;

·        se e come sono stati effettuati controlli sulla salute dei lavoratori che sono quotidianamente esposti a questo genere di particolato, e se intenda procedere alla prevenzione del fenomeno mediante campagne si sensibilizzazione e informazione;

 Bologna,  Maurizio ParmaCapogruppo Lega Nord PadaniaEmilia e Romagna