Un po’ perché, al di là di una comicità in verità piuttosto ripetitiva, questa campagna elettorale non riesce ad interessarmi, un po’ perché preferisco non disperarmi più di quanto non faccia quotidianamente in laboratorio vedendo come ci stiamo suicidando, ci sono certe notizie che non mi arrivano o, se lo fanno, lo fanno in ritardo.
Solo ieri sera ho saputo dell’ennesima gag del dottor Berlusconi il quale, a supporto della campagna elettorale di Gianni Alemanno, si è esibito nell’ennesimo, spettacolare autogol. Sarà il Viagra che ne influenza il pensiero, sarà l’asfalto che gli percola dalla cute del cranio al cervello, Silvio di tutti noi ha rivelato il segreto per risolvere l’annoso problema dei rifiuti: termovalorizzatori! Per le persone di quoziente intelligente da normale in su traduco: inceneritori. Ma, nel suo entusiasmo pirofilo, il cavalier Miconsenta del Cucù ha dato a noi che siamo chiamati a fare di lui un padre della patria una notizia sconvolgente: all’estero si fanno i “termovalorizzatori” vicino agli ospedali. Di che estero si tratti e dove mai si costruiscano inceneritori di rifiuti a fianco di un ospedale resta avvolto nel biscione del mistero, ma questo non ha alcuna importanza: in una società come la nostra l’importante è affermare guardando negli occhi il cliente da spennare. L’onere della prova non spetta a nessuno e nessuno chiederà mai conto di scempiaggini del genere.
Stamattina, facendo colazione con la radio accesa, ho sentito che tale Silvana Carcano, rappresentante lombarda del partito della Casaleggio Associati, ha in programma la chiusura degl’inceneritori. Bene: la vedremo all’opera così come abbiamo visto il pulcino stellato Pizzarotti a Parma. Chi regge le fila del partito potrà stare tranquillo: dopo aver imbavagliato la ricerca che inchiodava gl’inceneritori ora avrà un’arma in più per mettere al sicuro impianti che ruberanno sì la salute, che devasteranno sì l’ambiente, ma che sono capaci di risanare bilanci di aziendine in difficoltà con gl’incentivi che nessuno, naturalmente, propone davvero di cancellare.
Ma ho sentito pure la voce di Oscar Giannino. Confesso che, al di là del fastidio di essere preso per i fondelli da un tale che si onestamente dimette e poi onestamente resta dov’è (ma abbiamo visto ben di peggio), l’omino mi ha fatto pena. Spogliato di un paio di lauree e di un master per il solo, irrilevante fatto di non esistere, spero ardentemente che non salti fuori che ha fregato il Mago Zurlì e che il bambino dalla testina di ovetto con la barba finta che gorgheggiava allo Zecchino d’Oro non era lui.
Poi ci si è messo l’amico scamiciato Matteo Renzi che, nel tono di chi ti sta per piazzare il pacco dell’operaio, ha illustrato come il suo polveroso partito, protagonista coerente di decenni di fallimenti, sorpasserà tutti a sinistra perché è a sinistra che si sorpassa mentre a destra c’è la corsia d’emergenza. Insomma, l’italiota indirizzato al voto è trattato da imbecille come probabilmente merita e l’evidenza è che ciò che importa al “politico” tra virgolette non è il bene della nazione ma raccattare abbastanza voti per appropriarsi di una poltrona.
A margine, magari a partire dalle elezioni dopo queste che magari saranno tra poco,una proposta la faccio io: l’unico documento che dovrebbe essere richiesto per presentare la propria candidatura sia quello di conformità psichiatrica. I sani di mente devono essere esclusi per legge. Che ci starebbero a fare?