LA MAFIA LUCRA SULLO SPACCIO DEI RIFIUTI INDUSTRIALI UTILIZZATI COME INERTI
Come recentemente ha denunciato Ferdinando Imposimato, i potentati economici e le imprese mafiose sono gli unici interlocutori invitati a dividersi la torta degli appalti pubblici, ed a pagare il conto salatissimo siamo noi cittadini, ignari, bonariamente illusi da troppo tempo, sulla serietà degli organi di controllo.
LA MAFIA LUCRA SULLO SPACCIO DEI RIFIUTI INDUSTRIALI UTILIZZATI COME INERTI
Come recentemente ha denunciato Ferdinando Imposimato, i potentati economici e le imprese mafiose sono gli unici interlocutori invitati a dividersi la torta degli appalti pubblici, ed a pagare il conto salatissimo siamo noi cittadini, ignari, bonariamente illusi da troppo tempo, sulla serietà degli organi di controllo.
Alta Velocità e adesso la TAV, così come tutti gli urgenti e faraonici progetti di ripristino ambientale camuffati da ottime premesse pseud-ambientaliste, sono anche un modo per far sparire sottoterra milioni di tonnellate di rifiuti industriali: scorie di acciaieria in primis, e poi fanghi e ceneri derivati da camini e depuratori dal settore galvanico, siderurgico, chimico e della plastica.
Non credo affatto che questi rifiuti siano stati sottoposti al trattamento inertizzante a norma di legge, perché costerebbe una follia, e poi basta scorrere le cronache locali per scoprire da piccoli scandali la punta di un business criminale ormai di portata nazionale. Non c'è regione non implicata, spesso con la complicità di rappresentanti Ausl, Arpa, e delle dittarelle che in suba-appalto hanno il triste compito di concludere la filiera "ottimale" di smaltimento progettata ad hoc dalla grossa azienda di trattamento e di rifiuti del nord, che agli industriali della sua città fa credere di fare le cose per bene!
I camion e gli escavatori utilizzati dalle imprese che svolgono i lavori in sub-appalto, sono gestiti dalle cosche mafiose di mezza Italia, i controlli sono impossibili, e comunque i controlli di Arpa e dei NOE rappresentano assurdamente il cerotto che lo Stato finge di mettere per stoppare la falla disastrosa del Titanic. Sono sempre i politici a stoppare le indagini a tutto campo dei carabinieri, sfumando ad arte le responsabilità dei veri mandanti, e consegnando alle cronache solo la piccola manovalanza del sistema criminoso.
Gli inerti sono prodotti e certificati da un unico gestore, spesso anche cooperativa di grande fama internazionale, grazie alle mille identità ( alias mille società di comodo) qualunque impresa criminale riesce a rubare milioni di euro al Ministero del Tesoro per rafforzare il proprio impero.
Le grandi opere pubbliche sono dunque le discariche della mafia di Stato.
Quasi tutti i magistrati si rifiutano di denunciare la casta dirigente di questo paese, perché denunciare il tradimento della classe politica porterebbe ovviamente al caos totale. Gli eroi che, come Falcone e Borsellino hanno fatto per gli appalti dell’Alta Velocità in Sicilia, sono finiti ammazzati, quindi noi possiamo nel frattempo candidarci alla chemio con tutte le prossime generazioni e farci risucchiare gli ultimi spiccioli che abbiamo sul conto corrente dalla ladroneria di Stato!
Un applauso a giudice Ferdinando Imposimato, ed un invito ai lettori a consultare il suoi coraggiosi interventi sul web.