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Imbecilli in scia

Sarà perché sto invecchiando, ma mi diventa sempre più difficile seguire la filosofia di Severino Boezio e sopportare gl’imbecilli. Del che mi dispiaccio, ma, giunto all’inverno della mia vita, temo di non avere più la malleabilità per potermi riformare.

Dell’imbecillità di qualche sostenitore/devastatore dei vaccini ho detto innumerevoli volte e su questo non resta molto da dire. Un’altra manifestazione in qualche modo analoga è quella degli appassionati di scie chimiche. Sia chiaro: le scie le vedo anch’io. Della loro stranezza, della rapidità con cui si formano, del loro numero straordinario mi accorgo senza difficoltà. Ma, come ho detto mille volte, io mi fermo qui.

Lo ripeto a beneficio di chi ha la mente impervia: io non ho alcun risultato mio sulle scie chimiche e, se abitassimo in una società dotata di un quoziente intellettivo accettabile, la cosa, almeno per quanto mi riguarda, si fermerebbe lì.

E, invece, no.

Lo ripeto: più di una volta è venuto qualcuno in laboratorio con il suo bel sacchettino di polvere, giurandomi che veniva da una scia. Noi quella polvere l’abbiamo analizzata (a nostra cura e spese, naturalmente) rilevando che si trattava in ogni caso di normalissima polvere ambientale senza particolarità di qualunque rilievo. Del resto, se si lascia cadere una polvere dal cielo a qualche chilometro di distanza da terra, tra correnti e inquinanti confondenti, è impensabile che se ne riesca a distinguere la natura. Solo un perfetto incompetente può pensare altrimenti. Per quanto mi riguarda, dunque, io non ho elementi per pronunciarmi. Lo so: ci sono gli esperti di ogni paese che hanno analizzato questo e quello, e da noi c’è perfino chi, superesperto, si è stampato una laurea in casa. Ci si rivolga a loro e si creda a ciò che piace di più: il Medioevo non è mai uscito fuori dei cervelli.

Poiché gli appassionati di scie chimiche paiono funzionare a ondate, mi sono trovato in più circostanze nel tempo a dover ridire più volte le stesse cose. Quasi invariabilmente, allora, mi sono arrivati messaggi d’insulti: io rispondo così perché sono complice di chi con quelle scie irrora il Pianeta. Idioti? Idioti. Ma questo è il nostro mondo. Dopotutto, io sono stato accusato di essere un guerrafondaio perché ho scritto capitoli scientifici di nanopatologie per tre libri curati dalla NATO e non c’è da meravigliarsi di nulla.

È di questi giorni l’interesse nei miei riguardi di un appassionato di scie chimiche il quale vuole sapere da me se le attrezzature degli astrofisici possono svelare la composizione di quella roba. Non essendo io un tuttologo televisivo pronto a rendersi ridicolo trattando di qualunque argomento (vedi, ad esempio, i buffoni che sproloquiano sui vaccini), non posso altro che rispondergli che non ne ho idea. Il metodo analitico che io uso prevede di avere a disposizione un campione da piazzare sotto il microscopio e non altro. Mi parrebbe del tutto logico, allora, che il mio interlocutore si rivolgesse a chi i metodi degli astrofisici li usa. E, invece, no: quello insiste e se io non glie lo dico è perché ho interessi malandrini. Un imbecille? Beh, fate voi.

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BOSTEF
8 anni fa

scieResta il fatto che in cielo queste scie ci sono, si espandono e il cielo diventa lattiginoso , gli aerei compiono rotte assurde, qualche volta fanno inversioni a U.Ho scattato parecchie foto per testimoniare queste cose. Tutto questo non mi sembra che rientri nella normalità delle rotte aeree. La mia amata Joni Mitchell è affetta dalla malattia di Morgellons e si sta battendo contro queste scie. RISPOSTA Le fotografo anch’io, ma se non mi si porteranno campioni VERI, io non avrò nulla da dire che abbia valore scientifico. Purtroppo io non ho l’onniscienza di chi si stampa una laurea in… Leggi il resto »