Regolarmente ogni giorno ricevo qualche richiesta d’informazioni. E-mail, telefonate o anche, seppur raramente, romantiche lettere postali come usava un tempo. Padelle e vaccini sono in testa alla hit parade, ma c’è chi mi chiede informazioni su terapie particolari, su alimenti industriali e non e persino su cosmetici (un tale reagì stizzito perché gli risposi che non avevo mai analizzato
la marca di tintura per capelli che quel signore usava né intendevo analizzarla.) Seguono gli appassionati di scie chimiche. Questi pretendono che io analizzi per loro, naturalmente a mie spese, le polverine che hanno raccattato per terra dopo aver visto le scie a qualche chilometro dalla loro testa. Una volta venne a trovarmi in laboratorio una persona che si era fatta accompagnare da un meccanico: quale automobile gli consigliavo di acquistare? E che dire dei filosofi e degli scienziati? A cadenze medie di un paio la settimana mi arrivano interminabili papiri densi di teorie di ogni specie che io dovrei leggere e commentare. Poi c’è chi pretende che io gli dia i dati e, magari, una relazione bell’e fatta per controbattere ad un sindaco mascalzone che vuole lasciare costruire nel suo comune uno dei soliti impianti demenziali a biomasse. A questi si aggiungono i soliti comitati “non abbiamo soldi e la invitiamo a tenere una conferenza dopodomani a (nome della località), insieme con il dottor (nome del medico).” Siamo arrivati addirittura ad un tale che fa scrivere da un altro tale per sollecitarmi ad andare al paesello suo a tenere una conferenza perché il primo tale si è candidato alla carica di sindaco e io devo aiutarlo nella sua campagna elettorale. Ma il colmo lo toccò una sindachessa la quale mi disse candidamente che voleva una mia consulenza a titolo gratuito perché il suo budget di 36.000 Euro era stato esaurito pagando un ingegnere che, poi, non aveva combinato niente.
Ora, cari ragazzi, tirate un bel respiro profondo e ragionate. Per prima cosa io non sono competente su tutto lo scibile umano. Quel poco, anzi, pochissimo, che so l’ho ricavato versando sangue, sudore e lacrime senza avere la fortuna di tanti luminari dalla faccia di bronzo che non si vergognano di pontificare su argomenti di cui hanno sentito parlare un paio di minuti prima e di cui, molto spesso, non capiscono neppure il significato. Per di più, come è bene sappiate, io sono ostacolato quasi per tradizione nelle ricerche che ancora riusciamo a svolgere in laboratorio (chiedere a Grillo e, magari leggere https://www.stefanomontanari.net/sito/blog/2550-il-grillo-mannaro.html per avere ragguagli) e, dunque, arranco, anche se la nostra velocità è infinitamente superiore a quella di tantissime istituzioni che sono mantenute a spese di tutti.
In secundis, non vedo per quale ragione io dovrei regalare il mio lavoro. L’ho fatto mille volte e ogni volta mi sono dato del fesso non avendo ricevuto quasi mai neppure un grazie ed essendomi reso conto che, se non fai pagare, il tuo lavoro vale zero.
In terza istanza, io non sono in grado di fare diagnosi o di consigliare terapie, non fosse altro che perché la mia laurea in Farmacia me lo vieta dal punto di vista legale. Giusto a margine, invito i pochi che mi leggono a diffidare di chi diagnostica e cura via internet o, comunque, lo fa senza una conoscenza diretta e accurata del soggetto. Così come invito a diffidare di diete o pastrocchi pseudofarmacologici che assicurano miracoli.
In conclusione, se volete informazioni, sappiate che queste sono l’essenza di molti anni di lavoro fatto a spese di mia moglie e mie e nient’altro. Idem se volete un lavoro di consulenza. Dunque, sappiate che, se volete i risultati senza dare nulla in cambio, siete solo degl’ignobili parassiti.