Non ho dubbi: sarà tutto certamente perfetto. Di sicuro non manca una firma, un timbro, una ceralacca, un placet e la legalità è rispettata fino all’ultima virgola.
Legalità, mica legittimità. Il che fa una corposa differenza, ma noi italiani non siamo schizzinosi.
È notizia fresca che l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha un nuovo direttore generale. Bene: ci voleva un po’ d’aria fresca e di competenza, non fosse altro che per la figuraccia rimediata dal professor Boschi, per una dozzina d’anni a capo dello stesso istituto e sostituito da un suo allievo solo perché non rinominabile per regolamento. La figuraccia – forse qualcuno lo ricorderà – Boschi la rimediò quando, giusto quattro anni fa, si prese gioco degli abitanti dell’Emilia del Nord dicendo loro beffardamente che la loro mica è zona a rischio sismico e, semmai, mica gli sarebbe cascata la casa in testa (http://www.youtube.com/watch?v=SUwEdlAh1Fw). Vabbè, a Bologna quello si chiama un “colpo di becchisia”, un’affermazione o un atteggiamento che si trasforma inopinatamente in una gaffe colossale. In quel caso, poi, il motivo era eroico: si trattava di rendere appetibile al popol bue una delle genialità che pongono il nostro Stivale in posizione di superstar. Nel caso era il deposito di gas proposto sotto i piedi degli abitanti del paese di Rivara della cui sicurezza garantiva non solo il professor Boschi ma pure lo scienziato Carlo Amedeo Giovanardi.
Insomma, eccoti un direttore generale finalmente esperto e competente: un professore di ginnastica che vanta – e scusate se è poco – niente meno che una raccomandazione di Mariastella Gelmini. Forse ancora arrancante all’interno del suo tunnel personale insieme con una valigia strabordante di neutrini, Mariastella nostra, folgorata da tanta scienza, ha sponsorizzato il ginnasiarca Massimo Ghilardi per una carica che, fuori di ogni dubbio, nessuno meglio di lui potrebbe occupare. È cosa nota, infatti, che l’Italia non ha un geologo che uno, un sismologo che uno, un vulcanologo che uno e, allora, la soluzione è arrivata genialmente con una nomina a sorpresa.
Ma noi non ci fermiamo qui. Lo stesso istituto aveva bisogno di un capo ufficio stampa e un capo ufficio stampa ha avuto. “Ho i requisiti” ha affermato la candidata che ha superato in tromba i 400 precari che potevano aspirare al posto. I requisiti? 90-60-90? Siamo seri: davanti ai numeri c’è poco da discutere.
Ora noi possiamo contare su Sonia Topazio, studiosa con un curriculum fittissimo che vanta addirittura una copertina di Playboy (mica Nature: su Playboy la natura si vede sul serio!) e una manciata di film in cui si è saputo fare a meno del costumista. Così oggi, appese al chiodo le classiche gocce di Chanel con cui la nostra funzionaria si abbigliava come la compianta Marylin Monroe, a 42 anni l’eclettica dottoressa Topazio, già mezzofondista e laureata in lettere oltre che attrice, sulla scorta di una raccomandazione “politica” da lei stessa onestamente rivelata, si ritrova a capo dell’ufficio stampa dell’Istituto che si occupa di terremoti. Diciamoci la verità: ne avevamo bisogno e, più di noi, ne avevano bisogno a Mirandola e dintorni perché anche l’occhio vuole la sua parte. I precari? Che noia!
Ultima notizia che ci fa sempre più orgogliosi della nostra italianità. La crisi economica che stiamo vivendo e da cui non usciremo né presto né mai sta facendo sì che l’offerta di energia elettrica superi, e neanche di poco, la domanda. Ecco, allora, che le centrali termoelettriche ad oli pesanti e quelle a carbone si ritrovano con una clientela ridotta, una clientela sempre più soddisfatta dall’energia che arriva, per esempio, dai pannelli fotovoltaici. Che fare? Basta leggere ciò che scrive l’International Business Times a proposito di uno degl’impianti (http://it.ibtimes.com/articles/31466/20120615/fotovoltaico-centrali-elettriche-termoelettrico-produzione-potenza-chiusura-brindisi-milazzo.htm): “La nuova proprietà di Edipower, quindi, potrebbe tirare i remi in barca e decidere di rivendere questi impianti vecchi, costosi e inquinanti messi ormai fuori mercato dalla crisi e dal fotovoltaico. Per la centrale brindisina si sta avanzando l’ipotesi di trasformarla in un inceneritore di rifiuti.”
Commenti?
MinervPHA
Sembra una cosa seria!
La scoperta italiana della plastica pulita
http://www.repubblica.it/scienze/2012/06/20/news/la_scoperta_italiana_della_plastica_pulita-37551403/?ref=twhr&utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter
RISPOSTA
Il Moplen lo ricordo bene e altrettanto bene ricordo tutte le mirabiolanti promesse dei plasticari che avrebbero salvato gli alberi e chissà che altro. Poi è stato il disastro. Aspettiamo un attimo a dare giudizi.
Nel paese dei balocchi succede anche questo
http://www.asca.it/news-Terrorismo__Ganzer_28Ros29__colpita_realta__pericolosa_galassia_anarchica-1165416-ATT.html
http://www.youtube.com/watch?v=ObV2D5dFg9I
Senza entrare nel merito delle due notizie, leggerle una di seguito all’altra fa leggermente vacillare. Forse il Generale sta scegliendosi i compagni di cella?