Io non ho simpatia per Marco Travaglio con cui, anni fa, mi trovai addirittura a cena in quel di Torino insieme con Don Ciotti e Beppe Grillo. Non ho simpatia per lui come non ce l’ho per i furbetti in generale. Gli riconosco, però, grande presenza di scena, acuta vena ironica e raffinate capacità di venditore di se stesso e di chi ha interesse a vendere. Bravissimo anche a raccontare verità “scomode”, acquisendo così una credibilità che gli permette di spacciare nel pacco qualche non verità e qualche silenzio.
Pur ammettendo che il personaggio entra molto raramente nei miei pensieri e, se lo fa, lo fa di sfuggita, quando ci penso qualcosa di lui m’infastidisce particolarmente e quel qualcosa è l’ipocrisia classica, quasi una divisa d’ordinanza, di chi fa parte della categoria cui lui appartiene: il furbetto brillante. Dunque, siamo nell’ambito della norma.
Qualche giorno fa un amico mi ha inviato il testo di un’intervista che Beppe Grillo ha concesso a Travaglio, intervista pubblicata da quel festival d’ipocrisia che è Il Fatto Quotidiano (http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06/13/beppe-grillo-non-fregheranno-i-5-stelle-con-saviano-passera-o-montezemolo/261729/), anch’esso, come Travaglio, fatto di verità, di non verità e, soprattutto, di silenzi.
Essendo l’autore un giornalista così scafato, sono rimasto un po’ perplesso per il livello davvero scadente dell’intervista, né più né meno una leccata difficile da giustificare se si vuole restare in un ambito almeno di logica.
Non voglio entrare in tanti particolari: per mia grande sfortuna Grillo lo conosco fin troppo bene e so per triste esperienza che non c’è virgola delle sue esternazioni che non sarebbe degna di critiche fino allo sberleffo. In alcuni punti siamo a livello dei peggiori bar. Ma non ho voglia di rileggermi l’intervista perché leggere le parole di Grillo me ne fa risentire la voce e mi prende l’orticaria.
Cercando nel ridicolo qualcosa di comico, ho trovato particolarmente buffo il passaggio in cui l’intervistato afferma “Io ho cominciato vent’anni fa girando il mondo, visitando laboratori, intervistando ingegneri, economisti, ricercatori, premi Nobel.” Naturalmente non è vero niente. Al massimo questa gente – forse qualcuno di loro, chissà – Grillo avrà potuto vederla e, magari, essere stato presentato ma dubito fortemente che possa aver conversato con loro e, soprattutto, possa aver capito che diavolo eventualmente gli dicessero. Quando venne nel mio laboratorio, tanto per la precisione classificato come centro di ricerca di punta dalla Commissione Europea, Grillo non capì assolutamente niente, cosa, poi, ampiamente dimostrata dalle enormità che ebbe a pronunciare e che i suoi clienti presero per oro colato. E, tanto per non citare che un esempio, non proprio dignitosa fu la figura che il poveretto rimediò quando andò in gita all’inceneritore di Vienna dove io, per puro caso, capitai il giorno seguente per girare alcune scene del film Sporchi da Morire. Credo che i tecnici austriaci si stiano ancora chiedendo chi fosse quell’italiano riccioluto incapace di esprimersi in una lingua a loro comprensibile che, quando qualcuno riusciva ad interpretare, sparava fesserie a raffica per poi togliere il disturbo improvvisamente.
Almeno altrettanto ridicolo è l’atteggiamento del comico quando afferma che lui sta fuori dai giochetti politici delle Cinque Stelle per poi lasciar serpeggiare in tutta l’intervista il modo di fare tronfio da lìder maximo del Club Méditerranée.
E poi l’incapacità di raccontarla giusta anche su punti controllabili con facilità. Un esempio? Quando dice di conoscere Tavolazzi da una vita, il che è storicamente falso, visto che glie lo presentai io quando me lo trovai a Ferrara insieme con parecchi amici in una manifestazione chiamata La Scienza in Piazza nel 2006 (non una vita fa). Un altro esempio? Quando afferma di non avere scheletri nell’armadio. Ma forse sì, considerando l’impresa gloriosa del microscopio imbavagliato, i suoi scheletri stanno un po’ al cimitero e un po’ stanno in lista d’attesa. Dunque, gli armadi di casa Grillo sono occupati altrimenti. Ma, del resto, Grillo non è capace di raccontare la verità nemmeno quando parla dei figli: quattro e non sei come scioccamente afferma.
Personaggi del genere sono pericolosissimi, specie se veicolati da operatori indubbiamente intelligenti come il ventriloquo Casaleggio o come il notista di corte Travaglio, con i suoi silenzi e con le sue critiche compilate ad arte per essere demolite trionfalmente dal signore che serve al momento. E la pericolosità non si limita solo al condizionamento dei cervelli dei tanti che ci cascano ma anche alle informazioni fasulle spacciate quando, senza vergogna, straparla di scienza e di tecnica. Un esempio? La frase dell’intervista “Conosco fior di ingegneri che vetrificano i tossico-nocivi senza emissioni…” Siamo alla follia pura.
È molto difficile che io mi lasci prendere da attacchi di pessimismo, ma quando leggo roba simile, se questo è il futuro che ci aspetta, mi prende lo sconforto e temo che non ne usciremo.
il fatto
ecco tanto per fare due risate … amare!
Questo è Il Fatto Quotidiano – ME.TRO. (Massimo Merighi – Tony Troja)
http://www.youtube.com/watch?v=RyfOygP4H3g
e ancora, solo per non amareggiarsi troppo … ma chi meglio di Grillo può contare i suoi figli?!! se lui dice che sono 6 , così è!! o meglio : [i]”una ragione ci sarà!”[/i]