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IL NUCLEARE IN FRANCIA

Visto che alcuni parlano della convenienza  nucleare contro il caro petrolio, ho tradotto questo articolo dal sito "Sortir du nucléaire". Ve lo propongo.

http://www.sortirdunucleaire.org/index.php?menu=actualites&sousmenu=edito#

14/07/2008

I reattori di terza generazione (EPR) contro il caro petrolio: l’errore nucleare

La recente fuga di uranio a Tricastin ricorda a ciascuno di noi che il nucleare è un’industria pericolosa e inquinante, pertanto, da qualche mese, è legittimo chiedere che, come contropartita a questi rischi, il nucleare “assicuri la nostra indipendenza energetica”. Ora è sufficiente aprire gli occhi per constatare che, nonostante i suoi 58 reattori nucleari, la Francia è colpita dal grave flagello della crescita dei prezzi dell’energia.

E’ con il pretesto di ridurre la fattura del costo dell’energia del paese, e contemporaneamente combattere il riscaldamento globale, che M. Sarkozy intende far costruire in Francia un secondo reattore nucleare di terza generazione (EPR). Ora è sufficiente aprire gli occhi per constatare che il nucleare è una risposta perfettamente inefficace ai gravi problemi del clima e dell’energia: malgrado i 58 reattori che producono l’80% della sua elettricità, la Francia è colpita come i suoi vicini per l’esplosione dei prezzi dell’energia. I pescatori, gli automobilisti e molte altre categorie sono qui a testimoniarlo.

I documenti annuali* del Ministero dell’Economia sono d’altronde chiari :”Nel 2006 la fattura pagata per l’approvvigionamento energetico è il doppio di quella del 2003Senza questa le esportazioni francesi avrebbero un attivo di 15 miliardi di euro Con questa hanno un passivo di 30 miliardi”

I fautori del nucleare si sono limitati a dire che “senza il nucleare sarebbe stato peggio” questo è ridicolo
– è forse questo il miracolo nucleare?- e inoltre è con il nucleare che è peggio perché dobbiamo aggiungere alla fattura del gas/petrolio anche la fattura del nucleare. Perché, certe dichiarazioni lo lasciano abusivamente credere, il nucleare non è “gratuito”, anzi al contrario:
– l’investimento di partenza è faraonico. La Francia è ben lontana dall’aver finito di pagare i reattori attualmente in servizio. Se il denaro pubblico investito nell’atomo apparisse sulla fattura EDF (Società dell’energia elettrica francese, n.d.t) i cittadini vedrebbero bene che l’energia nucleare è estremamente cara. E’ vero che, negli USA, è solamente perché lo stato federale offre dei sostanziali aiuti pubblici alle compagnie private che certi prendono in considerazione la costruzione di qualche nuovo reattore.
– La fattura nucleare “a valle” (smantellamento degli impianti, scorie radioattive) si annuncia anche questa incommensurabile. EDF vuol rassicurare pretendendo di aver messo da parte qualche decina di miliardi di euro, ma la Gran Bretagna ha fissato in 103 miliardi di euro il costo dello smantellamento delle proprie installazioni, sebbene molto meno numerose delle nostre. E’ evidente quindi che, presto o tardi, mancheranno molte centinaia di miliardi di euro… e ancora di più se nuovi reattori saranno costruiti. I nostri figli apprezzeranno.
Per raggiungere il clou, ricordiamo che il nucleare non copre che il 2,5% del consumo mondiale di energia: una parte così piccola che ha un’influenza quasi nulla sul clima e sul prezzo dell’energia. E, a quanto dicono qua o là, questa parte va anche calando: dei nuovi reattori saranno costruiti qua e là, ma saranno sempre meno numerosi di quelli che saranno chiusi negli anni a venire. La metà dei 435 reattori in servizio sulla Terra sono vicini alla chiusura.

Conviene anche guardare cosa succede in Cina, presentata come il nuovo “eldorado” dell’atomo. Se la Cina costruisse le nuove 40 centrali annunciate il nucleare coprirà in realtà il…4% della loro elettricità, che significa lo 0’7% del consumo cinese d’energia. E la maggior parte dei 103 reattori americani si fermeranno nei prossimi vent’anni. L’atomo resterà in ogni caso un’energia marginale, anche nei paesi i più nuclearizzati.
Il nucleare è dunque incapace di “assicurare l’indipendenza energetica” di un paese, anche se copre l’80% del fabbisogno elettrico come in Francia. E questo tanto meno, perché l’uranio, il combustibile dei reattori, è importato al 100%. Il suo prezzo si è moltiplicato per dieci in pochi anni e questo non è che l’inizio: diversi paesi nuclearisti, Cina in testa, hanno cominciato a battersi per accedere alle ultime riserve facilmente estraibili.

Inoltre non bisogna dimenticare i problemi ben conosciuti del nucleare, che qui non sviluppiamo:

-rischi di catastrofe: si è sfiorato il peggio durante l’estate del 2006 a Fosmark in Svezia e nell’estate del 2007 lo stesso Kashiwasaki in Giappone.
-scorie radioattive, malgrado le belle dichiarazioni in 50 anni, nessuna soluzione accettabile esiste, e una vera e propria catastrofe sta per accadere in Germania, dove delle scorie sono state stoccate in una miniera di sale che doveva assicurare un confinamento “perfetto”. In Francia lo Stato cerca attualmente un sito per depositare delle scorie radioattive: 3115 comuni sono stati individuati….ma le persone a ragione non vogliono questo regalo imposto
-ricadute sull’ambiente: un importante studio scientifico a dimostrato in Germania un aumento dei casi di cancro 50 km. Intorno a una centrale.
-contaminazione dell’ambiente per le miniere di uranio: L Francia nucleare contamina il Niger, è una vera delocalizzazione dell’inquinamento.
-proliferazione dei fini nucleari: la Francia nucleare fa un vero business con dei dittatori come Gheddafi.

Ma c’è un’altra verità da conoscere ben più gioiosa: sulla Terra, le energie rinnovabili producono molto più del nucleare. La sola energia idroelettrica produce più dell’atomo: 3000Twh/an contro 2600 . Da qui si potrebbero cancellare le idee sbagliate, sfortunatamente così diffuse in Francia, il solo paese al mondo dove si crede che il nucleare sia indispensabile e le rinnovabili da non prendere in considerazione.

Le prospettive di crescita dell’energia eolica sono esponenziali su tutto il pianeta, con una produzione così massiva che sono superate le obiezioni retrograde sull’intermittenza di questa produzione. Anche il solare (termico o fotovoltaico) è in piena evoluzione, in particolare negli stati come la California che hanno compreso che il futuro è nelle rinnovabili. Combinando il risparmio energetico e le rinnovabili, è possibile assicurare protezione dell’ambiente e indipendenza energetica: ci saranno sempre sole, vento, legna. Quando si produrranno, più presto di quanto non si pensi, dei gravi problemi di approvvigionamento di petrolio, gas, uranio, i grandi perdenti saranno coloro che avranno sprecato il loro danaro nel nucleare, a cominciare dal povero reattore EPR del quale i due cantieri in corso, in Finlandia e a Flamanville in Francia conoscono dei gravi inconvenienti.

Infine, bisogna ricordare che, contrariamente a quello che sostengono i suoi promotori, l’EPR non è adatto a resistere aun’impatto con un aereo di linea: per aver reso pubblico un documento confidenziale della difesa, redatto da EDF, che riconosce questa vulnerabilità l’autore del presente articolo è stato arrestato a due riprese dala DST e rischia 5 anni di prigione: il nucleare non aiuta né la democrazia né l’ambiente.

Stéphane Lhomme
Portavoce di Réseu “Sortir du nucléaire”
*http://www.industrie.gouv.fr/energie/statisti/bilans-factures-htm
Traduzione di Enrica Martolini