I commenti fuori tema saranno cestinati
No, per favore: smettete di mandarmi mail chiedendomi per chi votare ai ballottaggi. Io non posso altro che raccomandarvi di controllare spietatamente chi siano le persone e chi siano i partiti, i gruppi, le industrie, gl’interessi che queste persone hanno alle spalle. Insomma: attenti alla politica business.
Qualche giorno fa sono stato a Monselice (Padova) per appoggiare Francesco Miazzi, persona di cui ho stima sconfinata soprattutto perché uomo dotato di coscienza (e non è poco!). In quel caso specifico il problema davvero importante era, e resta, quello di un gruppo di uomini d’affari (prego, notate la mia delicatezza nel definirli) che cullano l’idea di trasformare i cementifici della zona, giusto a ridosso dell’abitato, in inceneritori. Il progetto viene portato avanti affermando che incenerire i rifiuti – per di più senza nemmeno gli obblighi di legge, pur labili, di un inceneritore, così come bizzarramente accade per i cementifici – è cosa del tutto innocua. Scienza e buon senso vengono ovviamente inceneriti, e allo stesso modo sbrigativo ci si fa beffe del rispetto dovuto all’intelligenza altrui, oltre che di quello ancor più dovuto alla salute anche a lunga gittata. Ma questa è la gestione della collettività nel nostro Bel Paese. Se, poi, si pensa che la figura che è stata caricata della responsabilità di sostenere enormità del genere è addirittura un medico, non c’è molto da stare allegri.
Il dramma è che la maggioranza degli elettori non vota in base ai programmi, alla loro fattibilità, alla loro ragionevolezza, alla capacità di chi quei programmi è chiamato ad attuare o all’onestà dei candidati, ma in base a miserabili interessi del tutto personali o a schieramenti “ideologici”, come se schiattare d’inquinamento fosse una questione di quattro soldi in saccoccia o di tifo politico.
E, allora, si formano alleanze variopinte, occasionali e del tutto improbabili se la logica fosse quella normale, pronte ad ogni follia e ad ogni forma di disprezzo per il prossimo e, in fondo, anche per la stessa dignità di chi di quelle alleanze fa parte, allestite apposta come sono per far da palo a interessi che nulla hanno a che vedere con il bene della comunità.
Se a Monselice non esistono dubbi possibili e il voto non può che andare a chi s’impegna per il bene comune e non per interessi meschinelli, in altre realtà l’imbarazzo è grande. Prendete Firenze: Galli è stato un gran bel portiere, ma, trasformato in uomo politico, il timore che si faccia manovrare da interessi miliardari è forte. Certo che, avendo dall’altra parte un personaggio come Matteo Renzi, la scelta diventa di fatto obbligata. Pur di evitare il pericolo del berluschino sintetico di una sinistra surreale, io voterei anche per Francis, il mulo parlante; ma essere costretti ad una scelta simile è sconsolante. Ora, la domanda è: possibile che a Firenze non ci fosse niente di meglio?
E altrove? Dove ho conoscenza io, non trovo niente di buono e, allora, come faccio a scegliere se, nei fatti, la domanda è nient’altro che “come preferisci morire?”
Ma la cosa che mi fa più arrabbiare è che poi, a giochi conclusi, mi arrivano tutti i giorni mail di gruppi o di persone che si lamentano con me degli sfaceli di un sindaco, di un presidente di provincia o di altri politici che loro stessi hanno piazzato dove sono o per voto espresso o per ignavia.
Prendete Nonantola, dove, nel mio piccolo, io ho ottenuto un seggio in Comune. I comitati ambientalisti, prima pronti a piangere ai piedi di una croce che grondava sporcizia, hanno di fatto appoggiato un sindaco che è il primo responsabile dei mancati controlli ambientali e di soluzioni tecniche che altro non fanno se non mascherare i problemi. A questo punto, che volete da me?
Scusate i fuori tema. Leggete gli ultimi due post alla sezione “I Vostri Articoli”. Uno è sulle pillole allo iodio per chi abita nei dintorni delle centrali nucleari francesi e uno sul pellet ricavato dalle bare.
Immagine da: http://4d.img.v4.skyrock.net/4dd/arsitalia/pics/776160337.jpg