“Dio protegge gli ubriachi, i bambini e gl’incoscienti”.
Spesso ho sentito ripetere, con mille varianti che non ne alterano il senso, questa frase. E i pazzi? Chi difende il mondo dai pazzi? Lo farà Dio o Dio ne ha piene le scatole dei pazzi, pazzi che continuano a guadagnare terreno, facendo proseliti ad ogni livello, sociale, culturale, politico od intellettuale che il livello sia?
La tentazione di prevedere, magari perfino d’invocare, una nuova distruzione di Sodoma, un nuovo diluvio universale, un 21 dicembre 2012, o qualsiasi apocalisse che spazzi via da questo pianeta l’intruso Homo sapiens è forte. Ma non ci cascherò: divinare il futuro o pregare perché qualcosa avvenga è ingenuamente inutile. Come certi dannati danteschi noi siamo ciechi di ciò che sta intorno a noi e come certi personaggi dei cartoni animati camminiamo ad occhi chiusi sull’orlo di un baratro senza avvedercene. E, in quelle condizioni, il destino è ineluttabile.
Qualche giorno fa un amico mi ha inviato un testo che trascrivo verbatim: una lettera che un gruppo d’intellettuali (nessuno stupore: è la definizione ufficiale) ha scritto al presidente della Repubblica e al presidente del Consiglio. È un po’ lunghetta, ma vale la pena di leggerla tutta.
Illustrissimi Signori Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio,
noi sottoscritti desideriamo segnalarVi ciò che riteniamo essere un colossale ingannevole abbaglio, preso ai danni dei contribuenti italiani: la cospicua installazione nel Paese di impianti fotovoltaici per la produzione elettrica; impianti che, come ora chiariremo, sono una inutilità tecnica ed un disastro economico.
Sono una inutilità tecnica perché nessuna potenza installata fotovoltaica potrà sostituire alcuna potenza convenzionale. Per farci capire: il nostro Paese assorbe, in media, una potenza di 40 GW elettrici e, nelle ore di picco, arriva ad assorbire anche 60 GW, i quali, quindi, devono essere disponibili, tutti, pena l’occorrenza di blackout. E, di fatto, sono senz’altro disponibili grazie alla potenza elettrica convenzionale installata, sia essa a gas, a carbone, idroelettrica o nucleare (installata, quest’ultima, Oltralpe).
Ora, a seconda delle convenienze e delle scelte, è senz’altro concepibile installare un impianto qualunque di una delle tipologie elencate e chiuderne un altro della stessa tipologia. Ad esempio, tecnicamente parlando, nulla vieta l’apertura di un impianto da 1 GW a carbone e la chiusura di un analogo impianto a gas.
Ma è concepibile la chiusura di anche un solo GW di questi impianti convenzionali in seguito all’apertura di 1, 10, 100 o 1000 GW fotovoltaici? La risposta è NO: quando il sole non brilla (e il sole non brilla fra il tramonto e l’alba!) questi impianti contano zero, come se non ci fossero; e tra l’alba e il tramonto la variabilità dell’insolazione impone che di essi non se ne tenga alcun conto e, ancora una volta, è come se non ci fossero.
Sono un disastro economico perché installare un impianto convenzionale che eroghi 1 GW-anno l’anno di energia elettrica richiede un impegno che va da € 1 miliardo a € 3 miliardi (dipende dalla tipologia specifica: il turbogas è il più economico e il nucleare il più caro). Installare un impianto fotovoltaico di pari capacità produttiva richiede un impegno economico superiore a € 50 miliardi!
Stando così le cose, è evidente che nessun buon padre di famiglia, per produrre energia elettrica, prenderebbe in alcuna considerazione l’eventualità di impegnare risorse nella tecnologia fotovoltaica. E, se nella gestione del denaro pubblico l’amministratore fosse animato, come ci pare dovrebbe essere, dalla diligenza del buon padre di famiglia, ai fini della produzione elettrica la tecnologia fotovoltaica sarebbe già bella e sepolta, come di fatto è: non a caso, infatti, nonostante il proliferare di sempre nuove installazioni, il suo contributo alla produzione elettrica mondiale è inferiore allo 0,001%.
E sono, infine, un inganno. Per aggirare il fallimento economico (quello tecnico non è aggirabile), si è predisposta in Italia una legge, nota come Conto-energia, che garantisce di avere remunerato il kWh da fotovoltaico anche oltre il 600% della quotazione del kWh alla Borsa elettrica. L’onere aggiuntivo è sottratto – grazie a questa legge – dalle tasche degli utenti elettrici, contribuendo essa ad elevare vieppiù il costo dell’energia elettrica che, nel nostro Paese, è già il più elevato al
mondo. Circostanza, questa, che, peraltro, ha pesanti conseguenze sulla occupazione e sulla stabilità delle aziende più energivore, come alcuni casi di cronaca, recente e passata, ci hanno insegnato.
Purtroppo l’inganno dell’affare-fotovoltaico non si esaurisce qui, ma è aggravato da quanto abbiamo l’obbligo di aggiungere.
Siccome, malgrado il Conto-energia, il fotovoltaico continua ad essere un fallimento, non sono poche le amministrazioni locali che hanno predisposto, per legge, la sovvenzione con denaro pubblico di una buona percentuale – fino al 20% – del costo degli impianti. Infine a causa delle notevoli dimensioni dell’onere economico, non è raro che ad esso si faccia fronte con l’intervento di mutui bancari, il cui capitale viene alle Banche restituito – tipicamente raddoppiato dagli interessi
– tramite, appunto, il Conto-energia. Per farla breve, il Conto-energia è un “meraviglioso” meccanismo che consente di trasferire denaro dalle tasche degli utenti elettrici a quelle dei produttori/installatori di questi inutili impianti, per metà, e delle Banche, per l’altra metà.
Noi sottoscritti, cittadini e contribuenti, riteniamo che gli amministratori della cosa pubblica debbano esercitare quella diligenza del buon padre di famiglia sopra evocata che, in questo caso, mai avrebbe consentito l’approvazione di una legge quale è quella del Conto-energia e la cui soppressione auspicheremmo. E ci appelliamo pertanto a Voi, Signori Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio, affinché vogliate esaminare più a fondo la questione che Vi stiamo sottoponendo e adoperarVi per evitare ai contribuenti italiani questo ulteriore colossale inganno.
Molto cordialmente,
Franco Battaglia (Co-fondatore Associazione Galileo 2001 per la libertà e dignità della scienza)
Donato Robilotta (Consigliere Regionale del Lazio e Direttore politico del Garofano Rosso)
Associazione ProgettAmbiente (firma Arch. Giuseppe Blasi, Presidente)
Comitato Italiano Rilancio del Nucleare (firma Ing. Giorgio Prinzi, Segretario Nazionale)
Associazione Italiana Wilderness (firma Franco Zunino, Segretario Generale)
Nuovo Psi, Sezione Friuli-Venezia Giulia (firma prof. Lauretta Iuretig, Segretario Regionale)
Circolo Bettino Craxi di Roma (firma Dr. Nino Biddau, Segretario Generale)
Associazione Il Ponte (firma Dr. Norberto Nicolai, Presidente)
Associazione il Movimento d’Opinione (firma Ing. Temistocle Sidoti, Presidente)
FareAmbiente Movimento Ecologista Europeo (firma Prof. Vincenzo Pepe, Presidente)
Roberto Giuliano segretario romano associazione socialisti riformisti per il PDL
Seguono decine di altre firme di ingegneri e tecnici del settore energetico.
Al cospetto di certe letture è inevitabile essere presi da scoramento. L’elenco delle controargomentazioni ripetute mille e mille volte e mai controbattute razionalmente è lunghissimo ma, con tutta evidenza, è perfettamente inutile ricorrervi.
Personalmente non posso credere che questi personaggi ignorino le leggi elementari della fisica, una delle quali insegna, senza possibilità di discussione, che chi pretende di attribuire energia ad un sistema chiuso ricavandola dall’interno di quel sistema è fatalmente destinato a restare a secco. Così accadrà per forza di leggi naturali che petrolio, gas naturali, carbone e uranio finiranno. E, allora, che faremo? Al di là di serbatoi asciutti, che eredità tecnologica lasceremo a chi ci seguirà? Che cosa penseranno di noi i posteri leggendo un accademico che dice che di petrolio ne abbiamo ancora tanto? Quanto? Tanto. Quanto è tanto? Quanto durerà il tanto? Che piani abbiamo allestito per quando il tanto sarà diventato zero?
Questi signori, non miopi ma ciechi, non solo sono così ingenui dal pretendere di abrogare la fisica ma non si rendono conto che non si tratta di un problema di quattrini calcolati oggi ma di un ovvio, pronosticabilissimo futuro planetario. Questi signori non vedono che i calcoli che hanno eseguito, corretti o fasulli che siano, sono basati sui rendimenti del fotovoltaico odierno e non sui rendimenti certamente possibili se solo s’investissero risorse sulla ricerca sana. È come se un secolo fa avessimo stabilito che i nostri motori non ci avrebbero mai consentito di mandare astronavi a spasso per il sistema solare.
Questi signori che parlano di truffa non si accorgono che tutte le fonti cui fanno menzione insozzano senza rimedio il Pianeta e che questo insozzare comporta l’istaurarsi di patologie da lievi a gravissime. Dunque, il problema non è più valutabile in termini di quattrini che diventano un’unità di misura inapplicabile, anche se le malattie costano, e tanto, anche in termini monetari.
Certo, si potrebbe continuare affollando di dati pagine e pagine per dimostrare l’evidenza. Ma basterebbe il buon senso, basterebbe fare ciò che faceva il buon capo pellerossa: prima di prendere una decisione valutare il suo impatto nel futuro di sette generazioni.
Servirebbe? Temo di no. “Quos Deus perdere vult, dementat prius.” Il che, in volgare, significa che Dio fa impazzire coloro che vuole si perdano.
Risparmio? NO GRAZIE!!!Energia e rifiuti due mondi con molti elementi in comune … in ambedue i casi occorrerebbe “RIDURRE ALLA FONTE” e poi, dovremmo chiudere il cerchio: –per produrre la quantità di energia necessaria dovremmo utilizzare fonti rinnovabili; –i rifiuti dovremmo considerarli “materie prime”. …un’abitazione di 100 metri quadri, costruita in modo tradizionale, con buona probabilità corrisponde alla classe F e consuma 1600 litri di gas all’anno. Una casa di pari superficie di classe A consuma invece 300 litri di gas l’anno. Taglio delle emissioni di CO2, circa l’ 80%.[u]E di per se’, la “green economy” sarebbe anche questo, ma… Leggi il resto »
SBAGLIARE E’ UMANO , PERSEVERARE E’ DIABOLICO!
… chissà se nel futuro ci saranno similitudini fra queste due notizie?
IMPIEGHI DELL’AMIANTO Le ottime proprietà tecnologiche riconosciute a questo materiale e la sua economicità ne hanno favorito un ampio utilizzo industriale.
http://www.assoamianto.it/utilizzo_dell.htm
RICERCA: NANOTECNOLOGIE E DOMOTICA PRESTO INVADERANNO OSPEDALI
http://www.asca.it/news-RICERCA__NANOTECNOLOGIE_E_DOMOTICA_PRESTO_INVADERANNO_OSPEDALI-914689-ORA-.html