Da una quarantina d’anni, forse qualcosa di meno, la geometria s’interessa con entusiasmo all’auto-similarità, e chi conosce anche solo superficialmente la teoria dei frattali sa di che cosa parlo. Un frattale è un oggetto che ripete la sua struttura a qualsiasi scala lo si osservi, e spesso ci si richiama alle coste marine per esemplificarne l’evidenza. Se la cosa è interessante dal punto di vista geometrico, lo è forse allo stesso modo se dalla geometria ci si trasferisce lontanissimo: alla politica.
Passando allora
alla politica e allontanandoci solo apparentemente da quanto detto, la parola da cui deriva il nostro “ministro”, “Minister” in tedesco e in inglese, “ministre” in francese, “ministër” in albanese, e si potrebbe continuare per molte righe, è latina: “minister”. E “minister” derivava da “minus”, cioè “meno”, cioè, ancora, qualcuno che è meno di un altro. Insomma, un subordinato. Questo in contrasto con “magistratus” che derivava da “magis” vale a dire “più”. Dunque, è chiaro il concetto che chi presta un lavoro ministeriale o politico in genere è un subordinato di chi lo ha delegato a quella funzione. Tutto questo dovrebbe costituire un’ovvietà, e invece…
Nella struttura sociale che ci siamo dati, è funzionale delegare ad un gruppo ristretto di persone la conduzione del gruppo, sia questo una tribù, una nazione o addirittura, nella visione planetaria forse un po’ illusoria di oggi, il mondo intero. Perché la delega risulti in un vantaggio per i deleganti è indispensabile che i delegati abbiano almeno due caratteristiche: competenza ed onestà. E qui casca l’asino, e dico questo sperando che i simpatici equini non mi querelino per essere stati tirati in ballo.
Il vecchio detto “quando c’è la salute, c’è tutto” è talmente insito nella visione del mondo dell’uomo da entrare perfino nelle costituzioni nazionali. Il nostro articolo 32 ne è un esempio. E, allora, vediamo un po’ un paio d’esempi di come i delegati, i “ministri”, trattano la questione.
Il 13 agosto scorso i nostri governanti pubblicano un decreto legislativo che, senza fare troppi slalom, si fa beffe della direttiva 2008/50/CE “relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa”: il benzo(a)pirene è uno dei cancerogeni più potenti che si conoscano? La Comunità Europea impone dei limiti (non scientifici ma burocratici e, dunque, estremamente permissivi) riguardo la sua immissione nell’ambiente? “E chi se ne frega!” rispondiamo noi tramite i nostri delegati. “Andate ed inquinate, intascando quanti più quattrini potete” è il nostro credo. Insomma, via i limiti, rimandandoli a migliore occasione, sempre che non costi troppo e qualcuno che ci è caro non abbia interesse a sputare nell’ambiente quella roba.
Chi ne ha voglia, chi vuole documentarsi su questa follia che avrà conseguenza gravissime e che i mezzi d'”informazione” hanno taciuto, vada all’indirizzo http://www.peacelink.it/editoriale/a/32406.html e s’informi. Avrà così anche occasione marginale per costatare l’attività di Legambiente e, magari, capirà perché io non faccio conferenze per quell’associazione.
Ora, seguendo la teoria dei frattali e spostandoci su di una scala ben più piccola, potrà essere divertente vedere come certe figure e un certo atteggiamento si ripetano con sorprendente similarità.
Nel piccolo comune di Sant’Agostino, a pochi chilometri da Ferrara, c’è chi vuole allestire un impianto di trattamento dei rifiuti. Il trattamento è dichiarato essere sperimentale e, per sottolinearne la novità, lo si è chiamato “termolisi”, un nome tutt’altro che nuovo che non significa altro se non rottura (di legami chimici, in questo caso) attraverso il calore, cosa che, comunque, si attua ogni volta che si brucia qualcosa.
La novità proposta altro non è se non la gassificazione in carenza d’ossigeno a 380 °C di rifiuti misti presi da una discarica con il loro conseguente incenerimento e l’altrettanto conseguente formazione di un gas (“syngas”) che poi viene bruciato ad oltre 1.100 °C. Insomma, nient’altro che un inceneritore in due tempi con tutto quanto ne consegue.
Va da sé che, trattandosi di un esperimento, di questa piccola centrale (5 tonnellate di rifiuti al giorno come massimo) si sa ben poco e la pochissima documentazione prodotta presso la Provincia di Ferrara per averne il placet è a dir poco teneramente ridicola per incompletezza e superficialità. Le assurdità contenute sono tali e tante (addirittura si parla di “syngas” come qualcosa di simile al plasma e di ceneri che diventano alchemicamente carbone, dimostrando un’ignoranza davvero ragguardevole o, in alternativa, un simpaticosenso dell’humour) che chiunque abbia anche solo qualche ricordo scolastico di chimica e di fisica non potrebbe altro che appallottolare quei pochi fogli e spedirli nella carta da riciclare. Se, poi, si va a cercare quali controlli siano stati eseguiti per ciò che riguarda gli esseri viventi che, lo sappiano o no, gli effluenti se li troveranno a passare attraverso il naso o nello stomaco, il risultato sarà sconsolante: zero.
Dei “ministri” almeno fedeli all’etimologia, dovunque si collochino nel frattale, avrebbero cestinato il tutto senza indugio e non se ne sarebbe parlato più. E invece, no: la Provincia di Ferrara dà il suo benestare, offrendo ciò che non le appartiene: gli abitanti di Sant’Agostino, tenuti rigorosamente nell’ignoranza, come cavie.
Qualche giorno fa, dietro insistenza di qualche cittadino non ancora rincoglionito, la Provincia indìce un incontro, presenti l’assessore all’ambiente, la dirigente del “Settore risorse idriche e tutela ambiente”, gl’immancabili funzionari dell’ARPA, dell’USL e qualcuno della locale università. Naturalmente c’era pure l’imprenditore accompagnato dal suo chimico. E c’ero anch’io, io che non potevo altro che porre domande. Per esempio, quali sono i parametri controllati al di fuori di quelli di legge per gl’inceneritori (trattasi di esperimento, lo ricordo, e non di routine), qual è la composizione del syngas (senza quel dato non si può stabilirne il grado di tossicità), se e come siano state caratterizzate le ceneri (anche questo è un dato indispensabile). Naturalmente nessuna risposta. Anzi, sguardi attoniti o, a seconda dei caratteri, annoiati. Se il chimico della ditta balbettava cose che sarebbe pietoso fingere di non aver sentito, non meglio se l’è cavata la torma di personaggi presenti. Silenzio di tomba da parte di tutti con l’eccezione della funzionaria provinciale che è pagata per “tutelare l’ambiente” e di cui la popolazione ha il diritto di potersi fidare. La signora si è molto alterata e, non riuscendo a spiccicare nemmeno la parvenza di una risposta, mi ha prima chiesto se quella era un’interrogazione scolastica, per poi gridare alla lesa maestà. Perché commentare?
Non voglio infierire sparando, come si suol dire, sulla Croce Rossa, ma qui non si tratta delle idiozie da cortile di Berlusconi, Fini, Bersani e soci che si bisticciano il timone di una nave che nessuno ha mai timonato: qui si tratta di salute e, lo si diceva sopra, quando c’è la salute…
Rifiutandomi anche solo di pensare per un attimo che siano corsi dei quattrini sottobanco, stante l’onestà specchiata di tutti i responsabili coinvolti, mi è impossibile non attribuire il permesso concesso per mettere in opera quell’impianto ad incompetenza culturale. Ora, alla luce dei fatti, non resta che innestare una doverosa retromarcia ed affidare la faccenda a qualcuno che sappia di che cosa si sta parlando. Di quell’impianto si parlerà quando esisterà una documentazione acconcia, redatta da persone competenti e si sarà attuata una sperimentazione in scala ridotta che non preveda cavie umane.
Per finire, un invito agli elettori: prima di delegare, cioè, tecnicamente, prima di dare un voto, meditate attentamente. Ricordate che certe azioni sconsiderate dei politici, non importa qui se per corruzione, superficialità o incompetenza, ricadono inevitabilmente sulle generazioni future e, se non altro, pensate a non fare del male ai vostri figli.
Voti utopici“Prima di votare su una certa questione l’elettore dovrebbe dimostrare un minimo di competenza sull’argomento attorno al quale poi sarà chiamato ad esprimersi. Nel caso le sue conoscenze fossero scarse o nulle dovrebbe astenersi dal votare”. Questo il senso di un’ affermazione, sensata o provocatoria – fate voi – , che credo di aver sentito dal prof. Roberto Vacca. Questo implica che ogni cittadino dovrebbe documentarsi per bene in merito alle questioni attorno alle quali poi voterà. Solo così il suo voto sarà consapevole. Francamente non mi pare che questa sia la regola anche perché documentarsi costa molta fatica… Leggi il resto »
Number OneSono stati diffusi i dati di uno studio condotto dall’Agenzia Europea per l’Ambiente.I risultati per noi sono catastrofici: sulle 30 città con l’aria più irrespirabile ben 17 sono italiane!C’è poco da commentare. RISPOSTA Trovo stupefacente che ci si stupisca. Credo che anche il più anestetizzato dei nostri connazionali non arrivi a pensare che nascondere i problemi sia una maniera per risolverli. Per anni i governanti che ci siamo scelti, a qualsiasi livelli si ponessero, ci hanno mentito senza vergogna e continuano imperterriti a farlo. Molti lo hanno fatto e lo fanno in malafede, qualcuno per pura ignoranza. Poi c’è… Leggi il resto »
qualche numero…Per quanto concerne la prima parte del discorso, per quello che da molti è stato soprannominato il decreto “salva-Ilva”, consultando le tabelle dell’INES (Inventario Nazionale delle Emissioni e loro Sorgenti), si può notare infatti come tutte le emissioni dell’Ilva nell’aria e nell’acqua superino la soglia consentita, anche di 1000 volte. Giusto per fare qualche esempio, 538mila tonnellate di monossido di carbonio (CO) contro le 500 consentite, 74.425 kg di Piombo contro i 200 kg previsti, 31.124 kg di Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), tra i quali rientra il benzo(a)pirene, invece dei 50 kg consentiti per legge. 622,48 volte tanto. Nessun… Leggi il resto »
Saluto a Mandelbrot
Giovedì scorso è morto Benoit Mandelbrot, il padre dei [i]frattali[/i].
Un saluto per ricordare un grande matematico del ‘900:
[url]http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/2010/10/17/saluto-a-mandelbrot[/url]