Di tanto in tanto qualcuno dei sedicenti politici nostrani partorisce un’idea: l’invito ad essere orgogliosi della nostra italianità. A nessuno di loro, però, salta in mente che sarebbe quanto meno opportuno giustificare l’invito.
Il nostro presidente della Repubblica venne scelto quasi sette anni fa da un’assemblea
di personaggi che sedevano da poco da abusivi sui banchi del parlamento. Nessuno di loro era stato eletto come prevede la salma della Costituzione, ma chi se ne frega? Oggi la cosa non è diversa. Bene, questo signore che chiamiamo presidente della Repubblica un bel giorno prende “dalla strada” un banchiere, lo nomina senatore a vita e lo incorona alla presidenza del consiglio dei ministri. Ministri che lui, il banchiere, va a pescare tra gli amichetti. Con loro, da grande finanziere ma da persona che di economia non sa un accidente (o forse ne sa ma non gl’importa), ha ridotto sul lastrico il Paese esattamente come farebbe un contadino che, per raccattare quattro soldi, vende le sementi ritrovandosi l’anno dopo senza niente da seminare.
Poi si va alle urne. Le modalità sono sempre quelle di un’assoluta illegalità, naturalmente. Naturalmente perché questo modo di fare le squadre in parlamento è quanto di più funzionale al business della pseudopolitica. Terzo partito quanto a consensi risulta quello di un tale chiamato Gianroberto Casaleggio che, correttamente, fa gli affari dei suoi clienti. A servirgli da megafono quello aveva scelto un comico il quale non saprebbe reggere un dibattito con un capoclasse delle scuole medie di cui non ha la cultura, che ha qualche scheletro nell’armadio, che scappa terrorizzato quando deve confrontarsi con chiunque altro ma che, tra una popolazione come la nostra, riscuote consenso. Follia? Sì: follia, ma tant’è.
Ad elezioni farsa completate, il partito di Casaleggio ottiene oltre 160 poltrone, nessuna delle quali per il comico perché così era previsto. La ragione è semplice: sedesse in parlamento, sarebbe in qualche modo obbligato a parlare, a dibattere, ma senza ventriloquo il comico non saprebbe che diavolo dire. Insomma, il comico è un illustre signor nessuno, eppure il signore che fa il presidente della Repubblica lo convoca per le consultazioni in vista della formazione del prossimo governo, per illegittimo che quel governo forzatamente sarà. Farsa? Sì, farsa, ma tant’è.
Intanto, per evitare che i 160 e passa ragazzotti di Casaleggio cedano alla tentazione di riaccendere, magari anche solo per un attimo, il cervello o il grillesco punto G, Casaleggio assolda due rieducatori, tale Martinelli per i deputati e tale Messora per i senatori. Si scimmiottano le tecniche classiche di qualunque dittatura? Sì, ma tant’è.
Dopo aver dato di stomaco, girandomi altrove sbatto il naso in quella che il compianto Emilio Fede avrebbe icasticamente definito una figura di merda. Mi riferisco al caso dei due marò.
In questo frangente non ha la minima importanza dove, come e perché questi abbiano ammazzato due pescatori indiani. Non importa nemmeno se l’abbiano fatto davvero. Ciò che importa è che il Tricolore non ha istruito correttamente il capitano della nave il quale, trovandosi in acque internazionali, mai e poi mai avrebbe dovuto attraccare in India. Qui, poi, i nostri rappresentanti non sapevano nemmeno che sarebbe bastato trasformare quella nave in sede diplomatica per ergere una difesa. Ci volevano cinque minuti. Poi, il tira e molla con l’umiliazione di dichiarare una palliata di guerra all’India per calare con ignominia le braghe avendo fatto per soprammercato la figura degl’idioti quando quelli ti sequestrano l’ambasciatore, una cosa che sarebbe stata intollerabile anche duemila anni fa. A questo punto non posso non chiedermi che cosa sarebbe accaduto se al posto nostro ci fossero state nazioni con un po’ più di capacità e di attributi: Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania… Lo ripeto per i soliti “disattenti”: non sto discutendo la sparatoria: solo la nostra assoluta incompetenza.
Ora devo prendere un mezzo pubblico, ma questo non passerà. E non passerà perché chi dovrebbe pilotarlo aspetta da cinque anni che gli firmino il contratto. Chiunque sa che, se un contratto scade, va rinnovato, e lo si deve fare prima della data limite. Chiunque, ma noi no.
E devo prendere un mezzo pubblico per andare in banca a chiedere l’ennesimo prestito. Perché? Perché lo Stato (lo scrivo con la maiuscola, pensa un po’…) mi chiede dei lavori e poi ben si guarda da pagarmeli. Per fortuna non sono solo: chi ci casca, e sono tanti, sta tirando le cuoia.
Continuo? No, vado a liberare ancora un volta lo stomaco in bagno. E ciò che lo stomaco rigetta è l’orgoglio di essere italiano.
ancora una volta …capisco che per nascondere qualcosa è opportuno metterla in bella vista in salotto!!!… ma se razionalmente si può capire bene come stanno i fatti è mai possibile che l’ostentazione di Messora arrivi fino a pubblicare un’intervista a Marcello Foa dove spiega esattamente la tecnica adottata da Grillo/Casaleggio , presentandola come se fossero tutti gli altri ad utilizzarla , magari contro il M5s!!!Io ci riprovo: vedere commento n° 38 al post “Gli spin doctor, i giornalisti e il frame” http://www.byoblu.com/post/2013/03/22/Gli-spin-doctor-i-giornalisti-e-il-frame.aspx RISPOSTA Messora è un “giornalista” che avrebbe certo ispirato ad Orwell qualche personaggio suino del suo Animal Farm.… Leggi il resto »
et voilà!
Dopo il “tira e molla”, Messora, Martinelli [url]http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/21/m5s-sul-blog-di-grillo-martinelli-e-messora-non-avranno-funzioni-di-portavoce/537218/[/url]
…. il vero leader della comunicazione è Matteo Incerti [url]http://www.reggionelweb.it/Default.aspx?Page=DET&ID=203521[/url]
Ora, visto le premesse….
lo vorrei ricordare alla conferenza stampa del 23 settembre 2009 [url]http://www.youtube.com/watch?v=ejxwtnW49lQ[/url]
Tre, il numero perfetto.
RISPOSTA
In fondo, è giusto. O, almeno, lo è nel mondo in putrefazione che abbiamo preparato per i nostri figli. Chi non ha esitato a “testimoniare” ciò che faceva comodo a chi ti fa vivere a mutande calate deve avere un premio. Sul fatto di definire il personaggio “esperto di ambiente” non posso che apprezzare l’umorismo.