Caro Beppe,
Scusa se no sono venuto a Parma, ma mi era stato assicurato che saresti stato in un bagno di folla e, quando uno è
in bagno, è educato lasciarlo in pace a fare le sue cose. Poi il bagno non c’è stato, ma io che mi ero fidato non potevo saperlo. Ma non sono venuto anche per non fare la brutta figura che facevo quando ero il fenomeno da baraccone dei tuoi spettacoli e, prima che toccasse a me per il mio numero, spesso mi addormentavo, cullato dalle tue battute, virtuoso esempio di riciclaggio di quello che tanti avrebbero erroneamente giudicato essere immondizia.
Stamattina mi sono comunque precipitato subito a leggere il resoconto su Il Fatto Quotidiano, privilegiando quel giornale perché tu hai certificato la sua unicità in quanto ad onestà d’informazione. Al proposito, vedi quella splendida intervista, roba da pelle d’oca, rilasciata a Marco Travaglio. E vedi pure i silenzi ostinati su qualcosa, te protagonista anche se non ti avevano informato, di cui in seguito.
Ho molto apprezzato le tesi di Casaleggio e, come le dici tu… Confesso che, per mera curiosità scientifica, mi sarebbe piaciuto vedere lo spettacolo voodoo delle salme che sei capace di animare con l’incalzare dei tuoi comizi, ma so che avrei provato imbarazzo nel vedere il povero Favia cercare un timido, mugolante riavvicinamento con quel padrone che lo ha trattato sì come un cane ma che, in fondo, gli consentiva una dieta che tra poco rischia di essere solo un ricordo. Appena un po’, ma non troppo diverso, il discorso per Tavolazzi. Lui, certo più preparato del compagno di scomunica, saprà in fretta trovare una collocazione.
Se posso permettermi, ora vorrei darti un consiglio. Dovresti pregare Gianroberto di preparare meglio alcuni particolari. Su tutti le opinioni che ti fa esprimere sull’informazione. È del tutto condivisibile ciò che ripeti per conto suo, dicendo che i media italici sono di ben scarsa qualità con una ancor più scarsa attendibilità e sostenendo la necessità di una stampa libera da condizionamenti, ma ti ha detto Gianroberto che sei proprio tu o, almeno, la tua faccia usata per il progetto dei clienti della Casaleggio Associati, il primo a distorcere i fatti quando non a censurarli del tutto? Ti ha mai detto Gianroberto dell’ignobile vicenda del microscopio che, usando la tua maschera, qualcuno ha sottratto alla ricerca dopo aver giocato uno scherzetto da 378.000 Euro (sperando che non fossero troppi di più) a una torma d’ingenui donatori e dopo avermi spremuto per un anno? Ti ha mai detto che questa “tua” impresa è censurata da anni dal “tuo” blog e che i grillini fingono di non saperne niente per non rischiare la fine di Favia (anche lui silenzioso sull’argomento)? Ti ha mai detto che quella, mai riferita come si deve dai media, è la più orrenda delle tue conquiste? Magari, se avrai voglia di smettere di scappare e di venire da me in laboratorio, ti farò incontrare qualcuno cui hai tolto anche la speranza e avrai modo di ragguagliarlo sui perché.
Ancora, se posso permettermi, prova ad accorgerti di quanto ti sta accadendo intorno. Piano piano, forse inaspettatamente, qualcuno di coloro che sembravano delle salme usate per fare numero mostrano segni di vita e c’è addirittura chi risorge come Lazzaro dall’evangelico putridume del sepolcro per guardarti in faccia. Quanto la tua faccia può reggere lo sguardo di chi non si accontenta più di strepiti da demagogo di sottocultura ma vuole vedere chi c’è davvero dentro? E se qualcuno aprisse l’armadio e gli cascassero in braccio gli scheletri?
Saluti,
Stefano
P.S. Beppe, riguardati http://www.youtube.com/watch?v=-GxBastpMjo. Poco prima del minuto sei e mezzo chiedi un dibattito. Il comico non è morto. E, se guardi tutti il resto e lo compari a http://www.youtube.com/watch?v=_3Y1Ga_Y3gU, vedrai che hai delle radici forti.