Grazie al Cielo, il governo!

Non c’è bisogno di possedere doti profetiche: in rigorosa coerenza con la linea imposta, il governo che ci guiderà da oggi ci accompagnerà a situazioni che solo un paio di anni fa forse solo un menagramo su cui ridere avrebbe pronosticato.

Mario Draghi è un eccellente esponente della finanza che conta e, perché la finanza che conta prosegua nel suo cammino luminoso è stato depositato sulla poltrona di capo del governo.

Mostrando un aspetto della sua ironia, il nuovo presidente del consiglio ha istituito qualche ministero fino a ieri inesistente e, visto che ha riesumato la mitica Mariastella Gelmini, mi permetto di suggerirgli di spostarla ad un nuovo ministero, quello dei neutrini, che di certo ben le si attaglia.

Speranza resta saldamente al suo posto. Chi meglio di lui dopo Lorenzin superstar e Grillo (… lasciamo perdere!)? E, in tema di speranza, speriamo che Sileri sia confermato nel ruolo in cui tanto s’illustrò, dimostrando come si possa fare il chirurgo svillaneggiando il più grande anatomico di tutti i tempi e ignorando la trombosi disseminata. In aggiunta, ci ha ammaestrati tutti pubblicamente in tema di avvertimenti a un altro medico. Insomma, una spalla essenziale per Speranza.

Su Di Maio preferisco non esprimermi: spedirlo all’estero a rappresentare l’Italia (ItaGlia) è un colpo di spirito che solo i grillini potrebbero non cogliere.

Sull’esistenza di alcuni ministeri ammetto di avere difficoltà. Che ce ne facciamo di un ministero del turismo quando il turismo è stato annientato? E la cultura? Ma mi faccia il piacere! Idem per lo sviluppo economico, l’istruzione e l’università. Quanto ad economia e finanze, basterebbe un comico qualunque capace d’inventare rapinucce recitando ogni volta che non ci sono nuove tasse.

Molto semplicemente, qual è la situazione? Chi mai dicesse che siamo sull’orlo del precipizio sbaglierebbe. Stiamo precipitando, lo facciamo volontariamente e non ci sarà ritorno almeno per un po’ di anni.