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Ferrara: come respiro!

Settembre si sa è un mese di fiere e di feste. 

Fra le tante del nostro territorio una, recentemente conclusasi, ha brillato per l’ipocrisia e l’ambiguità del messaggio che ha inteso veicolare al cittadino. 

Mi riferisco alla “ Festa dell’Ambiente” di Pontelagoscuro. 

Al cittadino normale, non intriso d’istintiva ideologia e viceversa attento al verificarsi dei fatti, risulta difficile trovare un motivo valido per festeggiare l’Ambiente in un contesto dove è alta la sensibilità per l’allarme sanitario dovuto ad un’incidenza tumorale da primato. 

Risulta altresì difficile festeggiare in un territorio, a forte vocazione agricola-turistica, più volte violentato negli ultimi sessant’anni da scelte amministrative pesantissime in termini d’impatto ambientale. 

E’ quindi impossibile trovare un pretesto per festeggiare, contrariamente a chi per nomina in aziende controllate e non, ingressi dorati in multi-utility se non addirittura in Parlamento, con la complicità di una legge elettorale che ha calpestato gli artt. 56 e 58 della Costituzione Italiana ed ha privato l’elettore della facoltà di scegliere con la preferenza i propri rappresentanti nelle Istituzioni, ha visto cambiare radicalmente ed economicamente la propria condizione originaria.  

Sul piano politico locale poi, l’incapacità oggettiva dell’attuale Centro-destra di saper proporre modelli di sviluppo alternativi rispettosi dell’ambiente e della salute dei cittadini, ha finito per non far cogliere sufficientemente le contraddizioni ideologiche di un Centro-sinistra che da un canto professa di essere contro il capitalismo e dall’altro lo favorisce con i propri atti amministrativi.  

Vale soltanto la pena di ricordare, fuori da ipocrite giustificazioni, le vere motivazioni che hanno spinto chi governa il nostro territorio ad accettare due mega strutture impattanti come Turbogas ed Inceneritore a due passi dal Castello Estense e dal Duomo di Ferrara: il business.  

Quest’ultimo non certo da demonizzare, ma da considerare in tutti suoi risvolti conteggiando anche l’elevatissimo costo sociale di numerose patologie.  

Se a ciò si aggiunge quanto ammassato nel corso degli anni sul territorio ferrarese: un petrolchimico da 250 ettari d’estensione con oltre 170 camini fumanti giorno e notte, tre centrali termoelettriche, tre inceneritori di cui uno per rifiuti tossico-nocivi, le discariche di Cà Leona e Casaglia che per trent’anni esaleranno sostanze nocive per la salute, due recenti combustori per off-gas ecc, si capisce che dappertutto si poteva festeggiare l’Ambiente meno che a Ferrara!  

……a meno che, macabramente visto l’andazzo, qui non si sia inteso fare veramente la “festa” all’Ambiente!!                   

Mario Testi 

Comitato Civico Indipendente           

“FerrAriapulita”