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E la rana scoppiò

Da qualche anno l’Italia gode dei lumi del prof. Roberto  Burioni, the ass whisperer ovvero l’uomo che sussurrava ai somari.

Questo illustre personaggio è il vanto di un’università privata di levatura che parrebbe non proprio eccelsa (quando vado all’estero nessuno l’ha mai sentita nominare così come mai ha sentito nominare il sullodato Burioni) e la cui breve storia potrebbe sollevare qualche perplessità non fosse altro che per il suo fondatore (https://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/02/tangenti-truffe-abusi-edilizi-lincredibile-storia-prete-manager-luigi-verze/181051/ sarà vero?). Ma è il Burioni stesso a smentire i maligni: la sua è “considerata una delle migliori università del Paese” e, se lo dice lui, è come per la Clerici della pubblicità: c’è da crederci. E poi, come per l’antico purgante al dolce sapore di prugna, basta la parola.

Il Burioni afferma di essere professore ordinario. Che sia ordinario credo nessuno dubiti. Ma l’accoppiata tra sostantivo e aggettivo acquisisce un significato particolare. Ora, in questo bizzarro paese, un professore ordinario è qualcuno che, al di là dei meriti personali che non entrano in questa discussione, ha percorso un determinato cammino, magari da ricercatore a professore associato fino al titolo di professore ordinario (https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=601541363707612&id=100015552613805).

Sarebbe interessante se il Nostro trovasse il tempo di esibire al suo vasto pubblico le prove di questo suo cammino, magari allegando i giudizi che gli riservarono le università pubbliche e il certificato di abilitazione alla professione medica senza il quale si è laureati in medicina ma non medici. Nessuno dubita che questi documenti esistano ma, una buona volta, carta canti e la si smetterà con tutte le malignità che i cattivacci al soldo dei biechi anti-vax (una professione notoriamente remunerativa) non risparmiano al luminare.

Chi ne ha voglia legga ciò che il Burioni scrive al dott. Roberto Petrella, un medico fuori del tempo che ha avuto l’impudenza di voler fare il medico e che, ça va sans dire, è stato giustamente radiato da quell’ente indispensabile che è l’Ordine dei Medici. Personalmente sono in possesso dei documenti che provano chi fu il personaggio che si prodigò per quella sospirata radiazione e al quale il mondo intero deve la sua eterna gratitudine. Ma veniamo a come Burioni, professore ordinario, mette al suo posto Roberto Petrella, non più dottore ma signore (come in effetti è): “Caro Sig. Petrella, la ringrazio per l’attenzione perché la sua pagina mi regala ogni giorno qualche minuto di buonumore. Quanto al successo qui ci sono due persone: uno è un ex-medico radiato con infamia e si appresta a girare l’Italia con la sua automobile con una scritta sulla portiera; l’altro è un medico che è in cattedra in quella che viene considerata una delle migliori università del Paese. Che il primo dei due personaggi insegni al secondo come avere successo è quello che mi causa tutto questo buonumore. La saluto e non perda questa sua bellissima verve che io apprezzo moltissimo.”

Se non fosse che quel testo porta una firma così illustre sarebbe facile esprimere un giudizio quanto meno sulla grottesca presunzione dell’autore, sulla sua cultura, sulla sua onestà e sulla sua intelligenza. Ma ubi maior… è chi è più maior di lui? Quindi, giù il cappello!

Forse troppo affaccendato, il professore ordinario Burioni si chiede chi sia Montanari. Giusto per rinfrescargli la memoria, essendo io Montanari, gli ricordo come anni fa si fosse esibito su Il Resto del Carlino cronaca di Pesaro affermando cose a dir poco fuori dell’ordinario (e per chi ordinario è…) e io, che avendo sempre frequentato ambienti scientifici mai avevo avuto contezza della sua esistenza (nei fui edotto nell’occasione da un amico pesarese), gli risposi con tanto di risposta pubblicata. Da lì iniziò uno scambio di messaggi telematici (caro Stefano e caro Roberto).

Poi Burioni andò in orbita planetaria e il povero Montanari si beccò un’infinità di contumelie senza, tuttavia, essere mai menzionato per nome. E si beccò pure una querela, peraltro archiviata. Sempre per rinfrescare la memoria, ricordo che il motivo della querela originò dall’interruzione delle ricerche di mia moglie e mie sulla leucemia mieloide acuta (la malattia che ora ha colpito Siniša Mihajlović). L’interruzione fu dovuta al fatto che l’ospedale che prima forniva i campioni di sangue disse che non li avrebbe più forniti e l’università che preparava quei campioni per le nostre analisi fece altrettanto. Vuole il caso che una persona di cui ingenuamente mi fidavo e che si diceva molto vicina al professore ordinario Burioni mi confidò che proprio lui, il luminare, aveva scritto all’Ordine dei Medici di Pesaro per bloccare le nostre ricerche. Sia l’Ordine sia il Burioni smentirono l’esistenza di una lettera simile, lettera che io, ovviamente, non possedevo e, allora, mi scusai subito pubblicamente: la lettera non esisteva e un mascalzone mi aveva male informato. Di fatto, però, la ricerca fu bloccata come da lettera inesistente. Un caso fortuito: non ci sono dubbi.

A mezzo Internet, un signore chiamato Leandro Pellagrosi invoca ora un confronto tra il grande Burioni e il piccolo Montanari. “Leandro Pellagrosi Montanari chi? Dove insegna?”  risponde verbatim il professore. Insomma, non solo Roberto Burioni ha smarrito la memoria di un non troppo lontano passato epistolare e di una sua querela ma si chiede dove insegno io.

Qui la risposta si fa complessa. Per prima cosa bisogna definire che cosa s’intenda per insegnare. Se s’intende comunicare a uno stuolo di gonzi fandonie dettate da un capillare sistema di corruzione, io non insegno. Se s’intende, invece, comunicare i risultati di scoperte frutto di decenni di ricerca e ciò che la scienza conosce, la scienza vera, intendo, io insegno a Ginevra. Lo faccio in una scuola riconosciuta dallo stato e in cui da qualche decennio si ottengono risultati spesso eccellenti su chi è malato, ad esempio, di autismo, vale a dire la condizione che, per certe stranezze della sorte, così spesso si manifesta a ridosso di salvifiche vaccinazioni.

A parte ciò, trattandosi di un centro privato esattamente come l’impresa in cui lavora il professore ordinario ed essendo il mio percorso universitario pari a quello di Burioni (io l’abilitazione alla professione ce l’ho), sempre salvo dimostrazione del contrario, allora sono professore ordinario pure io. Anzi, sono professeur des universités (equivalente al nostro ordinario), visto che laggiù io insegno in francese.

Se io non sapessi di trovarmi al cospetto di un faro del sapere impegnato a salvare l’umanità, gli chiederei come mai scappi come un coniglietto non appena qualcuno propone un confronto, per di più accampando scuse che sono le glas (a Ginevra è la campana a morto); come mai cancelli dai suoi siti Internet in un fiat ogni critica a suo carico; come mai non si accorga di quanto atteggiamenti come quelli che adotta siano tragicomicamente ridicoli; come mai abbia come unico argomento l’insulto nei confronti di chi non cala le mutande davanti ad enormità vergognose.

Ma, come sta scritto sull’epitaffio di Machiavelli, tanto nomini nullum par elogium e, allora, non chiedo niente ma, semplicemente, a capo chino continuo per la mia strada troppo distante da quella dell’empireo tracciata da Burioni Roberto da Pesaro, professore ordinario di una delle più grandi università del mondo (cercarla in classifica).

Come raccontava Fedro, a furia di gonfiarsi la rana scoppiò.

 

 

 

 

 

 

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22 Commenti
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Aurelio
5 anni fa

Egr. Dr. Montanari,
Ma secondo Lei di una persona considerata “importante” si lascia il nominativo in un elenco di iscritti alla Massoneria, una di quelle liste periodicamente date in pasto alla stampa per accontentare il popolino?

Non scherziamo. Una simile azione ha un solo significato: il soggetto è dai Manovratori considerato “expendable” (i.e. , sacrificabile).

Carlo
5 anni fa

Sulla falsariga della ditta Burioni & Co, il fisico Valerio Rossi Albertini e l’astrofisico Luca Perri, eminente scopritore di bufale, hanno messo in chiaro una volta per tutte che i vaccini non provocano autismo e che Wakefield è un ciarlatano… Si resta un po’ (forse troppo) delusi nel vedere come il regime sanitario da un secolo a questa parte tiene sempre saldamente in mano il monopolio dell’informazione e della divulgazione scientifica favorendo la ribalta di questi personaggi tragicomici. Lei, dott. Montanari, dirà che stanno vincendo loro… Sì, certo, perché hanno mezzi e risorse a disposizione da sperperare; e così vincono… Leggi il resto »

Carlo
5 anni fa

La cosa grave, ma che non stupisce affatto, è che la leggenda dei vaccini che provocano l’autismo viene divulgata dai sullodati due fisici in una delle trasmissioni di Rai Scuola (Rai Educational).
http://www.raiscuola.rai.it/articoli/i-vaccini-provocano-lautismo-storia-di-una-leggenda-purtroppo-ancora-in-voga/39025/default.aspx
Certamente, ci vuole una fisica bestiale per sparare simili enormità. Della puntata (interessante visionarla integralmente) sono riuscito, purtroppo, a vedere solo lo stralcio finale in cui Albertini meravigliava o fingea maraviglia di come al mondo possa esistere qualcuno che crede ancora a simile correlazione. Ci sarebbe di che divertirsi!

paride
5 anni fa

Anche dai tribuni del popolo un po’ di sana “informazione”. Ci voleva proprio:
https://www.iene.mediaset.it/2019/news/vaccini-morbillo-poliomielite-manca-copertura-rischio_465353.shtml

paride
5 anni fa

Dott. Montanari, io mi riferivo soprattutto il meraviglioso video delle Iene.

paride
5 anni fa

Dott. Montanari, la signora nel video che non ha vaccinato i figli non è molto abile a replicare alle domande. Io avrei per esempio detto che contrarre la varicella da bambini fa conseguire un’immunità a vita, mentre il vaccino fatto da bambini, se funziona, produce un’immunità temporanea che cessa nell’età adulta, quando la malattia è ben più pericolosa. E’ talmente chiaro come fanno a confezionare questi servizi: intervistano varie persone e poi scelgono quella meno capace di sostenere le proprie ragioni (magari anche solo per l’incapacità di parlare di fronte alle telecamere) o che si presenta meno bene in generale.… Leggi il resto »

Fax
5 anni fa

Leggere i suoi post- e relativi commenti- mi fa passare da uno stato di totale irritazione all’euforia, a fasi alternate. Cmq questo post secondo me rappresenta un piccolo capolavoro di bravura e sarcasmo. Si riconosce lo stile consueto qui portato a un vertice veramente notevole! Compresa quella piccola perla di ‘ass whisper’ il cui doppio senso potrebbe essere perso da qualcuno, purtroppo. Visto che ci sono pongo una domanda: sui soliti canali disinformativi tempo fa si dava spazio a un problema [?] LA CARENZA DI MEDICINE. Dicono che sia una cosa grave, che manchino diversi farmaci e che sia difficile… Leggi il resto »

Dantes
5 anni fa

“In ogni caso, nessuno escluso, i farmaci sono gravati da effetti collaterali che spesso soverchiano quelli benefici che ci si aspetta da loro”

Come fare, allora, perchè il popol bue non sappia?

Semplice: “Così il rapporto sui farmaci ha “cancellato” gli eventi avversi”

http://blog.ilgiornale.it/locati/2019/07/27/cosi-il-rapporto-sui-farmaci-ha-cancellato-gli-eventi-avversi-2/

luky72
5 anni fa

Buonasera Professore, sono nuovo e volevo dirle che ammiro molto il lavoro che ha svolto a favore della vera medicina. Mi rendo conto che trattasi di un impegno snervante in un paese svenduto alle multinazionali del guadagno sulla pelle dei piú indifesi. Devo comunque complimentarmi con lei per essere il primo ad affermare senza dubbi che i vaccini non sono mai serviti allo scopo per cui sono stati inventati, anche i medici sottoposti a radiazione non si sono spinti a tanto. Ho ascoltato anche varie conferenze dei free vax e anche loro non mettono in dubbio che i vaccini siano… Leggi il resto »

Dantes
5 anni fa
Reply to  luky72

luky72, senza volere, ha offeso il dott. Montanari: le ha dato del “medico” che non è.
Ecco spiegato perchè non crede alle panzane dei vaccini salvatori dell’umanità.
Egli è laureato in Farmacia e i vaccini sono farmaci.

luky72
5 anni fa

Mi scuso per aver fatto confusione ma considero piú medico una persona che lavora per la salute della gente, di un medico che lo faccia per interessi privati. Detto questo,trovo veramente assurdo che nessuno abbia il coraggio di denunciare quella che é una delle piú grandi truffe del secolo.Viviamo in un’illusione e quello che é peggio é che non vogliamo svegliarci. Ormai mettere in dubbio l’efficacia dei vaccini ,equivale a mettere in dubbio l’olocausto,per fare un esempio, si viene tacciati di negazionismo, complottismo ecc…e forse un giorno o l’altro si rischierá di finire in galera. Certe volte credo che sia… Leggi il resto »