di Paolo V. Montanari
Cari amici,
all’interno della programmazione del Festival Filosofia 2013 di Modena (“sull’amare”), il 13, il 14 e il 15 settembre, ore 21 andrà in scena lo spettacolo da me ideato e diretto Don Giovanni Trionfante,
una produzione della giovane Associazione Euphonia di Modena, realizzata con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e con la collaborazione di Emilia Romagna Teatro e del Festival Filosofia. Lo spettacolo era stato ideato per il Teatro Comunale ed è stato spostato nel Teatro delle Passioni (Via Carlo Sigonio, 382 – Modena) quando il Teatro Comunale di Modena è stato dichiarato temporaneamente inagibile, solo due settimane fa. Dopo un anno di lavoro, questo è stato un trauma indescrivibile, nel quale però il progetto ha mostrato tutta la sua solidità e dal quale (fatte salve alcune ovvie limitazioni acustiche di uno spazio non pensato per il teatro lirico) è uscito forse perfino rafforzato.
Non mi considero certamente un regista “d’avanguardia”. Non sono peraltro abbastanza vecchio per poterlo essere. Pure devo ammettere che non ho mai visto uno spettacolo come quello che sto febbrilmente montando, che è piuttosto difficile da inquadrare in una categoria e da spiegare. Per farvela breve, si tratta di un montaggio tra ampi estratti del Don Giovanni di Mozart, brani da Enten-Eller di Kierkegaard, coreografie su musica del balletto Don Juan di Gluck e un video live. La dichiarata ambizione è quella di restituire sia all’opera di Mozart che al magnum opus del filosofo danese quell’ambiguità che è stata cancellata dalle molte interpretazioni tranquillizzanti e banalizzanti che hanno ricevuto nei secoli. Per la sua stessa struttura “multimediale” , cioè – teatro, danza, opera, video – questo spettacolo non dirà allo spettatore se Don Giovanni sia una brava o una cattiva persona e se l’etico vinca sull’estetico o viceversa. Non vi dirà quello che pensa Kierkegaard e (men che meno) quello penso io. Piuttosto – eticamente parlando – vi spingerà, forse, a porvi qualche domanda. Ma, soprattutto – e qui è l’estetico che parla – spero che vi divertirà.
Al mio fianco posso vantare una schiera di collaboratori che ammiro: oltre all’Orchestra Euphonia diretta dal giovanissimo Giovanni Paganelli, c’è un cast di sette giovani cantanti di talento e straordinariamente “nella parte”, da me selezionati tramite audizioni tra quasi 100 cantanti delle più varie nazionalità, c’è l’attore Massimiliano Briarava, c’è il videomaker Tommaso Arosio e ci sono 6 ballerini della scuola Progetto Danza di Reggio Emilia con coreografie di Anne Juds (ormai mia “storica” collaboratrice dopo La púrpura de la rosa e il San Guglielmo di Pergolesi). Completano la squadra il maestro collaboratore Federica Prata, i costumisti Remo Buosi e Alexander La Rue di Equipe Sartoria Storica di Ferrara, il truccatore Enea Bucchi di Art&Make-Up School e il light designer Alessandro Pasqualini.
Non è certo il mio debutto alla regia, ma di sicuro è il primo spettacolo così ambizioso che monto, grazie al generoso sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e Banca Popolare dell’Emilia Romagna e alla collaborazione di ERT e Teatro Comunale di Modena. È un progetto molto personale e sarò quindi molto lieto di vedervi tra il pubblico. A parte ciò, si tratta di una cosa bella e divertente.
L’ingresso è gratuito.
Paolo V. Montanari
13, 14, 15 settembre 2013, ore 21
Mozart/Kierkegaard
DON GIOVANNI TRIONFANTE
Regia di Paolo V. Montanari
DON GIOVANNI: Antonio Sapio, baritono
LEPORELLO: Alberto Zanetti, baritono
DONNA ANNA: Eleonora Cilli, soprano
DONNA ELVIRA: Myrto Bocolini, soprano
ZERLINA: Cristiana Arcari, soprano
DON OTTAVIO: Gabriele Barinotto, tenore
COMMENDATORE: Michele Filanti, basso
Massimiliano Briarava, attore
Tommaso Arosio, live video
Allievi di Progetto Danza – Reggio Emilia (www.progettodanza.com)
Giovanna Venturini, Silvia Casoli, Daniza Vigarani, Lorenzo Cimarelli, Luca Ghedini, Mirko Paparusso
Anne Juds, coreografia
Orchestra Euphonia (in collaborazione con ISSM “Vecchi-Tonelli”)
Giovanni Paganelli, direttore
Federica Prata, maestro collaboratore
Alessandro Pasqualini, luci
Equipe Sartoria Storica (Remo Buosi e Alexander La Rue), costumi
Enea Bucchi (Art&Make-Up School), trucco
Progetto vincitore del concorso “Prime visioni” indetto da Fondazione Cassa di Risparmio di Modena in collaborazione con Emilia Romagna Teatro
INGRESSO LIBERO
“Nella vita io ho visto uomini che tanto a lungo ingannarono gli altri che alla fine il loro vero essere non poté arrivare a rivelarsi. Ma colui che non può rivelarsi non può amare e colui che non può amare, quello è il più infelice di tutti.”
Nel provocatorio teatro di Enten-Eller, Kierkegaard vive l’insanabile contraddizione tra etico ed estetico, nascondendosi e svelandosi attraverso le maschere del Don Giovanni di Mozart, il mito dell’impenitente libertino che ride dell’ordine morale del convitato di pietra. In questo progetto le seduzioni della parola, della musica, della danza e del video si affollano in un vertiginoso montaggio, che ricrea e approfondisce la complessità prospettica ed il pensiero tragico proprio di questi due testi dominati dall’ambiguità, nell’intento di colpire lo spettatore “alle spalle” ed invitarlo al dubbio e, forse, alla scelta.
“A chi si crederà?”