Democraticamente Google

La democrazia non è altro che il meno peggiore dei metodi di governo.

 
Tra le sue debolezze c’è quella

di basarsi sui numeri in quanto tali, e questo indipendentemente dalla qualità insita in ognuno degli addendi. Insomma, 1000 imbecilli hanno ragione legittimamente di 999 saggi.

Di questa peculiarità si valgono personaggi truffaldini d’ogni sorta, personaggi che si muovono perfettamente a loro agio tra “politica”, “informazione” e criminalità. Forse qualcuno avrà notato che solo la parola criminalità non è racchiusa tra virgolette

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Come fanno gl’individui sullodati ad assicurarsi il consenso dei 100 imbecilli è semplice: si tratta di una piccola varietà di tecniche antiche che vanno dal raccontare bugie ripetendole all’infinito fino a farle diventare democraticamente vere al tacere le notizie imbarazzanti al valersi di personaggi etichettati artificialmente come tuttologi fino al meno rozzo inserimento d’immagini evocative all’interno di altre figure più vistose, in movimento o ferme che le immagini siano.

Ed è quest’ultimo trucchetto quello su cui un amico ha voluto attrarre la mia attenzione.

Tempo fa l’organizzazione di Google, il motore di ricerca miliardario di Internet, ha lanciato un concorso con il quale farsi pubblicità, e informazioni si trovano all’indirizzo http://www.google.it/intl/it/doodle4google/2011/

Date un’occhiata al logo vincitore, quello relativo alle energie rinnovabili. Lo troverete anche nel logo di Google di oggi 30 settembre. Nell’ultima lettera, la e, guardate i disegni contenuti e vedrete che cosa sono le fonti rinnovabili: rifiuti da bruciare. Tra le cose allarmanti, la più allarmante è che quel disegno ha come autori dei bambini e che questi bambini, per “chi conta” auspicabilmente il popol bue di domani, sono stati già addestrati per diventare la “maggioranza”. Guardate, poi, i nomi dei giurati che hanno premiato questo monumento alla tragedia dell’idiozia d’allevamento: dei perfetti estranei al problema e, dunque, maggioranza pure loro.

Se vorremo avere non la certezza ma almeno un barlume di speranza, non abbiamo altra scelta se non quella di studiare davvero, gettando nei rifiuti tutta l’ignobile mistura d’idiozie che ci stanno trascinando sempre più velocemente a fondo. Dovremo saper incasellare i cantanti tra i cantanti, i comici tra i comici, i giornalisti generalisti tra i giornalisti generalisti e piantarla con l’eleggerli a bocche della verità, a volte addirittura mandandoli a rappresentarci in sedi istituzionali.

Insomma, non ci resta che trasformare democraticamente la minoranza in una maggioranza di saggi.