I commenti fuori tema saranno cestinati

Anni fa imperversava attraverso i tubi catodici delle nostre TV uno spot pubblicitario nel corso del quale una signora rifiutava di consegnare il suo fustino di detersivo in cambio di due fustini perfettamente identici al suo. Se, nella vita normale, un episodio del genere non poteva deporre certo a favore della salute mentale della protagonista, nel mondo della pubblicità la cosa era perfettamente accettabile. In fondo, quello italico è il popolo del sale antimalocchio, dei cremoni scioglipancia, dei terni al lotto comprati da chi generosamente li commercia, delle acque minerali con cui diventi insopportabilmente bello o con cui digerisci il calcestruzzo e via di questo passo.
Qualche settimana fa Federambiente, l’associazione degl’industriali – quelli che fanno impresa con i soldini altrui (i nostri) e, per farli, hanno scovato il business tutto nostrano dell’incenerimento dei rifiuti – ha pubblicato un lavoretto pubblicitario compilato dai soliti personaggi che tengono famiglia e che di questo (e di altro) campano.
Ovviamente costoro sono confezionati come luminari, Federambiente diventa un cercatore di verità, le polveri che quegl’impianti producono potrebbero essere del tutto innocue (“In assenza di seri studi scientifici a conferma o smentita di questa affermazione”, cioè la mia riguardante la nocività del particolato)… Insomma, la solita cantilena di slogan e di enormità da fiera di paese.
Il signor Daniele Fortini, che degl’industriali è presidente, fa il suo mestiere. E, occorre ammetterlo, lo fa non senza un certo eroismo, mettendoci la faccia. Se

si va a leggere ciò che scrive (http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=20283) in risposta di ciò che avevo scritto io (http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=20067), non si può non costatare come il Nostro si libri arditamente nel vuoto e come le tecniche usate siano di una rozzezza per certi versi sconfortante, andando dal tentativo, per ingenuo e grottesco che sia, di screditarmi (tecnica vergognosa ma efficace) facendo leva sull’ignoranza della maggior parte di chi lo legge, fino al “lei non sa chi sono io” riferito ai suoi autori pubblicitari (già: chi sono?). Poi si sciorinano tutte le solite fandonie circa la non patogenicità dei “termovalorizzatori”, l’imbroglio con cui si forniscono i dati sulle quantità relative delle polveri, fino all’affermazione, in verità un po’ disperante, secondo cui quel pastrocchio che Fortini chiama “ricerca” sarebbe condotto “in totale indipendenza e senza tesi precostruite”. E io che vado sempre a vedere chi paga…
Tralascio le sciocchezze su “feti malformati e apocalittiche profezie di sterminio” che inficerebbero la validità delle mie conferenze e non casco neppure nella trappola di rispondere come forse si dovrebbe a “forse è anche per questo che le sue denunce e l’attività del laboratorio di sua moglie non sono considerate, a livello internazionale, meritevoli d’attenzione se non da chi milita nel fronte “una, cento, mille Campania sommerse dai rifiuti.” Voglio solo consigliare al signor Fortini e alla sua compagnia di giro di recarsi nelle biblioteche delle università di Harvard, di Cambridge e dell’Imperial College e di cercare il nostro libro “Nanopathology”. Magari di chiederne notizie a Jason Olive, stretto collaboratore di tale Barack Obama. Poi, cerchino i loro libri. Voglio anche consigliare di chiedere alla FAO qualche informazione.
Tra tutte le follie, l’unica che mi fa un po’ arrabbiare è l’affermazione che le mie apocalittiche conferenze “hanno sempre avuto come unico bersaglio i 50 termovalorizzatori di rifiuti urbani gestiti, in larghissima parte, da aziende pubbliche. Delle migliaia d’impianti privati operanti in Italia il dottor Montanari non si occupa.” Prescindendo dall’uso della parola “termovalorizzatore” che dimostra da sé la cultura e le intenzioni di Fortini, e prescindendo pure dal fare le pulci a chi gestisce in effetti quegl’impianti, sia chiaro che non risponde a verità che io non tratto delle altre fonti inquinanti, e chi ha frequentato una mia conferenza lo sa perfettamente. L’inceneritore, è vero, ha una posizione particolare: tra tutte le fonti inquinanti è l’unica a non avere alcuna utilità e, anzi, ad essere solo dannosa. Questo da ogni punto di vista.
In conclusione, che Fortini racconti corbellerie sta nel ruolo. Il problema è quello delle persone cui Federambiente si rivolge. I distratti, gli ottimisti ad oltranza, gl’ignoranti, quelli che “in fondo dobbiamo morire”, i gonzi ci cascheranno e saranno la maggioranza. Questo, Fortini lo sa. Gli altri, quelli ancora vivi, devono smettere di prestargli attenzione e devono (e il verbo dovere è doveroso) continuare ad acculturarsi. Attenzione ai bambini e ai giovani in genere: Federambiente e i suoi orchestrali sanno benissimo che, allevandoseli nell’ignoranza come fanno anche a livello d’insegnamento, avranno la garanzia di una clientela nei secoli fedele come l’arma dei Carabinieri. Spetta a chi ha una coscienza ancora attiva cercare di resistere e, soprattutto, spetta agl’insegnanti fare ciò che onestà comanda.
E, adesso, basta con questa buffonata. Io mi occupo di scienza e non di stupidaggini.

Immagine da: http://sviluppo.centrodiascolto.it/2008/06/09/foto/267635.jpg