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Come pastrocchiare con la meningite

IN CALCE UN P.P.S. AGGIUNTO IL 2 APRILE

Da qualche tempo i vaccini sono diventati oggetto di religione e, come tali, terreno di caccia di chiunque, dalle casalinghe ai bigiottieri, dai medici ignoranti ai politici corrotti passando per gli allegri giornalisti che sparacchiano fesserie su qualunque argomento con pari incompetenza. Non importa chi, non importa la sua cultura, non importa il suo grado d’informazione: come lamentato dal compianto

Umberto Eco, oggi, grazie ai metodi facili e gratuiti di diffusione delle “notizie”, sono tutti degli esperti.

Tra le mille e una frottola, c’è quella dell’epidemia di meningite in Toscana: qualcosa che esiste solo nella testolina deviata di qualcuno e che, come spesso accade in circostanze analoghe, ha fatto proseliti. Che i numeri non confortino la tesi, essendo di gran lunga al di sotto di quanto giustifica il solo vago sospetto di epidemia,  è irrilevante: nella credulità popolare la meningite sta facendo strage fra i tre milioni e ottocentomila abitanti della regione e questa deve essere la percezione comune. Allora, tutti a vaccinarsi.

Ma la pratica vaccinale funziona sempre? Funziona come qualunque altro farmaco: spesso sì, a volte no. In quale proporzione non è dato sapere. Non lo si sa perché c’è chi tenta di far passare un impossibile 100%, chi, meno imprudentemente, azzarda un  97-98, e c’è chi dice, aderendo alla realtà dei fatti, che, semplicemente, mancano i dati e non lo sappiamo. Di certo c’è la parziale inefficacia del vaccino; la sua efficacia, quando c’è, limitata nel tempo; e c’è la certezza che la copertura sopravviene, quando sopravviene, dopo settimane dall’inoculazione, il che peggiora le cose quando chi si vaccina sta già incubando la malattia. Poi c’è il problema degl’inquinanti contenuti nel liquido, ma di questo è vietato parlare come chiunque assista ad una trasmissione televisiva sul tema può testimoniare.

Oggi esce un articolo di Rai News (http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Epidemia-di-meningite-in-Toscana-era-vaccinata-la-donna-di-58-anni-ricoverata-in-gravi-condizioni-168e7dbd-f7aa-4ab6-9317-8d4fe385849a.html) in cui si riporta come una signora di Santa Croce sull’Arno (Pisa) si sia ammalata di meningite e sia grave.

“Dall’inizio del 2016, quello di oggi è il sedicesimo caso di ricovero per meningite in Toscana. Due sono stati di tipo B e uno di tipo W e infine le morti, sempre dall’inizio dell’anno, sono state 4, tutte riconducibili al gruppo C.” Questa è una delle informazioni prese dall’articolo, articolo che poco più avanti aggiunge: “La donna si era vaccinata per il Meningococco C dal 2 marzo scorso.” Magari, chissà, stava già covando la malattia e la vaccinazione le ha dato la botta finale.

E, allora, bisogna essere chiari. La meningite ha parecchie origini diverse e il meningococco è solo una di queste. Quel batterio, poi, esiste in 13 sierotipi diversi, di cui 5 più aggressivi degli altri.  A mia conoscenza, in Toscana ci si vaccina contro il sierotipo C, lasciando tutti gli altri patogeni (altri batteri, virus, funghi, parassiti, traumi…) scoperti. Quindi, che ci siano dei malati di tipo B e di tipo W rientra nella normalità delle cose. Così come ci rientra il fatto che una persona vaccinata nei riguardi del ceppo C si ammali del ceppo C stesso.

Intanto anche noi a Modena abbiamo avuto un caso: una bambina delle scuole elementari che si è ammalata in forma grave.

Riporto per intero il comunicato emesso in proposito dal Servizio Sanitario Regionale:

“In merito ai quesiti da Voi posti a seguito del recente caso di meningite da meningococco che ha colpito un’alunna delle Scuole Elementari Rodari e relativi ai rischi di contagio, si ritiene opportuno fornire alcune informazioni sulla malattia e le norme di prevenzione adottate.

La meningite meningococcica è una malattia acuta ad esordio improvviso, caratterizzata da febbre, cefalea intensa, rigidità nucale, nausea e vomito.

L’agente eziologico è la Neisseria meningitidis di cui sono stati identificati diversi sierogruppi.

La sorgente dell’infezione è l’uomo sia ammalato sia portatore sano, condizione quest’ultima presente nel 2-30% della popolazione, senza dare sintomi o causando una rino-faringite acuta e solo una piccola percentuale di soggetti sviluppa la meningite o la setticemia; il periodo di incubazione è compreso tra 2 e 10 giorni, di solito 3 o 4 giorni.

La malattia si trasmette da persona a persona attraverso le secrezioni respiratorie; il meningococco è un batterio labile che sopravvive nell’ambiente, fuori dal corpo umano, solo pochi minuti; per questo motivo nei locali dove ha soggiornato un caso di malattia sono sufficienti le normali pulizie e non è indicato alcun intervento di disinfezione.

Come previsto da specifica Circolare Regionale (Circolare 21 del 2012) per le persone che hanno avuto contatti stretti e prolungati con il malato nei 7 giorni precedenti l’inizio dei sintomi

– non è prevista alcuna restrizione delle attività

– sono raccomandate alcune misure preventive:

– l’assunzione di un antibiotico per chemioprofilassi

– riferire subito a un medico l’eventuale comparsa di sintomi compatibili con meningite

-sottoporsi a vaccinazione nei casi consigliati

Non è invece indicato alcun trattamento preventivo o precauzione speciale per chi non è venuto a contatto diretto col caso (esempio fratelli dei compagni di scuola del caso, alunni di altre classi che condividono la stessa palestra o gli stessi insegnanti).

Per ulteriori chiarimenti è possibile telefonare al Servizio Igiene Pubblica o alla Pediatria di Comunità ai numeri e negli orari di apertura sotto riportati.”

Di quale sierogruppo sia stata vittima la bambina non è dato sapere. Così come non è dato sapere in quanto tempo e con quali modalità sia stata diagnosticata la patologia. La tempestività, infatti, è un fattore determinante per quanto riguarda il corso della malattia e la ripresa del paziente, e ogni momento perso perché i medici tardano ad emettere un verdetto in base ai segni clinici e perché si aspettano i risultati della coltura del liquido cerebro-spinale può risultare grave. Oggi esiste un metodo rapidissimo di diagnosi d’ideazione italiana e usato all’Ospedale Meyer di Firenze da almeno una decina d’anni. Molto semplicemente s’individua la presenza del DNA del batterio, e l’eventuale terapia antibiotica cui si potrebbe essere stati sottoposti non inficia la diagnosi. Se tutti gli ospedali imparassero ad usarlo, avremmo molti meno problemi.

È curioso constatare quanto spesso noi abbiamo a disposizione mezzi tecnici efficaci, oltre, naturalmente, alla capacità di ragionare, e non ne facciamo uso.

P.S. Chi ne ha voglia guardi il video contenuto nel post http://autismovaccini.org/2016/03/30/vaxxed-il-documentario-sara-proiettato-a-new-york-da-venerdi-1-aprile/ . Io non prendo mai niete per oro colato. Semplicemente disprezzo i censori a prescindere.

 

P.P.S del 2 aprile: La vicenda ha un post scriptum tristissimo: la bambina (10 anni) è morta.

Ora assistiamo a un evento che strazia ancora di più il cuore: tante persone, moltissime delle quali sconosciute alla famiglia colpita dalla tragedia, donano qualche Euro perché il corpo sia portato in Marocco, terra d’origine della bambina. Non ho idea del perché si voglia quel viaggio se la famiglia abita a Modena, ma non sono fatti che mi riguardino. Ciò che mi lascia perplesso è la natura umana. Quando si chiede alla comunità di contribuire con il sacrificio di una serata in pizzeria a una ricerca volta a far sì che, dico tanto per fare un esempio, di meningite non si muoia più, la risposta è molto vicina allo zero. Si confrontino i due casi e poi, chi vuole, tragga le sue conclusioni.

Nel caso particolare della povera bambina di Modena, ci sono diversi risvolti che restano bui. Quanto tempo è passato tra l’esordio della malattia e la diagnosi? È stata fatta una diagnosi basata sui soli segni clinici in modo da poter mettere in atto una terapia antibiotica immediata e adeguata? Prima di agire si è aspettato di vedere il risultato della coltura effettuata sul liquor? Perché non si è ricorsi al metodo velocissimo che a Firenze si usa da oltre 10 anni? Perché si è così restii a rendere pubblico quale fosse il sierotipo del meningococco responsabile della malattia, rivelando solo che “non si tratta del ceppo toscano”?

Per carità, nessuna accusa a nessuno. Solo il pensiero che, magari e con tutto il margine d’errore in cui io posso cadere, si sarebbe potuto fare di più e meglio. Soprattutto più in fretta.

Una spiegazione che fughi ogni dubbio sarebbe la benvenuta.

4 Commenti
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Sauro.S
8 anni fa

10 anni
Purtroppo, questo pomeriggio la piccola è deceduta presso il Policlinico di Modena.
[url]http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2016/03/30/news/meningite-e-morta-la-bambina-di-10-anni-1.13210554?ref=fbfmo[/url]

RISPOSTA

Io non conosco i particolari minimi necessari, ma forse sarà bene che qualcuno si ponga qualche domanda.

Enrica
8 anni fa

Regione Toscana
Questi non si accorgono neanche dei morti ammazzati e hanno anche il coraggio di difendersi. (Tre morti ammazzati dopo l’inizio delle indagini) Figuriamoci se si accorgono dei danni da vaccino!
http://iltirreno.gelocal.it/regione/2016/03/31/news/spostata-l-infermiera-killer-subito-causa-all-asl-1.13215791?ref=fbfti

RISPOSTA

Totò aveva torto: i morti non sono tutti uguali.

Cassino
8 anni fa

Un po’ di pubblicitàE’ arrivato anche per noi la “chiamata alla armi” per le vaccinazioni a nostra figlia. Premesso che non sono per nulla contrario allo schema teorico del principio della vaccinazione, dopo avere letto il vostro libro sull’argomento (che mi sento di consigliare spassionatamente), so già che “bombarderò” di domande il personale medico di domande. Non so se otterrò risposta. L’unica (piccola) certezza che ho è quella data dai produttori, mi sono accorto infatti che nei bugiardini originali (in inglese) a volte sono indicati i numeri su cui si sono basati per segnalare le percentuali delle reazioni avverse. La… Leggi il resto »

edimattioli
8 anni fa

NOVARTIS – GLAXO 5-0info aggiornate al febbraio 2016 In Toscana i vaccini somministrati dalla ASL sono : –> fascia di età da 11 a 20 anni – Menveo della Novartis (contro il meningococco A, C, W135, Y) costo € 96,92 in farmacia http://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/Menveo_Im_1_Fl_1_Sir_0_5_Ml.asp#axzz40mTezZ44 –> fascia di età over 20 (senza limite superiore di età) – Menjugate della Novartis (monovalente C) costo € 70,00 in farmacia http://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/Menjugate.asp#axzz40mTezZ44 naturalmente AGGGRATIS per tutti come da Delibera regionale !!! Così tanto per fare un confronto è curioso il fatto che è possibile acquistare in farmacia il vaccino Mencevax della Glaxo (contro il meningococco A,… Leggi il resto »