Cinque stelle all’uranio impoverito

Il mondo degli esseri umani è obiettivamente strano. Se dovessimo essere giudicati da un orango, da una lucertola o da un’ameba temo che ne usciremmo a pezzi.

Quando, poi, entra quella che noi chiamiamo politica avendone abbondantemente stravolto il significato, ecco che seguire un filo anche solo vagamente comprensibile diventa impresa ardua.

Forse m’illudo, ma credo che moltissimi italiani siano al corrente dell’antica impresa del ragionier Giuseppe (Beppe) Grillo. Per motivi restati ignoti, il comico travestito da statista riuscì a farci sottrarre il microscopio elettronico che serviva a mia moglie e a me per fare ricerca sulle malattie da micro- e nanoparticelle. Chi è poco informato può scaricare (gratis) il libro (mai pubblicato in cartaceo per motivi di mafietta) Il Grillo Mannaro e mettersi al corrente (https://www.stefanomontanari.net/sito/images/pdf/ilgrillomannaro.pdf) .

Ora il partito fondato da Gianroberto Casaleggio, il burattinaio del ragionier Grillo, comincia a rendersi conto che le nostre ricerche non sono solo di grande importanza scientifica e sociale ma possono essere utili per mantenere o, auspicabilmente, per migliorare le posizioni. Così, di tanto in tanto, qualche grillino pretende da noi i risultati che ottenemmo (e otteniamo) con il microscopio galeotto.

Ora è il caso delle malattie cosiddette “da uranio impoverito”, un argomento in cui lo stato, devo dire senza che la cosa mi sorprenda minimamente, ci sta rimediando una figura miserabile. Bugie, omissioni, falsificazioni, stravaganze e ostacoli di ogni sorta sono costantemente messi in atto da anni per sottrarre il datore di lavoro (lo stato stesso) da quelli che sono i suoi doveri di tutela dei lavoratori (in questo caso i militari).

Se vogliamo ipocritamente, noi mandiamo le nostre truppe in zone di guerra senza che queste, almeno ufficialmente, combattano. Li mandiamo per salvaguardare la pace. Dunque, quelli sono normalissimi lavoratori e come tali vanno tutelati.

Vuole il caso, però, che non pochi di quelli, partiti in perfetta salute, tornino affetti da malattie gravissime, spesso cancri. Il motivo è di una chiarezza lampante: l’invasione dei loro organismi da parte di polveri sottilissime derivate da esplosioni. La cosa è chiara perché quelle polveri si vedono senza difficoltà nei loro tessuti cancerosi e quella roba, da corpo estraneo che indiscutibilmente è, provoca un’infiammazione cronica che diventa cancro. La Medicina conosce il problema da molti anni e le pubblicazioni in proposito sono numerosissime.

Il problema, però, è che, se questo è vero, chi di dovere doveva saperlo e quei militari sono stati mandati allo sbaraglio senza protezioni adeguate né informazioni, e la responsabilità è ovviamente del datore di lavoro. E, allora, quello paghi. Ma quello i soldi non ce li ha, perché di soldi si tratta. Così, a livello istituzionale, si organizzano vere e proprie farse  e ricordo sempre quella del 3 ottobre 2011 a Roma in cui una serie di “scienziati” dimostrò con esperimenti degni del peggiore avanspettacolo che le polveri sono del tutto innocue. Questo, va da sé, per esentare lo stato dal sottomettersi a quello che è nient’altro che il suo dovere legale e morale. Come noterella a margine, i militari hanno già vinto una quarantina di processi contro lo stato, e questo non può che preoccupare chi deve sganciare i quattrini.

A capire il problema, guarda un po’, pare ci siano solo (o quasi solo) i grillini (per esempio http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/2016/03/uranio-m5s-dai-lavori-della-commissione-emerge-la-strage-di-stato.html) e, vedi com’è strano e imprevedibile il mondo, io mi trovo schierato senza riserve dalla loro parte. Ammetto che per me è faticoso, ma i motivi morali superano ogni altra considerazione.

Pragmaticamente, allora, lascio da parte tutto il ribrezzo che provo e mi batto con i grillini perché i ragazzi che tornano massacrati nel fisico e allontanati dal lavoro perché non più idonei non crepino abbandonati dallo stato e rovinati economicamente trascinando spesso nella rovina l’intera famiglia.

Naturalmente questo non cambia di una virgola il mio giudizio sui grillini dai quali resto in attesa almeno di una spiegazione documentata per l’atto inqualificabile di cui, con il loro silenzio quando non con esternazioni abiette, restano complici. Riparare, poi, è un altro discorso e temo che sarà impossibile.

Intanto, andiamo avanti insieme.