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Chiariamo la storia dei vaccini una volta per tutte

Reduce dal convegno sui vaccini di sabato scorso a Padova, usando un cliché ritrito “mi corre l’obbligo” di puntualizzare il Montanari-pensiero. Lo faccio perché non pochi dei partecipanti alla riunione pare non abbiano capito o, temo, non abbiano voluto capire ciò che ho detto. Questo, manco a dirlo, insieme con qualcuno tra gli assenti a Padova ma

soliti noti i quali, rinunciando a qualunque collegamento tra mano/bocca e cervello e facendo ricorso, peraltro senza fatica, a tutta la disonestà che li contraddistingue stanno tentando con grottesca goffaggine di stravolgere ciò che ho affermato e continuo ad affermare. Qualcuno arriva perfino ad asserire che io “rivolto la frittata”. Bene: mi si porti una prova.

 

Sapendo di rivolgermi almeno in parte ad un pubblico non preparatissimo oltre a qualcuno cui la malafede non fa difetto, vedrò di essere schematico.

  1. 1. Io non ho preconcetti ma pretendo chiarezza, e nel campo dei vaccini chiarezza non c’è.
  2. 2. Avere chiarezza comporta il presentare dati scientifici alle cosiddette autorità di controllo e metterle con le spalle al muro fino a che non se ne cavano risposte che reggano il vaglio della ragione, della scienza e dei riscontri di laboratorio. Questo in mancanza di un’epidemiologia affidabile che dovrebbe completare il quadro. Completare non significa sostituire gli altri aspetti ma solo fornirne un complemento.
  3. 3. Per essere oggettivi, ad oggi tra tutti coloro che fanno parte dei movimenti anti-vaccini nessuno ha mai presentato dati scientifici propri, limitandosi a riferire, nel migliore dei casi, di episodi personali a volte di qualche interesse, a volte pateticamente autoelogiativi e di scarsa rilevanza, privi come sono di contenuto scientifico. Nel peggiore dei casi si assiste a manifestazioni isteriche di personaggi senza la benché minima preparazione che, per motivi non del tutto trasparenti, pretendono che i loro congiunti si siano ammalati o siano morti a causa di vaccinazioni. Questo senza disporre di uno straccio di prova. A metà ci stanno coloro che saccheggiano in maniera più o meno indiscriminata Internet raccattando ciò che sembra fare comodo. Fortunatamente esiste anche una frazione di persone colte e ragionevoli ma spesso troppo “educate” per mandare a quel paese gli altri e per prendere con autorità in mano la situazione.
  4. 4. L’ingenuità e l’inesperienza di chi strepita senza un’alfabetizzazione sono tali da far credere loro che presentarsi ad una di quelle che chiameremo per comodità autorità o ad una riunione degl’industriali farmaceutici armati di lacrime, di fotografie di morti o di malati o, peggio, armati di esternazioni a dir poco ridicole possa in qualche modo smuovere una montagna antica e immane. Non occorre essere profeti per pronosticare non solo una risata ma pure la soddisfazione di trovarsi come avversari personaggi di nessuna levatura scientifica attraverso cui squalificare tutto il movimento di chi pone domande imbarazzanti. Insomma, quelle persone sono le migliori alleate di chi sui vaccini fa palate di quattrini indipendentemente dalle conseguenze.
  5. 5. Particolarmente deleteria è la partecipazione ai gruppi da parte di alcuni (ho detto alcuni) genitori di militari morti di cancro, genitori con un livello culturale mortificante e con finalità che non mi sento eticamente di condividere. Questi arrivano perfino a pretendere che io affermi l’esistenza di connessioni tra le vaccinazioni subite e la malattia. L’assunto potrebbe anche rivelarsi corretto, se non altro visto in che modo quelle vaccinazioni si praticano, ma, ad oggi, non esiste la minima prova e io non mi presto a ciarlatanerie. Né saranno gl’insulti a trasformarmi in un mascalzone o le bizzarrie di un paio di poveracci (“Montanari non capisce niente di polveri” o “Non permetto a Montanari di parlare perché mio figlio è morto.” Ognuno giudichi da sé il quoziente intellettivo di chi ha partorito quelle frasi pronunciate a Padova).
  6. 6. La presenza di genitori nei gruppi di pressione è ineludibile e fondamentale. Loro sono i danneggiati o dei danneggiati sono i rappresentanti. La loro presenza dovrebbe essere massiccia perché fare massa critica è importantissimo. Quando, però, questi si avventurano ad occupare ruoli che non possono ricoprire, diventano dei micidiali sabotatori interni.
  7. 7. Piaccia o no a qualcuno, ad oggi il solo gruppo che abbia svolto indagini certe in grado di cominciare a scoperchiare il pentolone è quello che io dirigo. Le nostre analisi eseguite su 24 vaccini diversi sono ineccepibili come ebbe a dichiarare lo stesso direttore medico della Sanofi Pasteur quando fu attaccato e sono, per esperienza vissuta, in grado d’incastrare industria e controllori. Con poche eccezioni molte delle armi brandite sono limitate a chiacchiere senza nemmeno la misericordia di tenerle brevi, senza contare le castronerie che vengono lasciate correre impunite. Comunque, se c’è chi abbia da presentare dati propri (ho detto propri) ricavati scientificamente e non frutto di opinione, si faccia avanti perché di quelli c’è assoluto bisogno. In caso contrario, se ne stia zitto se non altro per non rendersi ridicolo.
  8. 8. Per motivi che ignoro ma su cui non può che sorgermi qualche sospetto, nessuna associazione anti-vaccino presta la minima attenzione all’unica arma potente di cui potrebbe disporre. Così l’impressione che io ricavo, spero sbagliando, è che nessuno abbia davvero la volontà di ottenere chiarezza sui vaccini e che le varie associazioni siano ognuna una sorta di salotto dove ci si piange addosso e ci si dà reciprocamente ragione strillando contro nemici terribili e non avvedendosi che sono proprio seduti tra loro i nemici più insidiosi. Nessuna sorpresa se chi, magari senza delicatezza e senza diplomazia (ipocrisia sarebbe il termine appropriato) fa loro notare la situazione, una situazione che ha portato a non conseguire alcun risultato apprezzabile al di là di qualche contentino che non sposta il problema. Continuare a sbattere la testa contro il muro per passare di là senza accorgersi che c’è la porta non è un segnale d’intelligenza emi fermo qui per non tirare in ballo altro.
  9. 9. I punti critici sono:
    1. A. Il contenuto di particelle solide e inorganiche nei vaccini analizzati.
    2. B. I controlli realmente effettuati a livello di produzione e di controllore istituzionale.
    3. C.La dichiarazione mancante di tutti i componenti, indipendentemente dalla loro quantità.
    4. D. Un’informazione che i medici stessi, responsabili in prima persona della somministrazione, ignorano (spesso senza nemmeno sapere d’ignorarla) a dispetto della raccomandazione ipocritamente ufficiale di non iniettare il vaccino a soggetti allergici ad uno o più componenti. Come sia possibile fare questo se nessuno sa che cosa ci sia in quelle fiale resta misterioso.
    5. E. L’informazione data non solo al grande pubblico ma anche ai medici i quali dimostrano oggettivamente nella stragrande maggioranza dei casi un’ignoranza allarmante.
    6. F. La somministrazione di vaccini praticata illegalmente (per esempio, la vaccinazione esavalente al posto della tetravalente).
    7. G. Il comportamento minaccioso e/o ricattatorio delle istituzioni non solo verso chi non vuole vaccinare i figli ma anche verso chi pretende informazioni veritiere.
    8. H. La vaccinazione praticata su soggetti che non possono beneficiarne per età (es. i neonati o i vecchi) o perché già immuni o per particolari condizioni immunologiche.
    9. I. La vaccinazione praticata su soggetti malati (addirittura bambini in preda a convulsioni, come più volte denunciato).
    10. L. L’obbligo mai rispettato e mai sanzionato dei medici di denunciare le reazioni avverse post-vaccinazione.
    11. M. L’informazione ai genitori che devono allertare il medico e pretendere che le eventuali reazioni avverse siano debitamente segnalate e registrate.
    12. N. La mancanza di dati epidemiologici affidabili sugli effetti reali dei vaccini sia per quanto riguarda le reazioni avverse sia per quanto riguarda la loro reale attività.

Questi sono solo i primi punti essenziali. Poi seguirà altro. Ma qui bisogna arrivare e, per farlo, occorre altro che le stravaganze di qualcuno.

Chi ha qualcosa da eccepire lo faccia come si fa in campo scientifico: presentando dati propri ricavati secondo il metodo proprio, se non della scienza, almeno della Medicina. Chi ha progetti propri per ottenere chiarezza li passi al vaglio della ragione e li renda pubblici. Tutto quanto esula da questo è pura cialtroneria.

Infine un’informazione: Il 22 Novembre prossimo avrei dovuto tenere una conferenza sui vaccini a Villa Lagarina (Trento) ma ho cancellato l’impegno, stante l’approccio all’argomento dell’associazione organizzatrice. Prescindendo dal fatto che tutte se ne infischiano di quanto è riportato alla sezione Conferenze e Consulenze di questo blog e poi si trovano di fronte a qualche sorpresa (“Io non sapevo…”, “io non credevo…”, “sì, però…”) quando io sono chiamato a parlare non ci si permetta mai di pormi limiti o, peggio, censure, che questo riguardi il tono che tengo o i contenuti che espongo. Se mi si vuole, mi si prende come sono, con tutti i rischi del caso. Altrimenti si fa felicemente a meno di me come fa la maggior parte degli abitanti di questo gaio pianeta.

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