Caro Stefano,

Stamattina, a Vancouver dove abito, ti ho sentito parlare ,in una trasmissione televisiva dedicata ai candidati alla Presidenza.Sei, ovviamente un uomo di scienza, molto piu' giovane di me (nato a Milano nel 1923) e mi sei piaciuto per la tua "candida" esposizione dei problemi attuali della nostra Patria comune.Sul soggetto trattamemento rifiuti tu pero' indichi due sole soluzioni: Incenitori o trasporti fuori del paese. Da esperto in materia, penso che tu abbia ignorato un'altra soluzione possibile, ma che e' totalmente dimenticataata, probabilmente perche definita tempranea. In campo scientifico e' definita con quest' aggettivo ogni soluzione a tempo breve(da pochi anni fino a quando un'altra soluzione si presenta.) Puo percio' durare all'infinito : ovviamento parlo del Seppellimento in loco. Non discariche all'aria aperta,  ma autentiche costruzioni in cemento e betonite, come da noi usate con la Nucleco e la Casagrande S.p.A quando nel 1986 abbiamo risolto "temporaneamente"  l' emergenza delle acque di raffreddamento del reattore nucleare che secondo i tecnici, era previsto avrebbero potuto raggiungere entro 24 mesi il fiume Dnieper. Un muro in cemente e bentonite scavato fino al raggiungimento delle falde argillose, venne costruito con ampio vantaggio sulle previosn. Un disastro mondiale venne risolto, ma nessuno ne parlo' Ci si puo' domandare il perche' gli industriali  italiani maestri delle escavazioni, movimento terra, tunnels sotto mari e fiumi, costruttori di fondamenta di ogni tipo, non sono stati invitati a seppelire i rifiuti di Napoli, ricoprendo il sarcofago per dieci metri, sopra il suo coperchio, con terreno coltivabile?

Mi complimento per la tua presentazione, convincente e logica.

Enrico Polacco, Vanvouver B.C.( Canada)