Quarantadue anni di ricerca medica, d’incrocio con “scienziati” (di quelli senza virgolette ne ho incontrati ben pochi), con burocrati, con politicanti, con giornalisti e con uomini d’affari hanno inciso profondamente sul mio senso dell’umorismo. Probabilmente è per questo che non riesco a non farmi una risata leggendo http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07/01/brescia-nube-nera-esce-dallinceneritore-arpa-dati-su-diossine-non-registrati/1045581/ .
Fondati o no che siano i sospetti sollevati dall’articolo, è innegabile che l’inceneritore di Brescia, così come ogni altro inceneritore – a Renzi piacendo nessuno escluso – sono mazzate per l’ambiente e, per ovvia conseguenza, sulla salute.
Non ripeterò per l’ennesima volta le considerazioni sull’ignoranza di chi sostiene quel metodo di trattamento dei rifiuti, sulla corruzione che imbeve il business, sulla delinquenza di tanti addetti alla salute che tacciono e coprono. L’Uomo è il più stupido tra tutti gli abitanti della Terra e il discorso si chiude qui.
Vorrei solo ricordare alcuni argomenti importanti, ognuno dei quali meriterebbe una ben più lunga trattazione, trattazione che, peraltro, io ho fatto a più riprese senza ottenere risultato sensibile.
- È tradizione che, quando c’è un problema evidente, le centraline e gli altri sistemi di rilevamento (per esempio quelli per le diossine, composti non rilevabili dalle centraline) per un motivo o per l’altro, spesso all’insaputa di tutti tranne di chi li manipola, siano fuori uso.
- È tradizione che, almeno in certi ambiti, i dati siano falsificati. Al proposito, tra gli altri, si vedano gli episodi relativi all’inceneritore della Versilia e all’incendio De Longhi di Treviso.
- È tradizione che, salvo casi davvero sporadici, la magistratura ignori quei fatti, anche se ci si trova di fronte a crimini d’innegabile gravità.
- È tradizione che i comitati ambientalisti chiedano a gran voce la messa in funzione di centraline di controllo, in questo modo assicurandosi una zappata sui piedi. A prescindere dal fatto che le centraline rilevano una frazione minima degl’inquinanti trascurandone la soverchiante maggioranza e spesso i pochi dati che forniscono sono pastrocchiati e, dunque, di scarso significato, ci sono pochi strumenti che siano più taroccabili. Le “autorità” saranno ben liete di concedere graziosamente l’uso di quegli strumenti e di “dimostrare” che tutto va più che bene.
- È tradizione che i comitati ambientalisti chiedano a gran voce l’effettuazione d’indagini epidemiologiche. Anche qui la zappata sui piedi è la certezza. In primo luogo l’epidemiologo lavora non sugl’individui ma sui documenti e spesso quei documenti sono quanto meno parziali. In secondo luogo si opera su divisioni territoriali prive di senso, echi ha visto la farsa che si mise in atto a Modena qualche anno fa sa di che cosa parlo. Da ultimo, le patologie considerate sono ben poche rispetto a quelle che un inceneritore è capace d’innescare e nella quasi totalità dei casi (il mio buonismo ha dettato quel quasi) l’epidemiologo ignora i meccanismi di patogenicità degl’inquinanti particolati, commettendo, magari in buona fede, errori clamorosi. Poi ci sono i furbetti: tanto per fare un esempio che mi è vicino, a Modena è in corso uno studio su capelli e unghie dei modenesi per vedere quanto di ciò che esce dall’inceneritore entri di fatto negli organismi. Il caso vuole che unghie e capelli non ospitino, per esempio, tra i tantissimi inquinanti diossine, furani e particelle responsabili delle nanopatologie (malattie cardiovascolari, cancri, malformazioni fetali, aborti…) e, dunque, quelle indagini altro non siano se non un espediente per abbindolare il popol bue che “si deve fidare”.
- È tradizione che la gente si preoccupi delle diossine. Anzi, DELLA diossina, come se ne esistesse una sola. A volte diossine non ce ne sono davvero o, meglio, ce ne sono in scarsa quantità negli effluenti degl’inceneritori, ma, in compenso, ci sono migliaia di altri inquinanti del tutto ignorati. Occhio non vede, cuore non duole.
- È tradizione che i comitati ambientalisti approntino azioni di protesta o di vera e propria opposizione agl’inceneritori. Nella grande maggioranza dei casi questi lavorano con un “fai da te” tanto commovente quanto inefficiente. A volte, invece, si rivolgono a qualche ciarlatano che li spenna a dovere ottenendo un risultato pari a zero.
Molto ci sarebbe ancora da proporre come argomento, ma mi fermo qui. Mi fermo perché so per triste esperienza pagata cara che in questo stivale sgangherato e maleolente è tutto inutile. Al momento siamo troppo impegnati a discutere sul successore di Prandelli.
Distratti?Eppure sarebbe bastato seguire e leggere questo blog che, non oggi e non una sola volta, l’allarme sugli effetti nefasti della pratica dell’incenerimento e delle pratiche di disinformazione di massa sul tema li ha sempre lanciati. Niente diossine? Ah beh, siamo tutti tranquilli allora e possiamo dedicarci al toto post-Prandelli, che è ben più interessante dei veleni che ci propinano. Certo se qualcuno dei massmedia si prendesse la briga di spiegarci che fine fa tutto il resto di porcherie che da quei camini escono, forse penseremo meno a Prandelli. Questo blog a più riprese ha pubblicato l’elenco degl’inquinanti risultanti dal… Leggi il resto »
capito mi hai?!in realtà se ci fosse veramente intenzione di fare valutazioni epidemiologiche sulla popolazione gli strumenti ci sono già tutti, come ci spiega il dott. Valerio Gennaro https://www.youtube.com/watch?v=f_kzblELREMma, come ben sappiamo (forse!), una delle regole auree del potere è il Criterio di PERVASIVITÀ ovvero:[i]il POTERE gioca SEMPRE su tutti i tavoli possibili, contemporaneamente e sedendosi da tutti i lati possibili di tutti i tavoli. SEMPRE. SEMPRE. Assolutamente SEMPRE. NON esistono eccezioni. MAI.[/i]Ora , pensate da quanti decenni abbiamo i vari Legambiente, WWF, GreenPeace, e tutti le Associazioni/Comitati/Onlus e non , locali e nazionali, se veramente avessero operato nella giusta… Leggi il resto »
Igiene e medicina preventiva(menomale)
Ma insomma, cosa volete che sia un po’ di diossina!!! Anzi se è nel latte materno, qualsiasi sia la quantità ( 10,100, 1000 volte superiore alla norma) può far solo bene! Il latte materno non si tocca, ci fosse dentro anche il cianuro, va sempre dato al bambino! Almeno così afferma nientemeno che il presidente della Società italiana di igiene e medicina preventiva. Quando uno previene previene!
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/30/taranto-nel-latte-materno-diossine-fino-al-1500-pericoloso-per-la-salute/1007369/
RISPOSTA
Non ricordo chi fosse, ma mi pare che qualcuno delle mie parti cantasse “Fatti mandare dalla SItI a prendere il latte…” O no?