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Amianto: nessuno s’illuda

Di 14 Febbraio 2012 1 commento

Stamattina, acceso il computer, ho trovato diversi messaggi di amici che si rallegravano della sentenza  del tribunale di Torino sulla strage provocata dall’Eternit.

 

Il Paperone svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Louis De Cartier si sono beccati 16 anni di galera a testa (contro i 20 chiesti dalla pubblica accusa) e sono previsti risarcimenti in denaro per un po’ di enti e persone. Interessante vedere come un morto costi 30.000 Euro e un malato 35.000. Magari, se queste sono le tariffe, facciamo una colletta e…

 

Trionfo? Non illudiamoci.

Per prima cosa siamo solo al primo grado di giudizio e, con i tempi dei tribunali italici (noi che siamo il popolo bue la chiamiamo “giustizia”), si arriverà in Cassazione quando i due condannati provvisori, oggi rispettivamente sessantacinquenne e novantunenne, saranno con ogni probabilità già abbondantemente passati davanti a San Pietro e a lui forse avranno reso conto. E poi, in ogni caso, anche se si fosse “fulminei”, quelli non li sposterà nessuno da casa loro e della galera nostrana non conosceranno mai gli usi e costumi.

Forse non sono sprecati i due minuti dedicati a meditare sul fatto che le fibre di amianto sono a tutti gli effetti nanoparticelle e di queste hanno il comportamento. La loro forma particolare le rende più adatte di altre “colleghe” a raggiungere membrane sierose come la pleura e il peritoneo ma, per il resto, non ci sono grandi differenze.

Raggiunto il bersaglio, le particelle di amianto possono impiegare anche 40 anni a manifestare la loro patogenicità, cosa niente affatto da escludere per qualunque altra particella inorganica, non biodegradabile e non biocompatibile.

Che l’amianto sia un cancerogeno era cosa nota fin dai tempi di Plinio il Vecchio e la letteratura medica indipendente, quella non corrotta, aveva sempre denunciato il problema. Però, come gli uomini di mondo sanno, se non sei corrotto non hai accesso ai salotti buoni e nessuno tra chi “conta” ti presta orecchio. Così si dovette aspettare il 1993 perché una legge che bandisse questo killer – peraltro del tutto naturale, visto che l’amianto è un minerale – entrasse in vigore, anche se di vigore non è che ne abbia avuto tanto. Senza entrare nel discorso delle montagne amiantifere forate per far passare un treno, basta farsi un giretto in qualunque città per vedere tetti di Eternit in lento disfacimento ancora tranquillamente su case e capannoni, tubi d’acquedotto fatti di quella roba e quella roba in non piccola quantità più o meno sbriciolata dentro discariche non sempre legali. E non che in quelle legali le cose siano da idillio. Io stesso, poi, ho visto togliere lastre di Eternit nella maniera più demenziale, con la polvere che incipriava ogni cosa. E, nella mia esperienza di “politico” al Comune modenese di Nonantola, ho impiegato, con la mia lista civica, tempi tutt’altro che brevi per ottenere che si mettesse in pista un censimento dell’amianto presente sul territorio.

Adesso prego chi mi legge di stamparsi questo mi articoletto e di rileggerselo fra una ventina d’anni.

Intorno al 2032, a vent’anni da oggi, sarà inevitabile accorgersi del disastro che avranno provocato, per esempio, le particelle prodotte da inceneritori (sotto qualunque forma e dizione) e centrali termoelettriche. Allora un giudice sentenzierà che qualche piromane imperversante decenni prima deve finire in galera e deve pagare con il denaro, che vale ben poco, la strage che ha provocato, una strage ben più capillare e variegata di quella ascrivibile all’amianto. E non credo reggerà la scusa che “quando s’innescarono le patologie, quegl’impianti erano perfettamente a norma di legge”, stante il fatto che le patologie da Eternit considerate a Torino partono dal 1952, dunque 41 anni prima che la legge anti-amianto entrasse in vigore.

Magari nel 2032 qualcuno si ricorderà che l’ENEL fu condannata fino in Cassazione per il disastro compiuto dalla centrale di Polesine Camerini e riesumerà la quanto meno sorprendente archiviazione del tribunale di Rovigo a favore di ENEL quando , in un secondo processo, l’accusa si aggravò, visto che c’erano di mezzo dei morti. Allora quel qualcuno si accorgerà che in quell’atto di richiesta di archiviazione c’era qualcosa da spiegare come l’agire di nascosto da qualcuno dei periti e il farsi aiutare da “esperti” talmente esperti da sostenere tesi sconcertanti, addirittura arrivando a criticare passaggi di laboratorio che non esistono.

Chissà se nel 2032 ci sarà ancora qualcuno al quale presentare il conto, anche se quel conto nessuno potrà mai saldarlo davvero per quello che vale. Di certo, però, nel 2032 molti chiederanno alle generazioni rampanti oggi come hanno potuto arrivare a tanta follia e non avranno risposta.

Io ormai sono vecchio e una grossa fregatura non la prendo più. Questo è uno dei vantaggi della vecchiaia. Forse è un po’ triste, ma ringrazio la sorte di non essere giovane oggi.

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edimattioli
13 anni fa

devo proprio segnalarlo…non mi era mai capitato di leggere un’analisi così, per lo più scritta da un militare !!![i]”Inquinamento post-bellicoQuando le munizioni al DU colpiscono l’obiettivo, il materiale si frantuma, disperdendo nell’ambiente schegge a bassa radioattività, ma altamente idrosolubili e nocive. Esse possono essere ingerite da animali al pascolo o sciogliersi nell’acqua, giungendo così fino all’uomo.”[/i]http://www.socialnews.it/ARTICOLI2012/ARTICOLI201201/inquinamento.html RISPOSTA Sulla stessa rivista ci sono due articoli di mia moglie e miei. Tutto quello che scrive il generale Termentini non è solo vero ma è ampiamente noto. La cosa stupefacente è quello che si è fatto ad inizio ottobre a Roma, quando un’accolita… Leggi il resto »