Forse questo articolo non è pertinente con gli argomenti che solitamente vengono trattati nel blog, ma sono rimasto particolarmente impressionato dalla morte della Nigeriana di 20 anni che ha attraversato sbadatamente la strada a Bari, morendo per avere avuto paura di essere, senza esserlo, il protagonista dell'inseguimento da parte di una volante della Polizia.
Grazie ad una ingiustificato ed apparentemente ingiustificabile senso di paura è morta una “troia” nigeriana di 20 anni, sul lungomare a sud di Bari, in località San Giorgio.
Attraversava spaventata dalla possibile presenza di una pattuglia della polizia, che non era lì per lei, il nastro di asfalto con le barriere di cemento, che dovrebbero proteggere dagli scavalcamenti di carreggiata, messi in atto da quelli che, o presi dal panico o da un colpo di sonno, si permettono il lusso, spesso fatale, di scavalcarli.
Si perché le autostrade, fatte apposta per correre e far risparmiare tempo agli esseri umani,(oltre che beneficare la vita della famiglia Benetton), che di tempo non ne hanno molto a disposizione; (campano circa settanta anni in media e non gli bastano), spesso si trovano di fronte a casi di questo genere.
O un tir scavalca la corsia, o una disgraziata, presa dalla paura, ci rimette le penne.
La paura è giustificata anche dal fatto che, non solo chi usufruisce del servizio, ma anche chi lo presta è passibile di pesanti ripercussioni.
Le ripercussioni sono state stabilite da poco, perché prima si poteva fare di tutto, anche mostrare le natiche ed anche le gonadi; ora non più!
Il nuovo Sindaco di Roma è stato il primo a mettersi in mostra per guadagnarsi una sporca medaglia, ma non sarà certo l’ultimo.
In compenso, possiamo vantarci di una nuova morte sul lavoro.
Lavoro sporco, senza dubbio da contrastare, ma a causa del quale ci ha rimesso l’esistenza un essere umano colpevole forse solo di aver cercato una via di sopravvivenza.
Mi pare che cerchiamo a questo modo di accelerare al massimo le possibilità che i più sfortunati di noi hanno per arrivare in fondo al vicolo cieco che è questa nostra vita.