PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSOIL TRIBUNALE DI CIVITAVECCHIA ESPOSTO – DENUNCIA Il Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (CNCMAS – sez. Lazio)L’Associazione Italiana dei Medici per L’ambiente (ISDE – International Society of Doctors for the Environment – sez. Alto Lazio) ESPONGONO quanto segue:– il Comune di Civitavecchia, con delibera della Giunta Regionale del Lazio n. 521 del 14/02/1995, risulta inserito tra le aree a rischio di inquinamento per la presenza di tre centrali elettriche situate complessivamente entro un raggio di circa 15 km dalla città, un porto sede di intenso traffico navale ed il traffico stradale; – nell’ottobre 2003 la Commissione Europea, in riferimento al reclamo presentato da comitati di cittadini, ha aperto una procedura di infrazione (2003/4497) nei confronti dell’Italia per cattiva applicazione delle direttive 96/62/CE e 92/72/CEE in relazione all’inquinamento dell’aria nella città di Civitavecchia. In particolare era stato contestato all’Italia di non misurare le concentrazioni di particelle PM10 nella zona di Civitavecchia e, conseguentemente, di non rendere disponibili al pubblico le informazioni relative alle concentrazioni di particelle PM10 nella stessa zona (allegato n. 1); – a distanza di circa 6 anni dobbiamo denunciare la stessa situazione per l’ozono; – a seguito della nostra richiesta all’ARPA LAZIO di conoscere i livelli di ozono nel comprensorio di Civitavecchia, ci è stato comunicato: “Con riferimento alla lettera del 20.01.2009 del Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (Sezione Lazio), acquisita dall’Unità amministrativa della scrivente Sezione provinciale di Arpa Lazio con prot. Entrata n.2099 del 27.01.2009, si rende noto che presso il comune di Civitavecchia è ubicata una centralina per il rilevamento della qualità dell’aria, non dotata però dell’analizzatore per la determinazione dell’Ozono” (allegato n. 2);CONSIDERATO – che nel rispetto del Decreto Legislativo 21 maggio 2004, n. 183, attuazione della direttiva 2002/3/CE relativa all’ozono nell’aria, Gazzetta Ufficiale n. 171 del 23 luglio 2004 – Supplemento Ordinario n. 127, nel comprensorio di Civitavecchia l’ozono avrebbe dovuto e dovrebbe essere monitorizzato. I dati ottenuti sulle sue concentrazioni avrebbero dovuto e dovrebbero essere messi regolarmente a disposizione del pubblico.CONSIDERATO INOLTRE – che l’esposizione all’ozono, un inquinante secondario, provoca: respiro rapido e superficiale, irritazione delle vie respiratorie, tosse, spasmo bronchiale, riduzione della funzionalità polmonare, riacutizzazione dell’asma, riduzione della capacità del sistema immunitario nel combattere le infezioni batteriche, riduzione della performance atletica, congiuntivite, nascite premature, neonati di basso peso, possibile morte improvvisa del lattante, malformazioni congenite, riduzione dello sviluppo polmonare, possibili “modificazioni” a livello del sistema nervoso centrale che renderebbero in qualche modo più sensibile l’organismo all’azione degli inquinanti (U.S. EPA. Air quality criteria for ozone and related photochemical oxidants; 600/P-93/004aF). L’ozono sembra essere la chiave dell’aumento delle morti per cause cardiovascolari durante le ondate di calore (Occup. Environ Med 2007); – che in Europa ogni anno l’ozono causa 21.000 decessi, circa un numero simile di ricoveri ospedalieri per malattie respiratorie e un numero molto elevato di altri disturbi che non richiedono il ricovero in ospedale (CAFE CBA: Baseline Analysis 2.000 to 2020 – AEAT/ED51014/Baseline Scenario. Issue 5). Livelli molto bassi di ozono sembrano avere lo stesso un impatto negativo sulla salute (Kim et al., 2004); – che il progetto CAFE della Commissione Europea (Amann et al., 2005) ha previsto in Italia circa 4.000 morti premature nel 2.010 e 3.500 nel 2.020, qualora non si prendessero misure adeguate di controllo delle emissioni degli inquinanti precursori dell’ozono, questi ultimi emessi il 26 % dall’industria, il 26 % dalla produzione di energia, il 34 % dal traffico stradale, il 10 % da altre forme di trasporto ed il 4 % dall’agricoltura e dal trattamento dei rifiuti (EEA – Europe Environment The Fourth Assessment); – che uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità effettuato su 13 grandi città italiane (9 milioni di persone) ha messo in evidenza che, a concentrazioni di ozono superiori ai 70 microgr/m3 – media massima giornaliera di 8 ore, corrisponde un aumento della mortalità per tutte le cause dello 0.6 % ed un aumento della morbilità molto più grande (Health Impact of PM10 and Ozone in 13 Italian Cities); – che il CNCMAS ha ripetutamente diffuso da giugno a settembre 2009, ai media locali e nazionali, le previsioni quasi quotidiane degli alti livelli di ozono nel nostro comprensorio e nella maggior parte dell’Italia, pubblicate dal Rhenish Institute for Environmental Research at the University of Cologne (The EURopean Air Pollution Dispersion [EURAD] Project) (allegato n. 3). VOLGONO ISTANZAal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia di verificare se nei fatti esposti ricorrano ipotesi di reato ed in particolare se si sarebbero potute prevenire malattie o morti premature, soprattutto nelle persone più a rischio come bambini, donne in stato di gravidanza ed anziani, qualora nel comprensorio di Civitavecchia l’ozono fosse stato rilevato e la popolazione fosse stata informata. In caso affermativo, di procedere nei confronti dei responsabili anche con provvedimenti di natura cautelare a tutela della salute della popolazione e dell’ambiente e per ripristinare la legalità eventualmente violata. Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (CNCMAS – sez. Lazio)Associazione Italiana dei Medici per L’ambiente (ISDE – International Society of Doctors for the Environment – sez. Alto Lazio) Civitavecchia, lì 04/02/2009