Caro Stefano, con tutto il rispetto, oltre a non conoscere personalmente questa signora, trovo sia inutile e pericoloso continuare una diatriba che ha come unico scopo quello di sottrarre tempo a te e a me al lavoro che stiamo svolgendo.
Si tratterebbe di rispondere ad un soggetto che evidentemente non sa di cosa parla, capisco il rancore nei tuoi (ora nei miei) confronti ma davvero i toni sembrano quelli (come si dice a Firenze) di una checca isterica (ovviamente solo esempio esplicativo e nessun riferimento personale).
Non conosco la testata per la quale lavora la signora e tantomeno ho tempo e voglia di leggere i suoi scritti.
Come sai il 6 maggio c’’è la prima del film e le sentenze che stanno uscendo vertono tutte sulla Vostra ricerca ed i Vostri risultati.
Ad oggi lo Stato Maggiore della Difesa non ha potuto rendersi autonomo con il microscopio non solo per motivi organizzativi ma per la mancanza di quella esperienza necessaria nel settore e poi perché il Vostro lavoro è più che sufficiente ed indispensabile per l’attuazione del 327/09.
Sai bene, a differenze della signora Rossi, quale sarà il programma futuro sulla vicenda e non è certo il caso di parlarne ora e renderlo pubblico.
Ritengo che a questo punto i giochi sono chiari anche per i meno attenti: una “società” onlus di elevata moralità e socialità ti ha sottratto lo strumento indispensabile per assistere i militari malati, ti sei attrezzato al fine evitare di lasciare al loro destino questi ragazzi e continuiamo a fare il nostro lavoro con o senza gli scritti non solo della signora Rossi ma anche di tanti altri che potrebbero solo farci perdere del tempo.
Siamo in un Paese libero, tutti possono fare e dire ciò che vogliono (nei limiti della decenza) voglio rispettare l’idea della Signora Rossi augurandole ogni bene con la personale speranza che continui nella sua personale opera di informazione sui canali a cui Lei è in grado di accedere nel dovuto rispetto della dignità e della professionalità di chi, nel bene o nel male, oltre che a scrivere, si è dedicato anima e corpo ad una causa meritevole di ogni interesse da parte di persone per bene.
Ti sarei grato se potrai dare divulgazione a queste mie osservazioni che, per quanto mi riguarda, saranno le ultime sulla questione.
Domenico Leggiero
Corrispondenza con la giornalista Valeria Rossi
Qua qua qua
(traduzione dall’ochese, per sua migliore comprensione): non trovando un indirizzo e-mail relativo al maresciallo Leggiero, le chiedo se mi può restituire la cortesia, “ricevendo e inoltrando” anche la mia risposta al Maresciallo Leggiero.
C’è un numero di fax allegato alla lettera, ma gradisco che anche lei, dottor Montanari, abbia modo di leggere le mie parole: a differenza di quanto continua impunemente a sostenere, io NON mi nascondo né rifiuto il confronto.
Grazie
VR
Risposta della signora Rossi al Maresciallo Leggiero:
Gent.mo Maresciallo,
La ringrazio per non aver messo in dubbio la mia professionalità: io sono però costretta a mettere in dubbio la Sua memoria.
La frase “Montanari per noi è un fotografo” me l’ha detta Lei, personalmente, al telefono, ed è stata riportata il giorno dopo nell’articolo che può ancora trovare online a questo indirizzo: http://www.ilponente.com/2009/09/25/considerazioni-sulla-conferenza-stampa-di-stefano-montanari/ , pubblicato in data 25 settembre u.s.
Ovviamente c’era un contesto preciso e, come potrà notare, è anche specificato che la frase era stata detta “scherzosamente” (anche se non so quanto fosse scherzosa in realtà: ma non volevo approfittare della Sua gentilezza per far sembrare che Lei intendesse svilire il lavoro del dottore che mi risultava, già allora, Suo amico). Detto questo, di sicuro non sono scherzosi i fatti. E i fatti sono – mi corregga se sbaglio – che oggi come oggi, ai militari purtroppo colpiti da patologie relative all’uranio impoverito, serve esclusivamente qualcuno in grado di fare fotografie al microscopio elettronico, perché la legge sui risarcimenti ormai c’è e quindi non c’è bisogno di ulteriori studi in merito.
Lei rammenta di avermi detto al telefono queste precise parole? Mi auguro di sì.
Per questo io ho citato in alcune occasioni la Sua frase relativa al compito di “fotografo” del dottor Montanari: solo perché lui continua a tirare in ballo la storia dei “poveri soldati che senza di lui non potranno più avere risarcimenti”: e questo è falso, visto che non mi risulta – e Lei me l’ha confermato – che ci siano particolari accordi che obbligano i militari a far effettuare le fotografie da Montanari o dalla Nanodiagnostics.
Il dottor Montanari strumentalizza i soldati – per i quali io nutro il massimo rispetto – così come strumentalizza i bambini malati e tutto ciò che può tornare utile alla propria causa: e quando qualcuno mi chiede di rispondere su questo tema, non posso che rispondere con la verità. I soldati OGGI non hanno bisogno di “lui” , hanno bisogno di un ESEM: e questo indipendentemente da quanto gli studi precedenti della dottoressa Gatti possano aver inciso sull’ottenimento dell’attuale legge. Questo è quanto Lei mi ha spiegato, in modo anche piuttosto approfondito: e questo è il motivo per cui è saltata fuori la definizione di “fotografo”, che ho sempre e solo usato in questo preciso contesto e non certo per sminuirlo tout court. Anche perché, volendo, per far questo ho ben altre argomentazioni.
La invito caldamente – o forse sarebbe più corretto dire che la “sfido” proprio – a leggere l’articolo sopracitato e a smentire (anche se non è molto normale che questo avvenga con tanti mesi di ritardo, visto che l’avevo avvertita dell’immediata pubblicazione dell’intervista telefonica) qualsiasi singola parola che Lei dovesse trovare e che non fosse uscita in quel preciso modo dalle Sue labbra.
Se Lei può affermare che ho travisato, o scritto in modo scorretto, o male interpretato anche UNA sua singola parola, Le chiedo fin d’ora venia e sono disposta a farlo anche pubblicamente: in caso contrario, però, mi sentirei ancora autorizzata a citare le Sue parole in qualsiasi mio intervento… e parlo di interventi che tra l’altro, nella quasi totalità dei casi, vengono “tirati per la giacchetta” da altre persone, visto che quello che avevo da dire sul dottor Montanari io l’ho ampiamente detto da tempo e che preferirei non occuparmi più di lui, complice anche la sua spiccata attitudine a ricorrere a un pesante sarcasmo, se non direttamente all’insulto, ogni volta che parla della sottoscritta (recentemente che mi ha chiamato in causa sul suo blog definendomi “una gallina”, mentre è di oggi una penosa metafora che mi definisce un’oca, stavolta in compagnia della dottoresse Bortolani, Sammartino e Toni).
Ho usato il condizionale – “mi sentirei” autorizzata – perché, ovviamente, se la Sua amicizia verso Montanari rappresentasse un legame così intenso da procurarle un dispiacere nel caso in cui utilizzi una Sua affermazione (anche se rigorosamente LETTERALE e non “travisata” in alcun modo) in un articolo o in una risposta che non osannino il dottore… allora sarebbe sufficiente chiedermelo ed eviterei di farlo, visto che Lei, almeno per quanto mi risulta, è persona degna di stima e di rispetto.
Mi perdoni se proverò un po’ di compassione per cotanta amicizia che a mio avviso Lei riversa su persona che non lo merita affatto; ma se me lo chiede rispetterò il Suo desiderio, purché sia specificato chiaramente che di questo si tratta e non del mio ipotetico uso arbitrario di frasi che mi sono state dette da Lei.
In altre parole: sono dispostissima a rivolgerLe una gentilezza: non lo sono altrettanto – anzi, non lo sono affatto – a vedere messa in dubbio la mia onestà intellettuale.
Cordialmente
Valeria Rossi
331-3458484
Tel/fax: 019.4501330
Le annuncio che questa è l’ultima volta che tollero insulti e insinuazioni diffamatorie della mia persona e della mia professionalità: d’ora in poi adirò le vie legali, visto che lei è palesemente incapace di accettare un “vero” confronto. Lei è come Berlusconi : per “confronto” intende “comizio personale senza contradditorio”.
Quindi spero vivamente di non dover più avere nulla a che fare con lei, né con le persone che lei coinvolge nei suoi reiterati attacchi alla verità e alla correttezza.
Non si disturbi a rispondermi.
Valeria Rossi
* * *
Mi disturbo a risponderle: lei non mi ha mai scritto che quella sua composizione era destinata alla pubblicazione sul mio blog. Ora, come ha visto, mi affretto a farlo. Quanto ad un suo commento sul mio blog, non risulta pervenuto. Me lo invii e sarà senz’altro pubblicato. Sappia, per sua informazione, che io non vedo i commenti e che questi vengono pubblicati automaticamente. Quindi, le sue insinuazioni valgono le sue irruzioni in campo scientifico (la critica alla definizione di nanoparticelle è particolarmente buffa) e a quelle nel campo della ricerca (splendida la sua ignoranza su che cosa significhi coordinare un progetto europeo. Come potrà riferirle la sua scienziata, coordinare significa ideare il progetto e, dunque, avere idee innovative, scegliere una squadra di scienziati europei e, a volte, extraeuropei, e dirigere ogni fase della ricerca). Quanto al resto, la sua identificazione con pennuti da cortile è una sua idea personalissima dettata forse da un desiderio di protagonismo. Io non mi sono mai preso la briga di farlo. Comunque, non s’illuda di invadere anche questo blog con le sue verbose elucubrazioni.
SM
Non tema: non ho la minima intenzione di partecipare al suo blog, se non per rispondere quando chiamata in causa. Fino a poco fa non c’era alcuna possibilità di accedere ai commenti a questo post. Vedo che adesso ha rimediato e ha deciso di pubblicare la mia risposta. Grazie mille. Questo era quanto intendevo dire e sono lieta di averlo potuto dire: non ho nulla da aggiungere, se non che non è sufficiente omettere i nomi per non far emergere chiari legami tra un insulto e la persona a cui viene rivolto, come qualsiasi avvocato potrà spiegarle. Cordiali saluti e… Leggi il resto »
Nel frattempo, non so se ve ne siate già accorti, anche il sito di “Sporchi da morire” è stato messo sotto attacco da qualche hacker.
E si, tutte coincidenze ovviamente.
Guardate [url=http://www.sporchidamorire.com/doc/index.php?Itemid=1]il link[/url] se non ci credete ([b]attenzione però, non so se vi crei danni al computer, io sono protetto perché non utilizzo windows[/b]).
Sono ancora attive però le funzioni del sito in lingua inglese e francese.
Sono fuori post ma avendo visto il risultato delle elezioni, oramai sono quelli inumeri,posso dire: CHE SCHIFO?!
Vorrei proprio avere la forza e la costanza di Montanari perche’ mi sento davvero inerme ed inutile.
E’ andata peggio diquanto avrei mai pensato…e io sono negativo per natura.
A chi chiedere aiuto!? Perhe’ qui siamo messi sempre peggio…
[quote name=”Elia”]Nel frattempo, non so se ve ne siate già accorti, anche il sito di “Sporchi da morire” è stato messo sotto attacco da qualche hacker.E si, tutte coincidenze ovviamente.[/quote] Gli Hacker sono un’altra cosa, potremmo definirli individui con skill e idee avanzate, come lo e’ la Dott.ssa Gatti nel suo settore, giusto una precisazione perche’ i media nel tempo mutano il significato delle parole. Qui invece e’ opera di piratelli informatici che per farla semplice, avranno sfruttato qualche errore (bug) di programmazione delle pagine web. Da tecnico del settore, la cosa simpatica che ho riscontrato e’ l’attacco con un… Leggi il resto »