ArchivioI vostri articoli

a Radioanchio, Radio3mondo e Radiocity

In queste settimane, non oggi necessariamente, l'emergenza campana dei rifiuti ha tenuto spesso banco. Nelle vostre trasmissioni si è dato largo spazio alla necessità di costruire i nuovi, moderni e "sicurissimi" inceneritori. Perfino Pecoraro Scanio sembra convertito alla necessità di bruciare la montagna di rifiuti in crescita. Nessuno spazio a Montanari e al gruppo di Nanodiagnostics che hanno documentato come i filtri degli inceneritori fanno passare quelle nanoparticelle che provocano un formidabile campionario di malattie mortali. Nessuno spazio neppure a Circulation, una delle riviste mondiali "peer review" più quotate in campo cardiovascolare, che ha pubblicato un importante studio che documenta come gli inceneritori, per quanto moderni e sicuri, provocano un pericoloso incremento degli ictus. Non mi pare che facciate una informazione corretta. La memoria mi torna agli anni tristi in cui non c'erano prove sufficienti contro l' amianto e contro il petrolchimico di Marghera. Anni in cui non si poteva far perdere il lavoro agli operai dell' Eternit e del petrolchimico. Anni in cui non ci si poteva permettere i costi di una produzione sicura. Anni in cui il progresso significava accettare i rischi della chimica, Bopal compresa. Ma i morti, alla fine, hanno portato in tribunale gli amministratori di quelle aziende e molti amministratori pubblici.  Finirà così, tra qualche decennio e qualche migliaio di morti, anche con gli inceneritori che, dissennatamente e sotto la spinta dell' emergenza causata dalla criminale incompetenza delle bande che ci governano, pare che tutti vogliano costruire, nascondendone i rischi.Aldo Grano-Sesto F.no-FI