Blog

A chiarimento sulla sensibilità chimica multipla

Qualche giorno fa scrissi un post (https://www.stefanomontanari.net/sito/blog/2826-sensibilita-chimica-multipla-ce-matto-e-matto.html) sulla sensibilità chimica multipla, e lo feci dopo aver sottoscritto un comunicato stampa emesso dall’ avvocatessa Maria Luisa Falcone, presidentessa dell’Associazione per la Difesa dell’Ambiente e della Salute A.D.A.S.ONLUS, e da Claudio Fiori, presidente del Comitato Veneto Sensibilità Chimica Multipla.

In breve e tra gli altri punti toccati, quel comunicato riferiva del caso di una malata di sensibilità chimica multipla (MCS) cui le istituzioni hanno dedicato un trattamento molto diverso da quello che è riservato alle migliaia di sofferenti della stessa patologia. La malattia non è riconosciuta dallo stato italiano e, dunque, per noi non esiste.

Non voglio dire nulla qui dell’assoluta incompetenza di chi ci governa nè di quella altrettanto macroscopica ma ancora più vergognosa e allarmante dei loro consulenti “scientifici”. Dico solo che, se l’MCS è pura fantasia come chi legifera e diversi medici ritengono, non ci sono motivi per spedire chi sostiene di soffrirne in Inghilterra a spese pubbliche e addirittura con un aereo militare per farlo curare laggiù. Curare di che, se la malattia è inesistente? L’unica cosa cui posso pensare è che chi ci governa unisce l’incompetenza all’incoerenza.

Purtroppo, però, la malattia c’è ed è di una gravità estrema, piaccia o no a burocrati e a tromboni.

Un po’ a sorpresa, qualche giorno fa ho ricevuto una telefonata da parte della signora Ester Lupo, presidentessa di una onlus chiamata Anchise che di MCS si occupa e pure lei malata grave della malattia. La sorpresa è data dal fatto che, a quanto mi ha riferito la signora, diversi associati alla onlus si sono lamentati del mio atteggiamento.

Temo, a questo punto, non solo di non essere capito ma di essere io a non capire loro.

La gravità della malata trasportata in Inghilterra è indiscutibile: entro poco tempo sarebbe morta se non la si fosse curata. La mia domanda è: se le istituzioni ritengono di spendere soldi pubblici, e tanti, per far curare all’estero una persona, significa necessariamente che si riconosce a quella persona la patologia di cui soffre o dice di soffrire. Se la patologia è, pure con modalità strane, riconosciuta, non possono più esserci discussioni: esiste. Dunque, è inderogabile attrezzarsi per trattarla in Italia, piantandola con chi, per togliersi dai piedi quei malati spesso oggettivamente fastidiosi, li bombarda di psicofarmaci atti solo a rimbecillirli. Detto tra parentesi, io ritengo che sarebbe possibile andare all’origine della malattia e almeno tentare un trattamento risolutivo, ma questo è un altro discorso per portare al termine il quale io dovrei sedere nei salottini buoni. Il che, per mille motivi, è quanto di più lontano possibile dalla realtà.

Tornando alla lunga telefonata della signora Lupo, devo dire che ne sono uscito sconvolto. La signora fa una vita d’inferno da 18 anni e, tuttavia, conserva, almeno in apparenza, una serenità dolcissima unita ad una capacità straordinaria di delicata, quanto mai intelligente autoironia. Le cose che mi ha riferito mi hanno non solo sconvolto: mi hanno fatto arrabbiare ancora di più nei riguardi delle istituzioni nostrane e di non poca parte della classe medica. Di loro non abbiamo bisogno. Anzi, di loro dobbiamo liberarci al più presto.

Io, l’ho detto, non faccio parte dei salottini buoni e, benché, me lo si conceda, io sappia di essere scientificamente avanti non pochi anni rispetto al concerto di tromboni che ci assordano, sono del tutto conscio del fatto che non arriverò a niente. A vedere quello che abbiamo visto noi in laboratorio i salottini arriveranno chissà fra quanto, esattamente come è già stato per un po’ di altre nostre scoperte. Ci arriveranno quando farà loro comodo, e ci arriveranno magari per intascare qualche soldo o anche solo per brillare un po’ della luce fasulla con cui quelli s’illuminano. Dunque, l’MCS resterà curabile (altrove) ma largamente inguaribile. Intanto, però, vorrei che chi mi ha criticato capisse ciò che ho inteso dire: è ovvio che a me sta benissimo che la paziente all’origine del caso sia stata portata fuori dalla farsa nostrana, dichiarando, così, la nostra inferiorità rispetto ad altri paesi. Con questo, però, è evidente che si è trattato di un’ingiustizia che si fa beffe di migliaia di sofferenti della stessa malattia. Quello che chiedo, prima di ogni altra cosa per indispensabile che fare altro sia, è che la malattia sia riconosciuta, almeno perché chi ne soffre non debba subire i tormenti che subisce, per esempio, ogni volta che deve recarsi in ospedale, perché si smetta di consentire a medici sulla cui preparazione e sulla cui moralità non mi esprimo di trattare a psicofarmaci chi ha bisogno di tutt’altro e perché si chiuda finalmente con gli umilianti “viaggi della speranza”.

1 Comment
Inline Feedbacks
View all comments
mariano65
8 anni fa

…qualche dubbio in merito
il sig. Fiori , del comitato Veneto,persona di notevole coraggio e carisma, si è appoggiato anche al M5S per le sue battaglie ….non vorrei che ci fosse lo zampino di qualche “casaleggino” dietro le critiche a lei mosse.
Complimenti e grazie per il suo instancabile impegno.

RISPOSTA

Mia moglie dice sempre che per salvare un bambino si fa anche un patto con il diavolo. Il che significa anche passare sopra il ribrezzo che mi fanno le stelline.