Era il 1825 quando Alphonse de Lamartine, poeta francese e diplomatico di stanza a Firenze, compose Le Dernier Chant du Pèlerinage d’Harold. Chi leggesse oggi quel poema ormai dimenticato troverebbe
a distanza di quasi due secoli una fotografia ineccepibile di ciò che è l’Italia di oggi. Nei versi francesi questa disgraziata penisola era allora e, più prosaicamente, resta oggi un paese oscenamente addormentato nel mezzo di un mondo ritto in piedi, una terra del passato abitata da un popolo fatto nient’altro che di ombre insignificanti: gl’ignavi danteschi indegni perfino dell’Inferno. Molti decenni dopo, era il 1898, Carducci tentò una goffa reazione con una delle più brutte poesie della letteratura ottocentesca nostrana, ma, molto italianamente, le sue furono nient’altro che chiacchiere da osteria, luogo peraltro assiduamente frequentato dal Premio Nobel. L’Italia non è il “popolo de’ morti”: è mille volte peggio di quello. L’Italia è la terra di un gregge senza dignità.
Evitando di retrocedere troppo nel passato dove si troverebbe un pozzo di San Patrizio di schifezze, l’Italia di oggi è un paese di vocazione masochista devastato da politici di ogni risma e posizione e razziato da funzionari d’occasione e di carriera di fatto ben più potenti e adusi al malaffare dei loro superiori istituzionali. “Sotto di me sono passati tanti ministri – mi disse oltre una ventina d’anni fa uno di quei satrapi. – Loro sono andati. Io resto.” L’Italia è il paese di Duilio Poggiolini e di Francesco De Lorenzo, la coppietta del sangue infetto. Oggi, a parte qualche eccezione, chi, al di fuori di coloro i quali si sono visti rottamare la salute, ricorda il fatto? E, tra loro, quanti hanno idea di chi fosse Guelfo Marcucci? E, ancora, magari ascoltando a bocca aperta e a cervello chiuso i farabutti che continuano a santificare l’industria farmaceutica a dispetto delle mascalzonate che non smettono di grandinarci addosso, chi ricorda che Bayer e Baxter continuarono in tutta tranquillità a vendere i contenitori di sangue avvelenato anche quando il fatto era ampiamente venuto alla luce? Chi sa che noi versiamo 540 Euro al mese ai 49.000 poveracci che sono riusciti ad ottenere quel misero risarcimento dallo stato? Di altri 15.000 casi abbiamo fatto finta di niente, esattamente come facciamo per i militari che abbiamo mandato per anni allo sbaraglio senza protezioni e senza informazioni a fare da bersagli come pupazzi del luna park. Queste vittime ignare di un sistema che sarebbe sconcio aggettivare si trovano nella stragrande maggioranza dei casi giudicati freddamente inabili al lavoro e abbandonati come cani all’autogrill. L’apparato di questo stato ignobile sgattaiola via e, ricordando le risate al telefono che accompagnarono il terremoto de L’Aquila, si costruisce alibi grotteschi servendosi di figuranti senza traccia di morale travestiti per l’occasione da scienziati.
Se dovessi anche solo elencare seccamente, senza perdermi in cenni di descrizione, le schifezze delle quali noi siamo vittime inerti e, di conseguenza, consenzienti, forse avrei bisogno delle pagine di un volume della Treccani.
Oggi l’Italia, uscita malconcia da Napolitano, da Monti, dalla Gelmini (la ministra dell’istruzione, dell’università e della ricerca impegnata a scavare il tunnel per i neutrini), dalla Fornero e da tanti altri personaggi che, se non interverranno “disgrazie”, potrebbero rientrare in ogni momento, è terra di conquista incontrastata di un migliaio di parlamentari che, facendosi beffe della Costituzione, siedono a Roma dove intascano stipendi da capogiro e godono di privilegi da decadenza di un impero. Ognuno di loro, da Mattarella in giù, è un usurpatore e lo è nel silenzio rintontito del popolo de’ morti. Se, poi, si vuole sfidare la nausea più profonda, si dia un’occhiata al nostro presidente del consiglio: un figlio d’arte che non era nemmeno nominato nella lista di chi i partiti che infestano lo Stivale con le loro scorrerie aveva del tutto illegalmente deciso di piazzare in poltrona. Oh, perbacco! Davvero era tutto illegale? E con ciò? Se ci saranno dei morti, li seppelliremo. E li abbiamo seppelliti. Magari senza che nemmeno fossero morti del tutto.
Ora quel figlio d’arte, con la spocchia del borgataro baciato dalla fortuna, dà il suo ordine agl’Italiani ricordando loro, e con grande sincerità, che sono una masnada di carne da voto non solo senza dignità, ma senza che la dignità neppure la cerchino: c’è un referendum, una richiesta al popolo perché dia direttamente e senza intermediari il suo parere, ma voi fate come dico io: restate a casa a godervi questa primavera con temperature sopra la media. Avete sempre rinunciato a mille vostri diritti, perché volete esercitare proprio questo, fastidioso com’è? A spalleggiare il personaggio c’è nientemeno che Giorgio Napolitano di cui la repubblica subì la presidenza. Io lo ricordo perfettamente quando applaudiva entusiasta ai carri armati sovietici che ristabilivano l’ordine a Praga, e le botti danno il vino che hanno. Da chi era così quasi mezzo secolo fa non si può certo pretendere ora che conosca e capisca concetti difficili come giustizia e legalità. Se, poi, entrano in ballo assurdità come la salute e l’ambiente, è meglio lasciare perdere.
Tutto chiaro: come abbiamo visto e sentito dalle nauseanti intercettazioni telefoniche e come c’era da aspettarsi, con quelle trivelle qualche isterico sottopancia si mette in tasca qualche milionata di Euro arraffati sotto il tavolo e non si vede perché non continuare a lasciargli campo libero. Per costoro già gl’italiani hanno regalato i loro pur miserandi giacimenti a compagnie straniere cui, salvo eccezionali elemosine, nemmeno si chiede un centesimo in cambio grazie alle condizioni generose che si sono graziosamente praticate apposta per loro con un inchino e le mutande calate. Per costoro si sono buttate tra i rifiuti migliaia di posti di lavoro fingendo di non sapere che, se ci si fosse rivolti ad investimenti ecosostenibili, i posti di lavoro si sarebbero moltiplicati, al confronto, per 15 o per 20. Per costoro l’italico popolo ha insozzato il suo mare e la sua terra. Per costoro ha deturpato il paesaggio e si mangia alimenti avvelenati. Per costoro, referendum o no, c’è di riserva la possibilità di concedere via libera ad altre trivelle, a decine, a centinaia… Mazzette a milioni, a miliardi, a fantastilioni… Vinca la democrazia! Lo avete dimostrato a suon di fatti, numero alla mano: a voi non importa un fico secco di buchi con il veleno, così, magari ogni cortile di condominio avrà la sua bella trivella.
E, allora, popolo di ombre da secoli senza dignità, che ci volete fare? Perché avreste dovuto rompere i (XXX) proprio adesso?
E, allora, il popolo di ombre per solida genetica e altrettanto solido ammaestramento senza dignità ha ubbidito al domatore di pulci e se n’è stato a casa, lasciando che i furbetti di turno sfruttassero la truffa del quorum: se non si raggiunge la mai spiegata proporzione del 50% più un votante alle urne, si è scherzato e si tira un sospirone di sollievo. E chi sta a casa vale doppio perché annulla anche chi con le trivelle non è d’accordo. E a casa siete stati. Bravi!
E, allora, è inutile che ci sia chi s’illude: il popolo di ombre da secoli senza dignità non cambierà mai e chiunque potrà sentirsi autorizzato ad esercitare su di lui qualunque sopruso, sicuro che, passato qualche squittio, tutto piomberà nel silenzio dell’oblio. Ci andranno di mezzo anche i figli e i figli dei figli? Accendete la TV e distraetevi.
La pigrizia, la stupidità, la credulità, l’ignoranza non costituiscono reato. Praticarle è la classe di diritti ai quali l’italiano non rinuncia. In nome della libertà d’espressione, mi si lasci la libertà di dirlo, però: al di là del sì o del no, chi non ha votato se non altro per mostrare la propria dignità di cittadino, quello dell’articolo 1 di quanto resta della Costituzione, chi non è andato giocando sull’ipocrisia furbetta del quorum, una maggioranza schiacciante, mi fa schifo.
Mancato quorum
Caro Dottore, il mancato raggiungimento del quorum è dovuto probabilmente agli abitanti del San Gottardo, che, erroneamente convinti di essere svizzeri, non si sono recati ai seggi.
(Cosa facciamo? Ridiamo? Piangiamo?)
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/04/15/renzi-gaffe-internazionale-stiamo-per-inaugurare-il-tunnel-del-gottardo-che-e-totalmente-in-svizzera-lironia-social/2641585/
RISPOSTA
Magari erano impegnati con la Gelmini a scavare il tunnel dei neutrini.
Natalino BalassoAncora in preda a quella sensazione di nausea che ti assale quando ti accorgi di essere circondato, senza scampo, da milioni di automi/consumatori non più in grado di mettere in fila tre pensieri, cito una parte di uno scritto del comico Natalino Balasso, ormai da anni impegnato in spettacoli dal taglio più culturale che di pura risata (motivo per cui non lo si vede più in TV). [quote][…][i]Inutile dire che un certo ambientalismo cialtrone, pressapochista e poco informato, ha tolto forza alle istanze di chi al territorio ci tiene veramente. Il fatto che dagli anni ’70 si dica che… Leggi il resto »
[…] in Italia, e l’Italia è ampiamente noto per essere “la terra dei morti” (A. de Lamartine https://www.stefanomontanari.net/un-popolo-senza-dignita/) e quella dell’“io speriamo che me la cavo” dove il centro dell’universo è quell’io. Noi […]