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Un altro assessore da termovalorizzare

L’assessore alla Pianificazione ambientale della Provincia di Torino risponde:
«Il termovalorizzatore del Gerbido (come quello che sorgerà a Settimo) sarà costruito con le più moderne tecnologie, scelte da una commissione specializzata. I pericoli paventati da Torino e Novara sono riferiti agli inceneritori di vecchia generazione, diffusi in Europa negli Anni 60-70. Negli ultimi anni le emissioni di diossine da impianti di termovalorizzazione si sono ridotte del 96%, molto più che per altre fonti di diossine come le industrie e il traffico. Le emissioni rilevate oggi sui moderni impianti per tutti gli inquinanti (polveri, metalli, gas acidi, diossine ecc.) sono da 10 a 100 volte inferiori ai limiti di legge. Rispetto alle nanopolveri, meno del 2% può essere correlato ai termovalorizzatori, contro percentuali ben più alte per gli autoveicoli (il 60% in Inghilterra, il 43% in California).
«La raccolta differenziata non può essere un’alternativa al termovalorizzatore, tuttavia per noi è prioritaria. Grazie all’impegno dei cittadini e a ingenti risorse della Provincia oggi siamo quasi al 50% di riciclo (eravamo al 25% nel 2003!) e cresceremo ancora. Se non ci fosse la raccolta differenziata, il termovalorizzatore – che non distrugge risorse, ma produce energia elettrica e termica per il teleriscaldamento – non potrebbe funzionare: infatti è stato progettato per bruciare circa il 50% dei rifiuti prodotti. Le scorie della combustione sono il 20% del rifiuto incenerito.
«E’ vero, i costi di un termovalorizzatore sono elevati. Certo, rispettare l’ambiente costa, buttare tutto in una buca sarebbe (a prima vista) più facile, ma l’Europa e le nostre convinzioni ce lo impediscono».
ANGELA MASSAGLIA

Ci risulta che l’Assessore alla Pianificazione ambientale della Provincia di Torino sia una docente di Lettere, laurea del tutto insufficiente a dissertare, in modo appropriato, su argomenti scientifici, per i quali mancano evidentemente le basi più elementari (per altro la laurea in Lettere dovrebbe invece consentire all’Assessore di distinguere almeno tra Topino, cioè lo scrivente e Torino, in cui ha trasformato il suddetto cognome). Riteniamo che, prima di misurarsi con persone, che si occupano di materie scientifiche da parecchi anni, l’Assessore dovrebbe acquisire un poco di cultura scientifica autentica e farsi supportare da qualcuno dei membri della “commissione specializzata”, i quali, firmandosi con nome, cognome e titolo di studio, dovrebbero fornirle dati incontestabili e documentati, altrimenti, da quanto scrive, sembra che abbia raffazzonato i soliti dati poco attendibili e non verificabili, che sbandierano i tecnici delle ditte che costruiscono gli inceneritori (pardon, termovalorizzatori!).
Restando a disposizione per fornire tutta la documentazione necessaria e per confronti, anche pubblici, sulle rispettive conoscenze, porgiamo distinti saluti.

Dr.ssa Rosanna Novara, Biologa con Dottorato di Ricerca in Oncologia.
Dott. Roberto Topino, specialista in Medicina del Lavoro.
 
P.S.: allego la mia precedente risposta già inviata a La Stampa.
 
Il termovalorizzatore sarà sicuro soltanto secondo l’assessore alla Pianificazione ambientale della Provincia di Torino.
Si direbbe che l’assessore Massaglia non abbia letto il quarto rapporto della Società Britannica di Medicina Ecologica, che ha illustrato dettagliatamente anche i rischi degli inceneritori di nuova generazione e ha svelato i trucchi e gli imbrogli per far sembrare sicuri gli impianti
Anche un recente articolo apparso sulla rivista dell’Ordine dei Biologi ha ampiamente dimostrato che il sistema di trattamento dei rifiuti basato sull’incenerimento fa acqua da tutte le parti.
Tutta la documentazione scientifica pubblicata è a disposizione.

Dott. Roberto Topino

Roberto Topino ha inviato un messaggio ai membri di settimo non incenerire non morire.
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Oggetto: Dal blog di Specchio dei tempi