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Ultime, speriamo davvero, da Udine

Di 12 Maggio 2012 2 commenti

…e sempre allegri bisogna stare
che il nostro piangere fa male al re
fa male al ricco e al cardinale
diventan tristi se noi piangiam!

Sono certo che almeno i vecchi ricordano bene questa canzone del lontano, mitico e forse mitizzato ’68 che, da belle sembianze, tanto schifo ha partorito.

E, allora, ecco le ultime da Udine o, almeno, da due luminari della sua università che, nel frattempo, ho cercato invano nelle classifiche mondiali.

Il professor Massarutto, l’economista che sa tutto sull’inquinamento, ha risposto privatamente. Che ci si poteva aspettare se non un guazzabuglio di non idee, di luoghi comuni rifritti nelle osterie, d’incompetenza e di presunzione? Nulla, e null’altro è arrivato. Per motivi legali di privacy non ne pubblico il testo ma – chiedo fiducia – per il prof. Massarutto è meglio così.

Ieri, poi, è arrivato di rincalzo l’altro faro di scienza: il professor Nardin. Per le stesse ragioni che proteggono le esternazioni del suo collega, anche di quel testo, coerente con lo stile dell’altra missiva, faccio grazia ai miei pochi lettori. Devo accennare, tuttavia, a come il Professore non abbia nemmeno capito di che diavolo stiamo parlando, a come non abbia la più pallida idea di che cosa siano le patologie da particelle (econanotossicologie per i pochi addetti ai lavori), a come presenti, a sorpresa e chissà perché, il businessman Umberto Veronesi come scienziato (avrà visto il filmato relativo all’intervista sugl’inceneritori?) e definisca studi che vanno al top delle istituzioni mondiali come “ciacole” (sic).

Ma il passaggio che lascia di sale è quello secondo cui, nel Nardin-pensiero, chi rifiuta di morire per il re, il ricco, il cardinale e anche, chissà, per il professore che tiene famiglia è un “talebano”. Già, caro Professore, le nostre vite e, ancor di più, quelle della generazione che ci seguirà devono chinare il capo sotto il carico d’ignoranti preuntuosi e corrotti che pontificano da cattedre di cartone (a scanso di malintesi, lei e il suo collega ovviamente esclusi) e di politicanti da corsa (corsari) che usano a loro esclusivo, suicida beneficio quelle idiozie fondate su di un interesse di cosca la cui gittata non supera l’impronta delle scarpe. Il tutto messo in opera da imprenditori che – vedi un po’ quanto è ironica la sorte! – fanno impresa con il denaro non loro ma delle loro vittime. Chissà se i professori Massarutto e Nardin hanno mai speso un minuto a meditare sopra questo che per l’oggettività è un fatto e che per loro potrebbe essere, magari, una rivelazione.

In tempi di ragione, in una società ragionevole, non ci sarebbe bisogno di perdere tempo con personaggi come i due Sullodati. Ora, qui, non ce lo possiamo permettere. Ora, qui, si devono impiegare tempo e fatiche per rispondere a personaggi che in altri tempi (ma ci saranno mai stati altri tempi?) e in altri luoghi sarebbero accompagnati alla porta al massimo con un sorriso.

Ancora una volta, ancora di più, non si può far altro che invitare chi popola questo disgraziato pianeta a studiare, a non prestar fede a pifferai magici, a coppiette come il Gatto e la Volpe che fanno crescere gli alberi degli zecchini, a coatti che vendono il Colosseo. Tanto meno a chi si esprime su argomenti che ha solo la goffa presunzione di conoscere.

Magari i professori Massarutto e Nardin potrebbero fare un ottimo lavoro, potrebbero essere utili alla società e potrebbero allevare ottimi allievi perché – faccio un atto di fede – saranno rispettivamente un geniale economista e uno splendido ingegnere meccanico. Ma questo non sarà mai possibile se esisterà in loro la grottesca spocchia di parlare ex cathedra di argomenti sconosciuti, senza possedere nemmeno le basi di conoscenza per potersi guardare allo specchio e rendersi conto delle enormità che partoriscono come se uscissero dall’orcio di Eolo di omerica memoria.

Io, che non pretendo di essere d’esempio a nessuno (ci mancherebbe pure questo!), non mi permetterei mai di fare lezioni di economia o di meccanica. Al massimo posso fare domande per essere informato. Così gli economisti e i meccanici stiano nei loro ambiti e, se vogliono offrire un più che benvenuto apporto multidisciplinare alla conoscenza, esprimano ciò che possono esprimere evitando il resto. Lo facciano se non altro per non destare imbarazzo nei genitori che mantengono agli studi gli allievi.

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2 Commenti
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Francesco Michelacci
12 anni fa

aspetti legaliFatico a comprendere come la risposta di qualcuno che in pubblico ci ha definiti ” ciarlatani ” possa avere una qualche tutela legale. La cosa comunque non ha molta importanza per chi sta come stanno le cose. Ne ha invece per il popolo bue, quello che tutto crede e che ancor di piu’ avvalora quello che esce dalla TV. Saro’ presuntuoso, ma se fossi forte della mia competenza e qualcuno mi definisse in tal modo, quattro chiacchiere con l’avvocato ( non Bortolani, per carità ) le farei, a mio avviso una querela ci sta tutta. RISPOSTA Cerchiamo di capire.… Leggi il resto »

Sauro.S
12 anni fa

Cialtroni…….
Tra i “cialtroni” mi pareva di aver sentito menzionare anche il Prof. Connett,
vorrei idealmente fargli rispondere ai due esimi colleghi che ben poco hanno a che spartire.
NOI NON SAREMO MAI DEI CIALTRONI e nemmeno
SPORCHI DA MORIRE!!

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