Quando incontro qualcuno è quasi inevitabile che quel qualcuno mi si rivolga con un “Tutto bene?” Alla mia risposta “No,” quello mi guarda regolarmente stupito.
Che qualcosa possa andare bene è una possibilità, per remota che sia. Tutto, però…
Sono appena tornato da un breve viaggio di lavoro a Londra da dove mancavo da un paio d’anni. Il confronto con qualunque città italiana è mortificante. Per noi, of course. Eppure la crisi è passata anche di là. L’unica cosa che ci possa consolare, per quanti risvolti macabri abbia la cosa e per quanto il consolarci sia dimostrazione di una patologia mentale, è che anche là hanno un’aria che fa schifo. Sarà forse quella una ragione per la quale qualche personaggio istituzionale di tanto in tanto delira incitandoci ad essere orgogliosi della nostra italianità?
Voltiamo pagina. Per i pochi che s’interessano di come ci stiamo estinguendo, sono appena uscite nuove notizie dalle due isole di plastica che abbiamo creato nell’Oceano Pacifico (stavolta noi italioti abbiamo molti soci). Si tratta di isole grandi quanto la Francia in cui la concentrazione di pezzetti di plastica arriva ad un milione per chilometro quadrato per un peso totale pari a quello di 132 Boeing 747. Tutta roba che l’Homo sapiens (?) ha allegramente buttato nel mare incorruttibile. Quella plastica che negli Anni Cinquanta-Sessanta doveva salvare il mondo si sminuzza naturalmente in frammenti sempre più piccini e, certo senza volere, i pesci se la mangiano con il plancton. Conseguenza? Ovvio: noi ci mangiamo pesci plastificati. Altra conseguenza: quei pesci sono in parte preoccupante ammalati di cancro del fegato. Terza conseguenza: quella roba galleggiante è molto ospitale per una bella serie di microrganismi patogeni. Parola di un decennio di rilevamenti delle solite università americane cui noi prestiamo fede solo quando ci fa comodo. Quanti giornali ne hanno parlato? Fate voi una ricerca.
Altra notiziola da tenere discreta è che l’aver superato le 400 parti per milione di anidride carbonica nell’aria è diventata una condizione stabile con i valori in aumento. Più o meno 280 dovrebbe essere la norma. Peccato che abbiamo sangue e non clorofilla in circolo. Per fortuna nessuno ci fa preoccupare raccontandoci queste cosacce, preferendo invece informarci a somministrazioni quotidiane ripetute che l’anno prossimo a condurre il Festival di Sanremo sarà tale Carlo Conti. Personalmente ammetto di non stare più nella pelle.
Se qualcuno ne vuole un’altra, a Cerignola (il terzo comune italiano per estensione) i Carabinieri del NOE, investigando su di una cava utilizzata come d’abitudine per sversare ogni genere di porcheria, si sono imbattuti in un po’ di roba che li ha fatti scappare. Torneranno quando saranno dotati di protezioni idonee nei confronti della radioattività. Viene da ridere a pensare a chi nei paraggi ci abita. Assicuro che non mostrerò alcuna sorpresa se, tra qualche anno, ci sarà la sfilata di cerignolani chi piangente chi strepitante che faranno il diavolo a quattro se, vedi mai il caso, avranno i bambini ammalati. Pongo ora due domande: “Non vi siete mai accorti di niente? E, seconda domanda, perché non vi dare una mossa ora?” Per restare in zona, anni fa un amico di Canosa mi fece visitare una discarica enorme quanto odorosa ricavata come è folclore locale da una cava di tufo. La roccia è permeabile come una spugna? E chi se ne frega! Pochissimo a valle c’è un pozzo? Idem come sopra. E, restando in Puglia, che cosa ci sarà nei latticini del Tarantino benedetto dall’ILVA? Qualcuno ci ha cercato – dico così, tanto per dire – le diossine? E gl’impianti a biomasse che costellano la regione? Tutta salute! Vero Nichi?
Ultima: a casa mia, in Emilia, abbiamo avuto il terremoto. Non ci doveva essere perché la faglia è profondissima e di questo il professor Boschi, quello che di terremoti sa tutto e anche di più, ci aveva rassicurati. Con lui, poi, al momento della comunicazione “scientifica” davanti al pubblico della Bassa Modenese c’era pure il pluriministro Giovanardi e, dunque, davanti a tanta autorità, si poteva dormire tranquilli. Invece capitò che… Subito dopo il botto, io osai alzare un dito chiedendo d’indagare sul fracking, pratica piuttosto comune in zona. Nessuna accusa: solo la richiesta di un’indagine. Manco a dirlo, mi si rise in faccia. Poi gli americani, quelli che fanno scuola, dopo un annetto o giù di lì cominciarono non solo a fare qualche ricerchina ma pure a proibire la tecnica; la rivista Science rincarò la dose e un attimo dopo gli scienziati nostrani, come sempre all’avanguardia, dissero che sì, insomma, forse… Beh, per il momento meglio fermare tutto. Ora ad insorgere, non pago della figura non proprio brillante a suo tempo rimediata certo per un dispetto del Fato invidioso, è stato Enzo Boschi. Il luminare si è pronunciato di nuovo: tutte balle. E se il terremoto non ci fosse mai stato? Dopotutto, con una faglia così profonda… E, allora, per non saper né leggere né scrivere, forti delle affermazioni dello “scienziato” e delle garanzie che la sua “scienza” offre, meglio che il fracking ce lo dimentichiamo.
Mi fermo qui?
Sì, è meglio che si fermi lì, tanto……… tanto l’italiano medio non vuol sentir parlare i menagramo, ma chi propone gaiezze. Salvo poi piangere a tempo scaduto sulle proprie disgrazie come quel tal parente morto di cancro (e sono sempre di più alla faccia di cancronesi e della sua finta quanto inutile ricerca), o di quel suo amico vicino di casa deceduto nel giro di un mese per un male strano e incurabile….Che dire che non sia già stato detto?Si può dire che l’Italia è da molto tempo in mano ad una classe politica indecente e mariuola che però è… Leggi il resto »
Ma no, non si fermi.Ne abbiamo di notiziuole da dodicesima pagina da raccontare. Ad esempio, per restare sulla scia di quanto scritto dal dott. Montanari, che sulla rivista scientifica [i]Plos One[/i] è uscita una mappatura dei fondali europei, con i frutti dell’esplorazione di 32 siti e con la conclusione che l’immondizia, hanno appurato, viaggia: tende accumularsi nei bacini più profondi e nelle gole che segnano il confine fra la piattaforma continentale e le dorsali oceaniche; quasi la metà è composta dall’inseparabile plastica. Taranto e la diossina? Da un paio di anni era sconsigliato nutrire abitualmente bambini piccoli e donne incinte… Leggi il resto »