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Tertium non datur

Saggezza trita vuole che il saggio non si meravigli di nulla. Non ho idea se sia davvero saggezza o se si tratti solo di abitudine ottundente, ma dell’ItaGlia che raglia io non mi stupisco più da decenni.

Annoiati della compagnia di giro che da sempre, con i suoi attori e figuranti in

genesi perpetua indistinguibili per caratteristiche come lo sono le amebe, calca le ribalte da Roma in giù fino ai borghi comunali più sperduti, ora ci godiamo l’homo novus. Nessuno l’ha eletto ma, del resto, nemmeno i due precedenti suoi omologhi avevano avuto l’unzione popolare né, a ben guardare, quell’unzione ce l’hanno i parlamentari che ci rappresentano, presidente della repubblica in testa. E, allora, vabbè, teniamoci per un po’ Matteo Renzi, l’autodefinitosi “ragazzo” pur avendo da un po’ superato il mezzo del cammino dantesco della sua vita.

 

Forse sbagliando, per me Matteo era solo una specie di macchietta da teatro dialettale, loquace intrattenitore su argomenti di cui non ha la benché minima conoscenza. Chi ha visto il film Sporchi da Morire lo ricorderà forse come protagonista di un piccolo sproloquio nel suo idioletto vagamente demenziale a sostegno dei falò d’immondizia. Detto a margine, Matteo ha la soluzione del problema dei rifiuti in tasca da anni: bruciamo tutto e gl’italiani si rimboccano le maniche impegnandosi ad usare i propri polmoni come filtri. Ma per questo è ancora presto. Ora il ragazzo Matteo, subito dopo aver snocciolato una serie di promesse di cui non ha idea, si è esibito nella nomina del sottogoverno. Mica gli si poteva chiedere di metterci Razzi o la Cancellieri e, allora, questa sorta di commissario tecnico piovuto dal cielo ha convocato qualcuno che gli dava affidamento. Poco, anzi, nulla importa se con diversi di loro si potrebbe affermare che non è opportuno essere sorpresi a cena. Intanto, becchiamoci l’ennesimo aumento delle tasse sui carburanti e sugl’immobili. Di questo Matteo è innocente: dopotutto è solo presidente del consiglio e quella roba se l’è trovata fatta. Così, probabilmente non gli pareva da galateo vedere di bloccare il déjà-vu, almeno in attesa di una previsione sulle conseguenze. Ma l’ItaGliano ha più gobbe di un cammello e sopporta ben altri fardelli.

Però, se il sindaco d’Italia non ci garbasse, noi un’alternativa ce l’abbiamo. E chi, se non il pacchetto offerto dal Movimento 5 Stelle? Piaccia o no, quella è l’alternativa vera su cui dobbiamo meditare.

Gianroberto Casaleggio, sempre servendosi del fantoccetto con la faccia di un comico del passato che gli siede in grembo, è stato di una chiarezza cristallina: “Chiunque tra i simulacri che ho messo a sedere in parlamento tenti di ripristinare anche solo per un attimo le funzioni cerebrali e abbia un pur vago sussulto di dignità è cacciato con ignominia.” Detto, fatto. Ora come in passato.

Ciò che mi ha suscitato un po’ di perplessità non è certo stata l’epurazione. Ma come – mi chiedo – si può gridare allo scandalo se le regole, peraltro perfettamente conosciute fin dal primo istante, sono applicate? Mi chiedo chi non fosse al corrente di come Casaleggio, quando deve farlo per esercitare il proprio potere aziendale (deve un po’ per motivi di business e un po’ per ragioni che interessano la psichiatria), indice referendum popolari sui cui esiti reali nessuno è in grado di controllare e poi fa quello che deve fare? Mi chiedo pure come ci si possa stupire se qualche senatore o deputato grillino, parlo di quelli che temono il licenziamento, spara pubbliche idiozie che paiono caricature da avanspettacolo di qualche regime africano di un tempo. Fa tutto parte del folclore, così come parte del folclore sono le mini-risse parlamentari o il teppismo mediatico con tanto di fatwa comprendente l’ovvia violenza carnale.

Insomma, se è vero che io non sono mai stato tenero nei confronti delle stelline, stavolta sono convinto che Casaleggio abbia agito in assoluta “legittimità”,  in perfetta coerenza con tutto quanto è sempre stato chiaro. Molto semplicemente, il Movimento 5 Stelle è un espediente creato per favorire gl’interessi di una clientela prestigiosa di multimiliardari e, poiché ciò che conta sono i numeri, Casaleggio ha giustamente puntato verso gl’imbecilli, una categoria ingiustamente troppo spesso trascurata. Pragmatismo vuole che nove milioni d’imbecilli valgano nove milioni di Premi Nobel, perché questo è scritto nelle regole della democrazia e, ancor di più, lo è in quelle del business.

E allora, tirando le somme, l’alternativa ce l’abbiamo: o ci schieriamo con gl’imbecilli di qua o ci schieriamo con gl’imbecilli di là. Tertium non datur.

2 Commenti
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mikbax
11 anni fa

Clientela multimiliardaria…??E chi sarebbero questi nuovi multimiliardari che attraverso Casaleggio starebbero pilotando 9milioni di imbecilli? Magari non dei nomi, ma almeno delle indicazioni utili per capirne la provenienza. È solo una sua teoria o ci sono evidenze comprovate con nomi e fatti? In merito poi al video girato da infofood che ho appena visto (il secondo sul microscopio), lei dice che Grillo copre,difende degli interessi di persone legate in qualche modo alle energie a biomasse (che sappiamo entrambi producono una gran quantità di non meglio precisate nanopolveri e inquinanti pericolosissimi). Ma allora perchè sul blog, Grillo pubblica un articolo contro… Leggi il resto »

mikbax
11 anni fa

la politica : l’arte del compromesso[cit]“In poco meno di un secolo, la società italiana è passata dal farsesco dramma fascista, alla maleodorante clerico-ipocrisia democristiana, per finire nel carnevalesco baraccone di cartapesta berlusconiano; il tutto, strettamente annodato dall’inestricabile filo del malaffare e dell’intrallazzo. Se la classe politica è davvero lo specchio della società che essa rappresenta, soltanto un imbecille o un farabutto, oggi, può sentirsi orgoglioso di essere italiano.Giovanni Soriano, Malomondo, 2013 “ Gent. Montanari,ho letto il suo libro su Grillo e capisco la sua rabbia e la sua amarezza. Mi dispiace veramente che sia stato trattato in maniera così, a… Leggi il resto »