È passato mezzo secolo un po’ abbondante e adesso, finalmente, giustizia è fatta.
Nel 1961 venne ritirata dal commercio (ma non proprio del tutto) la talidomide, una molecola sintetizzata negli Anni Cinquanta dalla ditta farmaceutica tedesca Chemie Grünenthal, provata per la bellezza di tre anni sugli animali (!) e distribuita in una cinquantina di paesi. Era uno splendido ipnotico, un anti-nausea formidabile e fu accolto come un toccasana per i fastidi delle donne in gravidanza. La “scienza” non poteva essere più chiara: le prove della sua innocuità erano schiaccianti e i medici la prescrissero a valanga.
Peccato che nessuna delle femmine degli animali da esperimento fosse gravida e peccato che a nessuno venne in mente di chiedersi perché quella molecola non aveva il permesso di essere venduta negli Stati Uniti. E nessuno “scienziato” si era accorto che quel composto impedisce la formazione corretta dei vasi sanguigni interferendo sullo sviluppo embrionale. Una svista.
Fu così che i bambini delle mamme nauseate ed insonni trattate a talidomide cominciarono a nascere pesantemente malformati – io me li ricordo bene – soprattutto negli arti, ma poi anche gli organi interni, i genitali, gli occhi, gli orecchi e il cuore si dimostrarono colpiti. Eppure quel farmaco era il progresso e sono solo gli stolti, quelli che, fosse per loro, si vivrebbe ancora nelle caverne a non voler andare avanti.
Ci s’impiegò anni costellati di mostriciattoli, di sofferenze e d’infelicità per mettere fuori legge questo veleno terribile, questo veleno corredato di tutti i permessi burocratici del caso (bisogna fidarsi delle istituzioni!), mentre la letteratura “scientifica” era divisa. In fondo era un business colossale e ancora oggi ci si affanna per trovare impiego per quella sostanza evitando le fastidiose donne incinte.
La giustificazione? Quei problemi erano imprevedibili. Già, con la sperimentazione grottesca che si era fatta è proprio così: imprevedibili.
Ma nessuno si preoccupi: la talidomide con le sue sventure non soffre certo di solitudine. La sperimentazione dei farmaci è di regola a dir poco frettolosa e superficiale e viene, in fin dei conti, fatta sui pazienti. La lista dei farmaci inutili e, ancor di più, dei veleni benedetti dai farmacologi a gettone è più lunga del catalogo di Leporello. Se qualcuno ricorda, fra i tanti, il Vioxx, sa di che cosa parlo. E altrettanto benedetti, qualcuno nel passato, molti ancora oggi, sono gli assassini che corrono liberi e pienamente legalizzati fuori delle farmacie: coloranti, pesticidi, inceneritori di rifiuti in tutte le loro fantasiose varietà, additivi alimentari… Business is business e con quattro soldi si troverà sempre un professore disponibile a certificare quel che il cliente gli chiede di certificare.
Ma, alla fine, c’è giustizia. Nel caso della talidomide è stata addirittura monumentale: lo scultore tedesco Bonifatius Stirnberg ha creato una statua per le vittime e questa opera si trova ora a Stolberg, città sede della Chemie Grünenthal che, per farsi perdonare della strage e dei cinquant’anni di “chi se ne frega”, ha saldato i 5.000 Euro della fattura.
business is business !!!Dal 1999 il farmaco Vioxx avrebbe fatto tra le 89mila e le 139mila vittime.http://www.disinformazione.it/vioxx.htm ma … chi produceva il Vioxx? [b]La Merck & Co.[/b] Ennesimo attacco alla salute dei bambini da parte dell’elite economico-finanziaria che controlla le corporation chimico-farmaceutiche!La Merck & Co. (Barclays, Cirigroup, JP Morgan quindi gruppo Rockefeller), produttrice del vaccino Gardasil, sta facendo pressione per far diventare obbligatoria la vaccinazione contro il cancro all’utero nelle bambine da 9 a 12 anni. Dopo il ritiro dal commercio del Vioxx, (per qualche leggero effetto collaterale che avrebbe provocato almeno 100.000 complicanze cardiovascolari con decine di migliaia di… Leggi il resto »
La statua
C’è da dire, però, che l’opera d’arte è bella e allo stesso tempo inquietante. Servirà da monito a qualcuno, visto che già s’inizia con la stagione dei vaccini e dei super allarmi sulla super influenza 2012/2013?
(foto: [url]http://goo.gl/JUNPC[/url])
RISPOSTA
I vaccini: che pacchia!