“Nunc est bibendum”, adesso è ora di brindare, cantava Orazio alla morte di Cleopatra. E va bene: brindiamo anche noi per l’esito dei quattro referendum. In fondo, qui ci si accontenta di poco.
Lo so: io sono incontentabile e anche antipatico, ma – perdonatemi se non vesto i panni ipocriti della festa –
io mi sarei aspettato di più. Non tanto in termini di vittoria percentuale dei quattro sì: quella è stata schiacciante e addirittura Berlusconi se n’è accorto dicendo, mentre spiegava a Netanyahu che nel Parnaso si faceva il bunga bunga (il botto è quello di un distretto anatomico caduto), che in qualche modo bisognerà tenerne conto. Vedi un po’ se qualche libro di educazione civica delle scuole medie lo potrà illuminare sul significato di un referendum popolare. Ma questo fa semplicemente parte del nostro folclore itagliota.
Il quorum. È mia opinione che imporre un quorum per validare una consultazione popolare sia un’assurdità, e di questo ho già scritto in altre occasioni, ma il fatto che in alcuni comuni calabresi questo quorum non sia stato raggiunto è cosa che mi avvilisce. Cassano all’Ionio, Cerchiara e Villapiana al 50% non sono arrivate. Anzi, non ci sono andate nemmeno troppo vicine. Stante la mia delusione, non affondo la critica per non innescare le reazioni di qualche beota. Ma, al di là di questo, fatto salvo l’eroismo di vecchi e malati che sono andati al seggio e a cui i ragazzi devono un grazie e un abbraccio, io mi sarei aspettato un 99,9% di votanti, magari un po’ diminuito dall’impossibilità di qualcuno che abita all’estero di votare (esemplare la situazione degl’italiani in Nepal che dovevano per forza tornare in Italia per mettere le schede nell’urna o di tutti coloro che si sono trovati ad esprimersi su di un quesito, quello relativo al nucleare, che non era quello corretto.) Invece abbiamo brindato e ballato per un misero meno di sei italiani su dieci. A conti fatti, quattro su dieci non hanno capito che si parlava del loro futuro e di quello dei loro figli, e in questi quattro metto anche quei poveri cervelli che si sono battuti illegalmente per la diserzione dalle urne cercando di approfittare della regola sul quorum che fa dell’Italia l’Itaglia.
Adesso, comunque sia, ci siamo espressi e più chiari di così non si poteva essere. Tuttavia non è finita.
Per prima cosa l’Europa non sarà d’accordo sull’acqua non in mano alle società private. Chi non ha mai lavorato con la Comunità Europea non si è probabilmente mai reso conto del grado di follia che questa istituzione ha raggiunto senza che si sia fermata. Ventisette burocrazie diverse confluite in un unico organismo, ognuna delle quali intrisa di assurdità proprie disomogenee rispetto alle altre, e ventisette raggruppamenti d’interessi particolari non di rado in conflitto reciproco. Incrociate tutto questo e trovate il numero di combinazioni: il risultato è il manicomio. Per di più un manicomio che ormai non ha più alcun contatto con il vivere civile, dove l’aggettivo civile ha il suo significato etimologico da civis, cioè cittadino, abitante del territorio con tutti i diritti (ahimè ora solo teorici) del caso. Allo stato dei fatti oggi i cittadini sono diventati una sorta di entità astratta che torna provvisoriamente ad esistere solo nei momenti in cui bisogna cavar fuori un voto che perpetui o che conceda una poltrona, peraltro riccamente remunerata, almeno per quanto ci riguarda.
Altra cosa che non mi lascia tranquillo è la tentazione, per ora in qualche modo soffocata, della sinistra nostrana di attribuirsi i meriti di questi sì.
È del tutto innegabile che cancellare quella farsa ignobile che è il “legittimo impedimento” è un ceffone a Berlusconi, ma gli altri tre quesiti, specie quello sul nucleare, sono semplicemente espressione d’istinto di sopravvivenza. Ora, se la sinistra è coerente – cosa del cui contrario sono fortemente convinto – dovrà battersi per piantarla con gl’inceneritori, con le biomasse, con il carbone “pulito” e con le altre porcherie che ci avvelenano a scopo di lucro. E, invece, da lì la sinistra cava fuori quattrini a palate e fa finta di niente. Nel piccolo comune dove io sono consigliere, ad esempio, il sindaco (di sinistra con il solito bunga bunga contro natura tra ex Don Camillo ed ex Peppone) si è espresso con entusiasmo sull’aumento dei rifiuti speciali da bruciare. A questo punto qualcuno mi spieghi senza arrampicarsi sugli specchi come si possa essere ecologisti con le centrali nucleari e infischiarsene dell’ambiente quando a crepare si è chiamati per altre cause. Insomma, mi pare che anche qui si cada nell’ipocrisia furbescamente itagliota di Legambiente, mano armata della sinistra fasulla di questo paese, che si burla dei suoi iscritti e sostiene – un esempio tra i non pochi – l’inceneritore di Brescia.
Sì, abbiamo fatto sentire la nostra voce, ma abbiamo ancora tanta strada da percorrere, ed è tutta in salita. Le chiavi di casa sono sul cucuzzolo della montagna.
ConfermoNon che serva ma posso confermare che a pensare male si fa peccato ma spesso…Al momento la rivendicazione e’ di Di Pietro, e tutto sommato ha un senso, per come sono andate le cose.Vero e’ che la gente e’ talmente esausta e schifata che in effetti si giocava “facile”.Per quel buontempone di Formigoni la gente , pur di dar fastidio a Berlusconi, avrebbe votato si a qualsiasi cosa…!LA Santanche’ invece sostiene che hanno VINTO anche loro, perche’ erano gli intenti del governo quelli di fermare il nucleare…!Non vado oltre, ho gia’ i conati.In succo:abbiamo votato in tanti, tanti come non… Leggi il resto »
FASE DUE!copio incollo una frase, del chimico Silvia Franzini, che riguarda l’acqua “bene comune”:[i]”Mi associo alla grande vittoria per l’acqua “bene comune”, ora però rimane la sfida più grande: avere acqua degna di essere definita “potabile”. Per me “potabile” non significa acqua “a norma di legge” priva di coli ecc…, ma significa acqua senza pesticidi (diserbanti, fungicidi, insetticidi, ormoni..), senza nitrati in eccesso, senza solventi organici clorurati, senza trialo metani, senza metalli pesanti, senza PCB,IPA, diossine ecc… Questa è una sfida enorme che ci deve vedere impegnati fin da oggi. Una seria politica di agricoltura biologica potrebbe eliminare moltissimi di… Leggi il resto »
Capisco, condivido, però…Sono d’accordo con quanto scrivi e forse nell’atto di fare festa si cela il bisogno di non guardare il bicchiere mezzo vuoto: la metà degli elettori non ha partecipato. Astensionismo? Impossibilità? Dimenticanza? Qualsiasi sia il motivo, il dato è lì, netto e lapidario.Però, credo, si debba anche sfruttare al massimo questo avvenimento, il raggiungimento di una soglia (legale nella norma, immorale ed ingiusta in tutto il resto) che da anni mancava. Non come morfina appagante, ma come molla e slancio da cui partire. Adesso, con una fiducia rinnovata e senz’altro più forte, cerchiamo di far rispettare gli impegni… Leggi il resto »
cosa ho votato ?
leggendo questo articolo in cui viene spiegato cosa effettivamente si abrogava non mi sembra che questi referendum siano tutto quello che viene cosi entusiasticamente propagandato..
http://www.ilpost.it/2011/06/03/guida-ai-referendum-abrogativi/
Un ragazzino…..
Un adolescente querela gli USA: motivo: il cambiamento climatico
https://www.facebook.com/notes/rna-rete-nazionale-antinucleare/un-adolescente-querela-gli-usa-motivo-il-cambiamento-climatico/10150217013050699
Scrive: “Le generazioni dei nostri genitori e nonni hanno creato un problema……
un problema per voltaBisognerà far capire alla gente,che così come ci siamo mobilitati per impedire che ci venissero imposte le centrali,allo stesso modo dovremo cambiare gli stili di vita,in modo da rendere gli inceneritori perfettamente inutili.Quando si capirà che la riduzione dei rifiuti domestici, procede di pari passo con la qualità della vita, il gioco sarà fatto.Iniziamo col tornare a bere l’acqua del rubinetto.I canovacci,i tovaglioli di stoffa,i fazoletti di stoffa e tutte quelle abitudini che erano la norma solo 30 anni addietro,quando il sacchetto dei rifiuti era colmo a fine settimana e non tre volte al giorno.Con mia grande… Leggi il resto »
IL Quorum e le energie rinnovabiliVorrei commentare il quorum ed aggiungere una “boutade” del governo (ante referendum) su come risolvere il nostro problema della autosufficienza energetica.Il quorum, anche se raggiunto, dimostra che tanti (forse troppi) non hanno votato. Temo però che il problema sia culturale, esista in tutte le “democrazie” e la politicizzazione indotta abbia allontanato diversi italiani dalle urne.Invece la “boutade” si riferisce ad una riunione del consiglio dei ministri del 4 maggio scorso, che “sceglieva definitivamente la strada della termoelettricità per assicurare la piena autosufficienza energetica del paese” decidendo la installazione entro 5 anni nei mari ligure e… Leggi il resto »