Un ospedale che per motivi fuori dai miei interessi gode di prestigio è collegato ad un’università privata su cui non faccio commenti.
In questa università dove, per fare carriera, il cursus honorum forse non è quello delle università pubbliche è impiegato e risplende di luce propria un personaggio che, espertissimo di asini come dimostra la sua produzione letteraria, sostiene che la pratica vaccinale è il solo mezzo per salvarsi da malattie notoriamente terribili fino ad essere esiziali. Il vecchio concetto secondo cui un morbillo da cui si è guariti, tanto per fare uno dei diversi esempi possibili su diverse malattie, immunizza a vita è stato rovesciato grazie alla scientificità del “perché lo dico io.”
A fronte di tanta incontrovertibile dimostrazione e, se non altro, grazie ad un’ovvia propinquità, tutti i signori dottori del sullodato nosocomio non possono che essere vaccinati e, magari, plurivaccinati.
Ora accade che due cardiochirurghi del San Raffaele si ammalino nientemeno che di morbillo, quella patologia che la mai abbastanza rimpianta signora Lorenzin accusò, senza dubbio su prove certe seppure ignote alle autorità sanitarie britanniche, di aver destinato a miglior vita 270 sudditi di Sua Maestà. Detto tra parentesi e a dimostrazione di quanto i nostri rappresentanti sappiano cogliere i fatti e a pari dimostrazione della nullità degli omologhi albionici, a questi ultimi risultava che i morti fossero zero. Ridicolo!
Per fortuna le fatiche della signora Lorenzin ingiustamente accantonata non sono andate perdute. Dopo di lei l’Italia gode ora della sapienza della dottoressa Grillo, ministro per grazia di Dio anche se non proprio per volontà della nazione, che, con la gravità propria della sua carica, ci fa sapere che di vaccini non si muore ma di morbillo sì, e lei di quei morti ne ha visti tanti da sovraccaricare i carri dei monatti.
Inevitabile, allora, il panico.
La Direzione Sanitaria assicura che almeno uno dei due chirurghi si era vaccinato due volte. L’altro, chissà. Forse no? Eppure al San Raffaele i medici dovrebbero essere tutti vaccinati e, se non lo fossero, sarebbe opportuno che quell’istituzione indispensabile che è l’Ordine dei Medici li sanzionasse perché potrebbero diffondere il flagello sugli stessi pazienti. Dopotutto l’Ordine si è rivelato inflessibile su chi, follemente, esprimeva dubbi sulla portentosa efficacia dei vaccini e sulla loro assoluta innocuità. Ma possiamo stare sicuri: l’esperto di asini si farà sentire come già ha fatto in passato e le cose andranno a posto.
Curiosamente, la Direzione Sanitaria di cui sopra, dopo aver messo in atto tutte le ricerche indispensabili, afferma che chi è venuto in contatto con i due infetti è al sicuro perché tutti vaccinati o perché immuni per aver contratto naturalmente la malattia ed esserne guariti. Ma come? Da quando in qua si è immuni se un tempo ci si era ammalati? Mi auguro che si tratti di un lapsus.
Se ormai il fattaccio è accaduto, qualche somarello potrebbe adesso domandasi come mai, se non altro sul signor dottore certamente vaccinato e rivaccinato, la malattia si sia insinuata. E, peggiorando la situazione a conferma ulteriore di quanto sia asino, potrebbe avanzare l’infame sospetto che proprio il vaccino, oltre che inefficace, sia l’unguento dell’untore. Dopotutto, epidemie non certo trascurabili si sono avverate proprio sui vaccinati.
Concludendo per venire ad una praticità terra terra che interesserà chi sta soffrendo l’inferno del morbillo e i miliardi di persone che rischiano il peggiore dei contagi, c’è da preoccuparsi? Beh, l’asino risponderebbe che per morire di morbillo bisogna impegnarsi davvero, magari essendo casi terminali di altre malattie. Ma sono solo ragli.
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Per comprendere al meglio la sottile e graffiante ironia del dottor Montanari bisogna essere addentro le cronache vaccinali e conoscere, anche se per sommi capi, le vicende italico-vaccinali degli ultimi anni.
Che dire ? Al di là delle evidenti contraddizioni di un mondo della medicina oramai conclatamente asservito al profitto ( ma chi non lo è ? ) leggere resta un piacere, mi dispiacerebbe q
RISPOSTA a Francesco Michelacci – L’ironia è una corda sospesa sulle cascate del Niagara su cui si avanza in bicicletta: un attimo e finisci nel turbine della schiuma. Chi sa come usare a proprio vantaggio i giochetti che il sistema giudiziario concede (e noi abbiamo una signora che nel settore è da Nobel e che ci onora delle sue attenzioni) non aspetta altro che scorgere qualcosa su cui aggrapparsi per inoltrare una bella querela (è gratis). Quindi, bisogna stare accorti. Pericoloso ma divertente.
Mi domando chi sarà mai quel “personaggio espertissimo di asini” …
Non so come, ma mi frulla in testa un ritornello di una famosa canzone estiva di grande successo di oltre 30 anni fa…
“..Un’estate al mare Voglia di remare Fare il bagno al largo Per vedere da lontano gli ombrelloni-oni-oni-oni..”
Mah, chissà perchè..
RISPOSTA a Dantes – Non nominare il nome di Dio invano.
Con tutti questi asini in giro non rimane che il ricorso all’INTELLIGENZA ARTIFICIALE!
http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2019/07/15/al-via-test-primo-vaccino-creato-da-intelligenza-artifiale_ffed8ba5-070c-4335-865b-55c8e4558e90.html
È curioso con quale spensierata leggerezza si possa delegare all’intelligenza artificiale la progettazione di un farmaco, quando la comprensione del funzionamento della macchina-non-macchina umana resta comunque insoluta per oltre il 99%. Se i dati immessi e vagliati sono incerti ed enormemente lacunosi, a quale grado di successo si presume si possa pervenire? E, a margine, chi saranno mai questi 240 individui di buona volontà, pronti ad immolarsi in nome dell’algoritmo, se non persone-cavie economicamente depresse e bisognose?… Artificiale o naturale, nulla cambia nel Sistema… di sfruttamento. Bisogna dire però che, se il farmaco non funziona o non corrisponde alle aspettative… Leggi il resto »
Scusate signori, sarà il caldo oppure la vecchiaia opprimente, ma io non sapevo di questa sentenza: https://milano.repubblica.it/cronaca/2019/03/07/news/bugiardino_cassazione_big_pharma-220960975/ Qualche esperto di legge potrebbe sostenere le mie già frustrate opinioni dopo la sentenza della Corte Costituzionale 5/2018 ? In questa di marzo 2019 della Cassazione si dice in pratica che se assumi un antibiotico e ti viene la diarrea non hai diritto ad alcun risarcimento se il rischio era espresso nel bugiardino; e quindi la ditta produttrice non è responsabile degli effetti collaterali / avversi del prodotto se indicati come possibili nel famigerato fogliettino di carta. Se non l’hai letto sono fatti… Leggi il resto »
RISPOSTA ad Eugenio Cassi – La Cassazione vale il due di bastoni a briscola. La si estrae dal cappello quando fa comodo e la si ignora altrimenti. La lettura e la comprensione del bugiardino sono un obbligo per il paziente e l’accertarsi che il bugoiardino sia stato letto e compreso è ancora più obbligatorio da parte del medico. E’ fin troppo ovvio che, stante la corruzione imperante insieme con il regime di terrore, sarà proprio il medico ad impedire quella lettura e, in aggiunta, a distorcere rozzamente ad arte il suo contenuto se mai il paziente ponesse qualche domanda e… Leggi il resto »