Magari chi ha letto i miei articoli o il libro Rifiuto: Riduco e Riciclo o ha partecipato a qualche mia conferenza ricorderà come io abbia sempre sostenuto che la cosiddetta “emergenza” rifiuti in Campania era e resta, in realtà, un’operazione preparata per anni con grande cura. E ricorderà forse anche come io abbia sempre sostenuto che la Campania era la regione ideale per l’operazione: un centro popoloso quanto “difficile” come Napoli; il favore che, ormai per abitudine inveterata, surroga il diritto; un tipo di civiltà in cui è cancellato il concetto di bene comune per concentrarsi esclusivamente sul proprio guicciardiniano particulare e, insomma, un organismo senza anticorpi come da immagine di Paolo Sylos Labini. Inutile, disonesto ed oggettivamente controproducente negare una realtà lampante che non ha nulla a che fare con un razzismo che non mi è mai appartenuto e di cui qualche imbecille potrebbe anche oziosamente accusarmi, ma una realtà che deve essere diagnosticata impietosamente se si spera che una speranza possa esistere.
E la Campania di oggi altro non è se non
la caricatura di un ritratto sempre meno caricaturale e sempre più sinistramente somigliante a quello che è l’Italia in divenire. Ormai l’intreccio tra malavita (ottimamente) organizzata e stato in tutte le sue connotazioni è inestricabile come quello della doppia elica del DNA, un DNA distorto che, con paradossale ironia, sta portando alla distruzione addirittura fisica anche chi di quella distorsione è responsabile. Distruzione fisica perché parliamo di rifiuti, di veleni ogni giorno più invasivi, più ubiqui e più facilmente tramandabili attraverso il DNA distorto, stavolta non in senso d’immagine tra arte e scienza ma di scienza e basta: quella roba muta il DNA con tutto quanto ne consegue, si appartenga ad un clan camorristico o ad una sua dépendance politico-amministrativa o anche solo si sia qualcuno che “tiene famiglia” e che, in cambio di un’elemosina sotto forma di privilegio, vende la salute sua e quella dei suoi figli.
Io lo dico da anni, ma c’è chi queste cose le ha documentate con precisione, con puntiglio, il puntiglio di chi a quella terra appartiene e di cui è talmente innamorato da non temere né le pallottole né la verità, per crude siano ambedue le cose, forse la seconda più della prima.
Tommaso Sodano, senatore non rieletto per motivi che risulteranno ovvi se si leggerà che cosa ha il fegato di scrivere, ha appena pubblicato un libro. La Peste (ed. Rizzoli) è il suo titolo e ciò che contiene è più orrendo della peste di Manzoni e di quella di Camus messe insieme. In quelle trecento e passa pagine non c’è una sola parola che non sia documentata, ci sono nomi, date, riproduzioni di verbali d’interrogatorio: fatti, insomma. Ci sono raccontate le imprese di personaggini squallidi, figli di un degrado morale, intellettuale e culturale, imprese di un gusto kitsch e criminale all’ennesima potenza insieme, talmente grottesche e finanche ingenue nella loro presunta furberia da indurre la tentazione dell’indulgenza. Nessuno è stato risparmiato, non le grandi imprese, non le istituzioni, non i compagni di partito, non, pur con tutta la pietà che trasuda, i concittadini perché, se si vuole guarire da un male un malato che si ama non ci possono essere sconti, riguardi o, chiamate con il nome appropriato, complicità.
Io ci ho impiegato un paio di settimane a leggere il libro. L’ho preso a piccole dosi perché ad ogni riga c’era la conferma di quanto per me era solo il risultato di una visione tutto sommato da lontano, e la rabbia era difficile da sostenere. È pornografia pura, della peggiore specie perché schifosamente vera, ma deve essere letta nelle scuole. I giovani devono sapere che mondo abbiamo costruito per loro e quale sarà la loro eredità. Saranno debiti che nessuno potrà pagare se non ci sarà il colpo di reni, la fiammata d’orgoglio e di coraggio per liberarci da una camicia di forza che tale è e non, invece, l’indumento per difenderci dal freddo che ormai siamo stati ammaestrati a credere.
Al libro manca una parte a mio parere ancora più importante: quella delle ripercussioni sanitarie. Naturalmente l’obiettivo del testo era altro e Sodano – finalmente! – scrive solo di ciò di cui ha competenza. Ma si sappia: quello stato di cose uccide anche i corpi e non solo le anime.
Dubbi.
Ho un po ‘ di paura a farle questa domanda:………la raccolta differenziata della plastica in Emilia Romagna, e piu’ precisamente in provincia di Ferrara ,che fine fa…
Cancrovalorizzatore?
Centro di recupero?
RISPOSTA
Le isituzioni grideranno che mento ma, ahimè, la triste verità è che molta di quella roba finisce nei nostri organismi dopo essere stata bruciata.
Degenerazione e Giusto per rimanere in tema con la sua richiesta Doc: [quote]…ma deve essere letta nelle scuole. I giovani devono sapere che mondo abbiamo costruito per loro e quale sarà la loro eredità.[/quote] piccolo aggiornamento al saggio “IL PIU’ GRANDE CRIMINE”: http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=195 riporto la fine, per “divertimento/felicità”: [quote]Ma la falcidia dell’istruzione come mezzo di emancipazione sociale non si fermerà. Masse sottoqualificate, sottoccupate, intimidite, e dunque da pagare poco. Semplice. Come ai bei vecchi tempi di David Ricardo, appunto. Questo attende tuo figlio. Smetti di farti distrarre, datti da fare.[/quote] e giusto sul cavaliere:[quote]Il nostro premier per parte sua non… Leggi il resto »
Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania
meno male che legambiente c’è.
Nell’audio tratto da repubblica.it, Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania, dice che bisogna trovare una soluzione “perché gli inceneritori saranno pronti tra qualche anno” !!!
Si ride per non piangere
Qui l’audio: http://tv.repubblica.it/copertina/rifiuti-legambiente-non-basta-puntare-sulle-discariche/56846?video=&ref=HREC2-2
Saluti
Dario
RISPOSTA
Tra i tanti meriti di Legambiente c’è quello di avere una faccia di bronzo davvero encomiabile.
letture
Leggerò sicuramente il libro di cui parla (nelle biblioteche bresciane è già stato acquistato). Uno dei primi libri che mi ha aperto gli occhi è stato: I complici. Tutti gli uomini di Bernardo Provenzano dal parlamento a Corleone / Lirio Abbate, Peter Gomez. – Roma : Fazi, 2007.
E, come umile consiglio, la lettura di: http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/
fuochi artificialiEgregio dott. Montanari leggendo il CorSera del 23/11 c’è un articolo intitolato “Fuochi d’artificio: belli da vederema cattivi da respirare” Lo studio condotto dall’ [i]”équipe di Teresa Moreno, dell’Istituto di valutazione ambientale e ricerche acquatiche di Girona, in Spagna, e pubblicata sulla rivista Journal of Hazardous Materials”[/i] dimostra che [i]”a seguito dei fuochi d’artificio, l’atmosfera era più ricca in modo preoccupante di almeno una trentina di sostanze chimiche che non fanno bene all’apparato respiratorio umano. E queste polveri sottili non erano localizzate nel punto in cui si svolgeva lo spettacolo ma, complice il vento, venivano trasportate nel raggio di… Leggi il resto »