Per una serie di circostanze, cercando materiale da consegnare all’avvocato, mi sono imbattuto in una serie di commenti pubblicati da una moltitudine di siti Internet da integralisti entomologici (grillini) a proposito della vicenda ormai stucchevole del microscopio, la Bella Addormentata di Urbino dal cui rapimento e conseguente stato ipnotico ricorre oggi il sedicesimo mese.
A distanza ormai di tanto tempo ho trovato il tutto di una malinconica comicità. Questi
ragazzotti, alcuni dei quali presenti come quegli attori che a teatro interpretano quattro o cinque personaggi minori nella stessa rappresentazione, scrivevano sotto copertura di un piccolo armamentario di pseudonimi. Il loro idioletto, però, era riconoscibilissimo per la tipicità di forme linguistiche assolutamente personali, questo soprattutto per gli strafalcioni e, dunque, costituiva un’inconfondibile impronta digitale.
A parte ciò, nella più stretta osservanza della disinformazione classica del grillismo, le tesi sostenute e confermate dalle loro stesse impersonificazioni consistevano principalmente nel raccogliere la lezione dell’avvocatessa Bortolani (la mitica presidentessa della Onlus che ci ha sottratto il microscopio) secondo cui noi usavamo poco o nulla l’apparecchio e, di fatto, non producevamo ricerca. L’altro cavallo di battaglia era quello confermato poi dal magistrale intervento filmato del professor Stefano Papa ospitato dal blog del signor Grillo (http://www.beppegrillo.it/2010/07/un_microscopio_al_servizio_dellambiente/index.html) secondo cui erano in cantiere ad Urbino ricerche epocali, addirittura vitali per le sorti dell’armadillo, non il simpatico mammifero xenartro ma un altro animaletto che ne condivide il nome. Insomma, non cancri o malformazioni fetali come facevano quei due perdigiorno di Modena quando si trastullavano con il microscopio, ma roba di ben altro spessore.
Oggi, dopo sedici mesi dal trasloco, ciò che è uscito da quel microscopio mentre stava da noi è usato da Comunità Europea, NATO, FAO, ISO, Ministero della Difesa, Osservatorio Militare Italiano, Avigolfe (l’omologo francese dell’Osservatorio Militare Italiano) e da diversi altri enti nazionali e sovrannazionali. Mia moglie, scienziato che mi dà tre a zero e che dà sei a zero al resto del mondo, è continuamente richiesta dovunque (rientra ora dalla riunione ISO di San Pietroburgo), compreso il Dipartimento di Stato USA. Domanda: come avremo fatto noi a produrre tutta quella roba senza aver fatto nulla? O non sarà che tutta quella gente sta prendendo abbagli, addirittura lasciando l’armadillo alla sua sorte?
E Urbino? Beh, il microscopio resta là, spento e dimenticato, mai usato da nessuno. Gli armadilli si sono stancati di aspettare, l’ARPA di Pesaro cui si era tentato goffamente di sbolognare quell’oggetto misterioso ha lasciato cadere l’imbarazzante proposta, il professor Papa ha invitato un nostro ex allievo (bravissimo ed ora operante a Dublino) a tenere una conferenza sperando di cominciare almeno a capire che diavolo sia quel coso (che sia un videopoker?)… Il totale della ricerca ammonta a zero. Dopotutto, la cosa è in perfetta coerenza sia con il volere di chi si serve del signor Grillo sia della levatura dell’Università.
E Grillo e i suoi grillini? Lui, braccato da me da un paio d’anni, è sempre pronto alla fuga e si dia un’occhiata in proposito a quando se la vide brutta a febbraio nel momento in cui mi si trovò inaspettatamente di fronte (https://www.stefanomontanari.net/sito/blog/2104-maometto-in-montagna.html). I grillini, fedeli come carabinieri, hanno sempre pronto l’atto di fede: “Se Beppe l’ha fatto, avrà avuto le sue buone ragioni.” Già, peccato che quelle ragioni, buone o non proprio buone che siano, le conosce solo lui. O, molto più probabilmente, non le conosce nemmeno lui, avendo semplicemente fatto ciò che gli hanno detto di fare.
E noi? Noi dobbiamo cercare di recuperare il microscopio. Al contrario di quanto sparacchiò con il suo inconfondibile stile l’ineffabile avvocatessa Bortolani (continuiamo a ricevere notizia che nessun Ordine degli avvocati la ospita) la quale annunciò pomposamente urbi et orbi di avermi denunciato per una serie di reati che il suo sapere di giurista aveva individuato (http://www.bortolanionlus.it/2009/09/11/denunciato-il-sig-stefano-montanari-per-diffamazione-e-ingiurie/). Che c’entra se, poi, nessun tribunale mi chiamò mai ? Che importa se l’esempio di giornalismo italiota regalato ai grillini e alle comarucce dalla signora Valeria Rossi (espulsa dall’Ordine dei Giornalisti) con cui non solo si confermava la denuncia ma se ne annunciava una mitragliata di altre fu poi smentito dai fatti? Noi? Noi la Bortolani l’abbiamo denunciata davvero e a luglio ci sarà la prima udienza in tribunale. Urbino è pure in tribunale e quattro udienze si sono già svolte. Ma dobbiamo fare di più e, soprattutto, dobbiamo fare presto, perché, se aspettiamo i tempi della “giustizia” nostrana, a Urbino troveremo solo un mucchietto di ruggine.
E allora? E allora l’associazione Vita al Microscopio di Roma ci sta dando una mano anche dal punto di vista legale. Prego tutti coloro che non vogliono calare i pantaloni davanti all’arroganza e alla stupidità suicida d’iscriversi all’Associazione e di unirsi alla battaglia (https://www.stefanomontanari.net/sito/images/pdf/modulovitalamicroscopio.pdf). Vincere non basta: dobbiamo vincere in fretta perché ogni giorno che passa a ricerca imbavagliata è un giorno perso. Lo statuto dell’Associazione si trova all’indirizzo https://www.stefanomontanari.net/sito/images/pdf/statuto_vita_microscopio.pdf
P.S. Ma, insomma, perché non mi denuncia qualcuno?