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Scusate il disturbo

Più volte mi è stato detto che non devo scrivere di Grillo e, a dispetto della quantità immensa di materiale che il personaggio partorisce a ritmo da stacanovista e mette a disposizione per chi vuole ridere, piangere o arrabbiarsi, me ne astengo a volte per mesi.

Di tanto in tanto, però, mi si conceda la libertà e il lusso di scrivere qualche riga.

A fine agosto,

per puro caso, trovo un’antica esternazione dell’allora grillino semplice Vito Crimi. Siamo nel 2007 e l’allora signor Nessuno trasferitosi da Palermo a Brescia scrive stupidaggini sul mio conto. Zero meraviglia: è così che il Partito nasce ed così che il Partito raccatta milioni di consensi . Letto a distanza di anni il testo, in un momento di relax cedo alla tentazione e scrivo all’ex impiegato del tribunale ora, grazie all’Italian Dream a 5 stelle, assurto, pure al di fuori della costituzionalità, ai fasti di  senatore della Repubblica (magari fosse quella delle banane!). A sorpresa, a differenza di quanto hanno sempre fatto i suoi colleghi, Vito mi risponde. È un peccato che la privacy di legge mi vieti di riportare il carteggio. Mi limito a dire che un bravo psicologo o un insegnante d’appoggio dotato di tanta pazienza avrebbero di che lavorare e che forse qualche elettore grillino non ancora in stato di coma dépassé avrebbe materia per meditare.

 

Un paio di giorni fa, cercando la pallavolo in TV, passo attraverso LA7 che sta trasmettendo un servizio sull’adunata oceanica (ah, Benito!) del Circo Massimo trasformato nell’occasionale massimo circo italiota. Sul palco compare il solito Grillo paonazzo,  strepitante e sputacchiante. Niente di nuovo: le solite ipocrisie, le solite censure, le solite banalità, le solite accuse di serie. Non è lui a trapassarmi il cuore: di lui conosco ogni cellula e ne conosco alla perfezione il potere patogeno. Chi mi ha fatto davvero male è il deputato che gli stava alle spalle. Aveva lo sguardo rapito dell’innamorato cotto ed applaudiva commosso ad ogni sillaba del suo santone, per ridicola, per falsa, per vuota che questa fosse. Quel deputato io lo conosco da molto tempo prima che Grillo entrasse a rovinare la mia vita e quella di un’infinità di malati. Quello è l’avvocato fondatore della onlus che avrebbe dovuto divulgare i nostri risultati e che, con accuse grottesche totalmente inventate, ma non per questo respinte da chi, occhiutamente, doveva giudicare, fu chiusa. Quello è l’avvocato che ci “difese” quando Grillo iniziò la sua opera per imbavagliare la ricerca sottraendoci il microscopio. Le virgolette sono d’obbligo perché quell’avvocato che doveva essere il nostro difensore c’indusse a consegnare l’apparecchio quando poi, dopo anni, uno dei maggiori giuristi italiani mi disse che quella consegna poteva essere consigliata o da un avvocato totalmente incapace o da un avvocato in malafede. Non passò molto e quell’avvocato fu scelto, guarda caso, proprio da Grillo per farlo sedere in Parlamento. A quell’avvocato che mi si diceva amico e con cui pure lavorai con successo in un caso, io ho scritto una lettera addolorata. Nessuna risposta. Grillo insegna. Del resto, un suo compagnuzzo senatore, ottimo medico con cui lavorai in tempi puliti e perfettamente a conoscenza dell’impresa di Grillo per averla vissuta, disse ad un amico che gli contestava il suo non proprio coraggioso silenzio complice “quando si arriva in certi posti si perde la voglia di combattere.” Non credo sia necessario commentare.

Ieri sera, per un attimo, ho visto il mitico Beppe in TV arrivare in scooter ad arringare (armiamoci e partite) i ragazzi che spalavano il fango a Genova. Caricatura di plastica di Kim Jong-un da cui lo differenzia fisicamente la capigliatura, il Lìder Maximo era accompagnato da guardie del corpo che parevano ispirate ai soldatini di Ubu Re. Per salvaguardare lo stomaco di chi è arrivato fin qui a leggermi non mi addentro nei contenuti dello sproloquio. Particolarmente buffa è la proposta del comico (?): raccogliamo soldi per gli alluvionati. Vorrei ricordare che, per quanto riguarda la raccolta fondi promossa da Grillo per acquistare il famigerato microscopio, nessuno è a conoscenza dei conti e, comunque, quell’apparecchio da 378.000 Euro non è certo finito dove si era dato ad intendere agl’ingenuotti che hanno partecipato alla raccolta (a me in primis) che sarebbe finito. Ora mi limito a considerare che, se Grillo è il nostro faro per il futuro, preferisco correre al buio.

L’ultimissima a testimonianza dell’ipocrisia e della falsità che imbevono il Partito delle stelline è contenuta in questo frammento di S. Spetia che riporto verbatim: “Ora i parlamentari calabresi del Movimento 5 Stelle dicono che tal Pantano, consigliere comunale a San Ferdinando, arrestato oggi in un’inchiesta sulla ‘ndrangheta, non rappresenta il movimento e non ne fa parte. Non ho motivo di non crederci, ma pensassero anche al fatto che se c’è uno, anche in un microscopico paese della Calabria, che si presenta in consiglio comunale con il loro simbolo, parla presentandosi con quel simbolo, appare su Youtube con quel simbolo alle spalle, annuncia iniziative politiche in nome di quel simbolo e non fa parte del Movimento hanno un problema.” Tanto per la precisione, Pantano è tra i fondatori del meetup indigeno.

Basta: chiudo qui e mi scuso per il disturbo.

1 Comment
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edimattioli
10 anni fa

… in fondo è in bona fede!!!
… e via, Stefano,non lo sa che ogni uomo ha un prezzo e nonostante tutto lo schifo, gli italiani non hanno voglia di capire: i neuroni li conservano, belli tonici, per discutere al bar!

RISPOSTA

Quello che mi fa più rabbia in me è che lo so benissimo. Eppure, non voglio capire. A proposito delle cose importanti del bar, ha visto come ci ha aiutato l’arbitro nella partita contro la Slovacchia?