Può accadere che si scopra un continente navigando su una barchetta colabrodo sulla cui capacità di approdare alla riva opposta di uno stagno pochi scommetterebbero. Eppure, restando all’arte della navigazione, c’è chi su zattere di papiro ha attraversato gli oceani.
Uscendo dalla poesia marina, anche in campo scientifico può essere che qualcuno, con mezzi quasi di fortuna, scopra qualcosa cui eserciti di scienziati forti di attrezzature in quel momento all’avanguardia non sono approdati e della cui esistenza non sospettavano nemmeno.
Ormai molti anni fa, con apparecchiature modestissime e senza il becco di un quattrino, noi scoprimmo quelle che oggi, con termine coniato dall’allora oscura dottoressa Antonietta Morena Gatti, sono le nanopatologie. Quella scoperta fu immediatamente osteggiata perché disturbava una certa situazione di fatto che regalava stabilità e sicurezza a un giro tranquillo di denaro e di gestione del potere, e si andava da quattro soldi e sì e no uno sgabello su fino a somme da Paperone e veri e propri troni. La guerra, come è per tutte le guerre, si valeva di alcuni generali e di una truppa numerosissima di soldati semplici spesso volontari. Come dicono i cugini francesi, à la guerre comme à la guerre e, con la regola della mancanza di regole, i colpi proibiti ci furono inferti senza remore e senza risparmio.
Alla prima scoperta ne seguì una serie, ognuna delle quali più fastidiosa delle precedenti.
Se i primi furono anni difficili, oggi le cose vanno peggio, ma nessuno ci ha ancora messo KO.
Comunque, colpi bassi o no, le conoscenze scientifiche possono essere rallentate fino a che si vuole, se ne può addirittura invertire per un po’ la marcia, ma, se si osserva la curva nella sua totalità, la tendenza resta al progresso. E il progresso – sia chiaro: nel nostro settore – sta in quello che abbiamo scoperto noi e che abbiamo in pista. Non piace? Pazienza.
Così, di tanto in tanto, camminando sul sentiero del progresso, ecco sbucare qualche università o qualche ente di ricerca dove non mancano persone, attrezzature e soldi (tantissima roba rispetto al nostro nulla) che annuncia urbi et orbi una scoperta: una LORO scoperta, naturalmente. Si vedano, tra i tanti esempi, la trombogenicità delle particelle oppure la loro capacità di entrare nel nucleo delle cellule interferendo con il DNA. Che noi ci fossimo arrivati molti anni prima non cale a nessuno perché noi non siamo nessuno. Ciò che conta, ciò che è ufficialmente vero è solo ciò che esce dall’orchestra di tromboni e il nostro è uno strumento che con i tromboni s’intona male.
Ora, ed è questa l’occasione delle mie righe, esce, datato 28 novembre 2018, https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30488642. In questo brillante “case report” si comunica come PER LA PRIMA VOLTA sia stato osservato un granuloma nel punto d’iniezione di un vaccino.
In un certo senso, è effettivamente la prima volta, almeno in un certo ambito. Poco più di 16 anni fa, però, fu proprio per casi come questi, casi segnalatici da un’università tedesca, che noi cominciammo ad analizzare i vaccini, in quell’occasione compresi i granulomi.
Sia chiaro: a me della primogenitura interessa meno del piatto di lenticchie di Esaù. Chi non ha altro nella vita, se la prenda e sia felice. Però forse è un peccato che, per fare gl’interessi di una cricca, si perda tanto tempo.
Comunque, l’orchestra può tirare un sospiro di sollievo o, almeno, sperare con buone probabilità di successo di poterlo tirare. Dopo essere sopravvissuti alle istituzioni, a Beppe Grillo, alle infamie della cosiddetta informazione, a chi si prende gioco della magistratura servendosene a proprio uso e consumo, ora è la volontà popolare a toglierci di mezzo nella maniera più semplice del mondo: facendoci morire di fame. E i morti non danno fastidio a nessuno.
Dal punto di vista della scienza la nostra scomparsa non inciderà. Si tratterà solo di accumulare un po’ di anni di ritardo e, alla fine, quello che avremmo fatto noi lo farà qualcun altro. E se, come disse un saggio trombone minore di un’università minore, ci saranno dei morti, li seppelliremo. In fondo, prima o poi capita a tutti e combattere contro la morte è una guerra persa in partenza. Dunque, si muoia a scopo di lucro e di potere. Lucro e potere altrui, ça va sans dire.
In quella seduta (15 aprile 2010) del Consiglio Comunale di Nonaltola (Mo), se ho ben capito dal filmato yt, il Tassi si inalberò perché, per qualche motivo, ebbe l’impressione di essere stato accusato di essere un ignorante.
Poi, a dimostrazione della infondatezza della (ipotetica) accusa, disse:-
https://www.youtube.com/watch?v=iN-BJhAx7jg
Min. 10.35
“Io non sono qui per parlare né delle particelle, né dell’inceneritore. Questi sono aspetti onestamente che non sono stati presi in considerazione quando si è costituito quel gruppo tecnico, dentro al quale gruppo tecnico c’era anche l’Università.”
RISPOSTA ad Aurelio – In quella serata io ricevetti in dono alcuni ammaestramenti di cui non posso che essere grato a chi ebbe la bontà di regalarmeli. Esiste una verità universale ed esiste una verità legata all’occasione, ed è solo quest’ultima che conta per chi, occasionalmente, attraversa gli anni ai quali il destino l’ha condannato. Fin troppo ovviamente, la verità che, per mancanza d’altro, ho definito universale s’imporrà, ma sarà soltanto la verità d’occasione ad avere inciso sugli attori del momento. Insomma, la testa di Lavoisier cadde nel cestino piazzato sotto la ghigliottina e per lui tutto finì lì. Così… Leggi il resto »
Sublime l’intervento del chimico becchino.
Grazie Aurelio della segnalazione.
RISPOSTA a Misodemo – Inumazione e cremazione fanno parte del trattamento dei morti umani. Sincreticamente, allora si proponeva l’inumazione in un contesto che prevedeva il fuoco come soluzione finale. Fu un momento altissimo, purissimo, levissimo.
Ma come fanno senza vergogna questi cleptofalliti a rivendicare le scoperte del Nanodiagnostics, se da tantissimi anni ci sono le pubblicazioni ufficiali? Fare piuttosto una chiamata dopo quello che è emerso a scoppio ritardato nei loro dorati laboratori, per ringraziarvi e magari chiedervi di fare un progetto in collaborazione con finalmente degni finanziamenti, visto che in palio c’è la sorte del pianeta intero, sarebbe stato il minimo no?
RISPOSTA a Konrad Lorenz – Cristoforo Colombo scoprì l’America nel 1492. Eppure in America del Nord ci sono le costruzioni vichinghe di pietra risalenti a secoli prima e in America del Sud le fucine dei danesi lì almeno dal 1300. I Cavalieri Templari, cancellati ben prima dei tempi di Colombo, in America ci andavano regolarmente, tanto che in una loro moneta c’è il profilo di un capo pellerossa con il suo bel diadema di penne. Chi ha scoperto l’America?
Molto interessante, certi dettagli non li conoscevo proprio!
Si vede proprio come la Storia viene scritta come più torna comodo…
RISPOSTA a Fax – Nel 1948 un tale Eric Blair (George Orwell) scrisse un libro intitolato 1984. Nel racconto il Grande Fratello modificava la storia a suo piacimento, e questo è quanto avviene ormai di routine nella gabbia di matti di cui, secondo gli psicotici di regime, dovremmo andare fieri. Ormai siamo arrivati ad un livello tale per cui, se si menzionano certi fatti storicamente indiscutibili con i signori medici, costoro non solo non ne sono a conoscenza ma li rifiutano stracciandosi scandalizzati le vesti.
E’ vero! E l’idea che i vaccini hanno “salvato l’umanità” è così radicata che metterla in discussione è come dire che la terra è piatta. Purtroppo la propaganda ha fatto un ottimo lavoro e, per chi non ha familiarità con l’argomento, è impossibile controbattere.
RISPOSTA a Fax – I dati UFFICIALI sono di una chiarezza inequivocabile: i vaccini non sono mai serviti a nulla. In più hanno fatto guai a non finire. Tutto registrato e solo un minus habens può non capirlo. Eppure anche tra gli “scienziati” che pretendono chiarezza sui vaccini l’idea che questi intrugli abbiano salvato l’umanità da malattie terribili è incrostato nel DNA. Da avversario, non posso altro che fare i complimenti ai delinquenti che sono stati capaci di ipnotizzare il mondo.
Dott. Montanari, io da bambino ho avuto il morbillo e, come me, più o meno tutti i miei compagni di classe di allora. Negli anni ’60 e ’70 il morbillo era una malattia molto diffusa, considerata un normale passaggio dell’infanzia e non destava nessuna angoscia. In questi ultimi anni mi è capitato di parlare con persone circa della mia età, che hanno avuto il morbillo senza alcun problema, ma che oggi sono convinte che si tratti di una malattia grave, da temere come l’Ebola e la peste bubbonica. Certo, ci sono anche persone che non hanno perso l’uso del cervello… Leggi il resto »
RISPOSTA a Paride – Qualche anno fa un imbecille che avesse raccontato quello che si racconta oggi sul morbillo sarebbe stato molto semplicemente percepito per quello che è. Oggi è un genio della medicina. Che conclusione possiamo trarne? TAV? Ad ammaestrarci sono le madamine. Gl’italiani? Un popolo senza dignità che merita di essere trattato come si permette di fare chiunque transiti attraverso la cosiddetta “stanza dei bottoni” o occupi solo anche uno strapuntino di potere.
Dott. Montanari, io non ne posso più di questa gente che, sulla TAV come sui vaccini, si fa abbindolare dalla propaganda. Ho deciso di rinunciare al dialogo, perché non li sopporto più. Però sto pensando di farmi un paio di magliette con sopra degli slogan contro la TAV e i vaccini. Voglio vedere se mi arrestano. Sarebbe curioso vedere quale sarebbe l’accusa. Se un pallavolista può fare la pubblicità ai vaccini, io posso farne una contro. O no?
@paride “quale sarebbe l’accusa.” Ma, come nel Processo di Kafka, nelle attuali democrazie individuare con precisione il capo d’accusa non è più strettamente necessario. Ho un esempio fresco di giornata. È ben noto che le Scuole Steineriane non sono molto ferree nell’esigere che gli alunni siano tutti vaccinati. Come incastrarle? Ecco la soluzione:- “mounting concern from Ofsted about child safety in some Steiner institutions” “’alarming disregard’ for children’s safety and well-being in Steiner schools” https://www.telegraph.co.uk/education/2018/10/20/ministers-urged-order-fresh-inspections-steiner-schools-amid/ https://www.telegraph.co.uk/news/2018/12/09/urgent-inspections-steiner-schools-ordered-education-secretary/?li_source=LI&li_medium=li-recommendation-widget Ma che vuol dire? Fanno saltare gli studenti da un’altezza di 7.50m come i paracadutisti? No. Non vuol dire niente. Lei potrebbe essere accusato… Leggi il resto »
Dr. Montanari: “quello che si racconta oggi sul morbillo” Vorrei segnalare un altro esempio di alto giornalismo: https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/home/1088891/morbillo-focolaio-esaurito-ma-i-casi-in-puglia-sono-saliti-a-13.html “Morbillo: casi in Puglia saliti a 13, 10 contagi partiti da figlia no-vax” La finalità del pezzo si intuisce dal trasparente titolo. Ma la mia capacità di comprensione del medesimo testo scritto è andata in loop (o meglio, TERMINAL ERROR, come irremovibilmente segnalerebbe il compilatore di qualsiasi linguaggio di programmazione) a questo punto: Incipit del Paragrafo n.3: “Le verifiche condotte in laboratorio e le indagini epidemiologiche hanno però accertato che la gran parte dei casi, in un modo o nell’altro, va ricondotta… Leggi il resto »
RISPOSTA ad Aurelio – Sul morbillo si potrebbe scrivere un pezzo teatrale comico.