Sto invecchiando e lo faccio a grandi passi, compensando la velocità di podista che perdo ogni giorno.
Confesso che del rito legato alla carnevalesca campagna elettorale
che si sta svolgendo sul circo a tre piste della repubblica bananiera non m’importa più un fico secco. Vedo sfilare ancheggiando sulla passerella mediatica ectoplasmi strepitanti, molti di loro già transitati mille volte con vernici diverse e forti di uguali fallimenti, qualcuno, i più preoccupanti, al debutto. Nessuno di loro promette qualcosa che sarà poi anche solo vagamente mantenuto, con questo fidando nell’imbecillità statistica recidiva del popol bue. Nessuno di loro ha gli attributi per dire l’unica verità possibile: la medicina non è quella controproducente di dissanguare economicamente chi le tasse le paga ma è la combinazione incondizionata di sangue, sudore e lacrime di rinunciare ad essere italioti, cioè i furbetti dell’ “IO speriamo che me la cavo” con quell’IO in maiuscole dove tutto quanto non è IO non conta nulla. E nessuno di loro ha nel suo invariabilmente lacunoso e superficiale programma l’aspetto di gran lunga più serio e urgente tra tutte le tragedie che stanno mandando in rapida putrefazione questo ignobile stivale: l’ambiente. Il lavoro non c’è, la giustizia è questione di fortuna e di sopravvivenza, la corruzione impazza, la burocrazia ci soffoca, la cosiddetta sanità è in coma irreversibile, la rete dei trasporti è ormai sbriciolata. Tutto vero e di questo, pur nel loro ridicolo straparlare da imbonitori, i vari pretendenti al timone del Paese fanno qualche menzione, così almeno testimoniando che sono in qualche modo avvertiti. Ma l’ambiente? Nessuno di loro pare rendersi conto che quando si crepa di cancro per essere imbevuti di porcherie che, come in un quadro di un Bosch contemporaneo, escono dagli sfinteri-cornucopia tutto il resto diventa irrilevante. Nessuno di loro pare rendersi conto che partorire mostriciattoli intrisi di veleni già nell’utero materno ti sconvolge la vita. L’ambiente no, perché trattare il mondo da immondezzaio porta quattrini e davanti ai quattrini tutto il resto scompare. Del resto, come si potrebbe mantenere la politica più lussuosa del mondo, i portaborse, le automobili color di prima sera, le festine, i conti di casa, i dolcetti se non corressero fiumi di quattrini che da qualche parte devono pur arrivare? E l’ambiente è il mecenate ideale per i nostri “politici” perché tra diretto e indotto ogni anno da lì escono quattrini che basterebbero per risanare in un colpo tutte le voragini aperte da chi oggi si ripropone come tappabuchi e quelle che è fin troppo disperatamente facile prevedere che i dilettanti allo sbaraglio apriranno non appena ne avranno l’occasione.
Qualcuno, in realtà, di ambiente ne parla e ne ha parlato, con questo coprendosi di ridicolo pur se pochi sembrano essersene accorti. Vedi la buffonata del sindaco di Parma, il pulcino nella stoppa spedito allo sbaraglio che, dovendo arrivare secondo, ha invece ricevuto l’investitura popolare che chi lo aveva mandato non voleva. E vedi i bavosi soliloqui (no a qualunque dialogo!) del miles gloriosus che, alla prova dei fatti, non ha trascurato niente per impedire che l’ambiente venisse in qualche modo salvaguardato rendendo pubblici i risultati di ricerche che inchiodano gli sfinteri-cornucopia di cui sopra.
Insomma, come la volta scorsa io restituirò la scheda elettorale facendo riportare a verbale che nessuno mi rappresenta in un’elezione farsesca che, oltre a schierare personaggi che non vorrei trovare seduti vicino a me in treno (per fortuna loro viaggiano in prima), si fa beffe degli articoli 56 e 58 della fu-Costituzione.
Ho detto che non m’interesso di queste elezioni e dei vari “paghi uno prendi mille” che ognuno dei pazzarielli ci assicura. Non è vero: ho sentito Berlusconi affermare che il Festival di Sanremo andava spostato. Ammetto di aver capito che il tanto vituperato e ridicolizzato Cavaliere ha una visione chiarissima del popolo della Nutella. Io credo di essere uno dei pochi italiani a non aver mai visto neanche un minuto del Festival di Sanremo, ma sono con Silvio quando afferma che ben pochi dedicherebbero il loro tempo ad ascoltare lui e i suoi colleghi (o, almeno, i pochi che godono dei privilegi di farsi pubblicità a spese del canone RAI) quando, con un clic di telecomando, ci si può sintonizzare su Sanremo. Anch’io che della musica cosiddetta leggera non ho il minimo interesse, se proprio dovessi stare davanti alla TV come il protagonista di Arancia Meccanica con le pinzette sugli occhi, preferirei i gorgheggi di qualche “talento” musicale alle esternazioni dei “talenti” politici.
pessimismoConcordo in parte ma non condivido questo assoluto pessimismo. Così come in val d’Aosta ha prevalso il buonsenso, anche nel resto dell’Italico stivale qualcosa si move e, seppur non da parte della politica, qualcosa cambierà ed in meglio, far peggio infatti non è possibile. Io voterò, come dico sempre a figli ed amici, per chi ritengo possa al meglio rappresentare le mie istanze di cambiamento, non farlo mi parrebbe una supina accettazione d’uno stato di cose assolutamente inaccettabile. RISPOSTA “Tot capita, tot sententiae” dicevano i nostri bis-bisavoli. Insomma, ognuna la pensa come gli pare. E, restando in argomento elezioni, la… Leggi il resto »
se in Val d’Aosta ….se in Val d’Aosta per un referendum (con valore legislativo, ovvero dopo 10 giorni il volere dei cittadini è diventato legge) è stato necessario superare il quorum del 40% per eleggere un governo in Italia non serve quorum quindi ipoteticamente se per ciascuna delle 28 circoscrizioni elettorali (per la camera) e 20 per il senato, vota una sola persona abbiamo un governo !!! Diciamo che messa così legalmente non parrebbe valida , ma se per ciascuna sezione elettorale votassero almeno 10.000 persone si avrebbero almeno 280.000 votanti su oltre 47 milioni di aventi diritto al voto… Leggi il resto »