Speravo di no e, invece, è sì: mi stanno cominciando ad arrivare, come sempre quando si è nei pressi di un’elezione, le richieste di un “consiglio per gli acquisti”. Insomma, si chiede a me per chi votare. Ma perché proprio a me?
Per chi non ha tempo o voglia di leggere oltre,
dico subito che io farò esattamente ciò che ho fatto alle ultime elezioni: restituirò la scheda e farò mettere a verbale la restituzione dovuta al fatto che non mi sento rappresentato da nessuno. Un’elezione tenuta ancora una volta in spregio degli articoli 56 e 58 della Costituzione è un’ignobile buffonata e basta.
Io non so quali e quanti raggruppamenti si presenteranno alla corsa verso Camera e Senato e, tutto sommato, non m’interessa neppure.
I programmi che ho letto o che ho sentito enunciare sono tutti (confermo: tutti) a dir poco ridicoli. Nessuna televendita arriverebbe a tanto disprezzo per l’intelligenza propria e altrui. Nessuna miopia rivelerebbe una vista più corta. So che la cosa interessa a pochi, non essendo sottolineata dai media, ma è un fatto che nessuno schieramento ha uno straccio di programma che vada oltre la più dilettantesca superficialità sull’ambiente quando non la più becera ipocrisia. Nessuno di chi si propone a guidarci reputa che il problema di gran lunga più grave che ci attanaglia, infinitamente più grave di quello del lavoro e perfino della corruzione, meriti attenzione. Dunque, io lascio da parte i programmi perché sono aria fritta e nient’altro. Così, per quello che posso conoscere, guardo gli uomini perché, se si hanno gli occhi giusti, analizzando la parte si comprende il tutto.
Monti: con i nostri soldi, i pochi che restavano, ha messo le pezze alle voragini aperte dai suoi colleghi banchieri strapagati forse anche sotto i tavoli e ha dato una mano anche a Giovanni, quel piezz’e’ core che è suo figlio (vedi, per qualche analogia famigliare, anche il Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana Anna Maria Cancellieri). Non ci sarebbe stato bisogno d’inventarsi un senatore a vita con ictus di stato allegato per fare qualcosa che chiunque sarebbe stato capace di fare.
Berlusconi: Forse il mitico colonnello Bernacca avrebbe potuto tentare di prevedere la meteorologia del Cavaliere con Moquette, una meteorologia mutevole come quella britannica. Ora, uscito definitivamente di senno, l’inventore della Politica del Cucù ci ridarà l’IMU sgraffignata da Monti in cambio del voto e, vedi un po’, ce lo ridarà sull’unghia. Prescindendo da evidenti risvolti psicopatologici e restando ancorati ad un argomento pratico, come farà un apparato di burocrati come quello italiota a pagare sull’unghia quando io ho aspettato 5 anni abbondanti per avere un terzo dei soldi che avevo speso per un lavoro svolto (con successo) per una procura della Repubblica resta avvolto nel mistero. Sono certo, però, che in molti ci cascheranno. Sul resto cada la nostra pietà.
Bersani: Con il buco di Siena c’è dentro fino alla pelata. Il politico? Basta sentirlo vaneggiare sugli F35 (non che Berlusconi perda un colpo) e sul vuoto interstellare del suo programma per cambiare canale. Un po’ peggio di lui è l’alleato (?) Vendola (un tempo ribattezzato, non da me, Vendo la Puglia). Ficcare la parola ecologia nel nome del suo partito è davvero comico. Chiunque si sia fatto un giretto tra i falò pugliesi benedetti dal personaggio con tanto d’inchino ai biechi nemici capitalisti sa di che cosa parlo. Se questi sono l’alternativa a Berlusconi, ridatemi Silvio. Almeno si ride.
Fini: Io guardo le persone, e tra gli esponenti del FLI, uno dei mille frammenti usciti dalla materializzazione dell’antico Silvio-pensiero, c’è tale Enzo Raisi (coordinatore regionale emiliano-romagnolo). A causa della vita infelice che conduco io ebbi la ventura d’incontrarlo qualche anno fa nel corso di una trasmissione radiofonica insieme con il prorettore dell’Università di Modena. Fu un colpo di fulmine. Al rovescio, purtroppo. Il solo pensare che Enzo Raisi possa decidere anche appena in piccola parte sul futuro dei miei figli mi fa venire la pelle d’oca. Se questo è un esponente di punta del partito, c’è di che meditare.
Casini: Forse qualcuno si ricorda di quando Pierferdinando s’impegnò a lasciare la politica se il suo candidato Salvatore Cuffaro (detto Totò Vasa Vasa), allora in odore di mafia, fosse finito in galera. Tra un bacio e l’altro Totò in galera ci finì e Pierferdinando non fece una piega, restando con le terga saldamente imbullonate alla poltrona. Mi chiedo: se il popolo italiano desse zero voti al suo partito, al di là di godersi la paffuta pensione, che saprebbe fare nella vita il nostro Casini?
Ingroia: Mi chiedo come si faccia ad imbarcare Giovanni Favia. Vale quanto detto per il suo conterraneo Raisi.
Di Pietro: Forse è opportuno che Votantonio chiarisca il giro di quattrini in cui è coinvolto da anni. Nessuna accusa, naturalmente, ma, fino a che non sarà tutto comprensibile anche da me che già quasi sette anni fa avevo visto a Pavia certi documenti, non lo prendo nemmeno in considerazione.
Grillo: Nessuno come lui poteva scendere così squallidamente in basso. Riesumando tale Gesù di Nazareth, mi vengono in mente le pagliuzze (peraltro vistose) che il Ragioniere coglie negli occhi altrui (i fratelli, secondo il Vangelo, i soci in affari nella realtà di Casaleggio [http://affaritaliani.libero.it/emilia-romagna/le-verit-choc-su-casaleggio-tutto-quello-che-grillo-non-dice060213.html?refresh_ce]) facendo poi finta di niente a proposito di una megatrave che gli attraversa in modo perversamente comico non un occhio ma tutta la vita. Al di là delle misere bugie che il poveraccio spara pubblicamente, al di là delle ridicole vanterie da miles gloriosus che fanno andare in visibilio le sue groupie (femminile anche per i maschietti), al di là dello zero assoluto dei suoi candidati cui sarebbe follia affidare il compito di caposcala di un condominio, al di là del “vai avanti tu che a me viene da ridere”, c’è la povertà del personaggio. Strepitante quando è attorniato dai suoi “ragazzi straordinari”, cacasotto quando si tratta d’incontrarmi per giustificare quell’atto ignobile, volgare e ipocrita dell’imbavagliamento della ricerca. Come si faccia a dare credito ad un personaggio di quella statura non solo intellettuale ma, soprattutto, morale resta tutto da spiegare. Ma nel mondo virtuale in cui ci siamo volontariamente imprigionati ci sta tutto.
Va da sé che la mia disamina è del tutto personale e limitatissima e per ognuno degli argomenti si potrebbe scrivere un libro di psichiatria politica ma, lo ripeto per chi se lo fosse già dimenticato, questo zoo di figuranti non m’interessa. Da qualunquista (è un insulto?) so perfettamente che uno vale l’altro con l’eccezione delle stelline che potrebbero essere la negazione di una speranza di futuro e, in definitiva, la fossa comune di questo paese che, però, altro non merita.
guardare gli uomini?
E’ inutile qualsiasi tentativo di analisi! Chiunque , anche il migliore con il programma migliore , fallirebbe inesorabilmente quando volesse anche minimamente mettere in pratica il programma stesso.
[b]Nessuno degli uomini o delle donne che oggi si azzuffano nelle liste elettorali, premier o parlamentari, potrà governare nei prossimi 5 anni …[/b]
Paolo Barnard lo spiega nel dettaglio in questo post http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=541