A destra e a manca i leader di partito sono già pronti a disputarsi ogni pezzetto di carta stampata per dire la loro, e come primedonne ogni volta che ne hanno occasione vanno vantandosi per lo stuolo di ammiratori, calcando la mano sulla rosa eccellente dei candidati che scenderanno con loro in campo, in vista delle prossime amministrative. Ora la domanda sorge spontanea: come mai nessuno di questi prossimi candidati esce dal coro e dimostra di saper abbozzare una chicchessia minima riflessione personale, non solo sugli ultimi tragici fatti che hanno scosso l'opinione pubblica nazionale, ma neppure sugli eventi circoscritti di mala amministrazione e malaffare che saltano agli occhi nelle prime pagine delle cronache locali?
Tutti zitti? Tutti ammaestrati? Tutti sedati? Fior di professionisti e di laureati, pronti a tener bordone al pifferaio di turno, senza saper proferir parola?Oche ammaestrate per la divina commedia, quaquaraquà di grande coraggio e spirito di iniziativa, non c’è che dire!Come certi personaggi afoni di qualche fumetto si limitano a boccheggiare slogan preconfezionati dentro ad una nuvoletta, al momento opportuno, come comanda il gran pifferaio.Vi immaginate qualche scandalo se costoro dovessero mai dimostrare di fare meglio del loro gran visir?La censura è d’obbligo ma il silenzio inquieta. Come diceva quel candidato reggiano ai giornali qualche giorno fa a noi che importa che il candidato sappia esprimersi, l’importante è che porti in dote al partito almeno cento voti. Dunque è la dote che fa la qualità del candidato e non viceversa?!! Negli ultimi quindici giorni le cronache locali hanno dibattuto di varie emergenze: testamento biologico, violenza alle donne, intercettazioni telefoniche, magistratura e De Magistris, ministri e magistratura, mafie ed affari pubblici, cemento e mafia, appalti e mafia, rifiuti e mafia, sanità e mala amministrazione, spaccio droga prostituzione bullismo…Sul nostro territorio franano e si sgretolano le strade, franano le piste ciclabili fatte a pelo d’acqua e costate un milione di euro, Legambiente solleva dubbi sulla salubrità dei “cosidetti” inerti impiegati a man bassa come sottofondi stradali, le normative regionali infrante dai potenti signorotti locali vengono prontamente adeguate –integrate- secondo le loro necessità logistiche, e di conseguenza prontamente i veleni industriali vengono etichettati come prodotti dop, vengono individuati nomi e cognomi e attività dei capocosca meridionali che vanno estorcendo denaro agli imprenditori locali, e i nostri leader politici di cosa parlano? E i loro futuri assessori di cosa scrivono?Scrivono delle fette di torta che gli sono state fregate dalla concorrenza sotto al naso, scrivono qualche tiritera condita di falso idealismo, e di tanto buonismo, scrivono indignati per salvaguardare i piccoli interessi di un quartierino, piccole cose che servono a gettare fumo negli occhi degli elettori più ingenui…E poi puntano a ribadire sempre, badate bene, a quanto siano urgenti i lavori urbanistici, le riqualificazioni ambientali, le piste ciclabili, perché la torta più grande è quella degli appalti pubblici. Chi tra gli sponsor di partito si aggiudicherà la fornitura del calcestruzzo, del cemento e degli inerti?Chi fornirà compost per il ripristino idraulico da inventarsi in ogni angolo della provincia?Chi smaltirà i rifiuti industriali facendosi pagare a peso d’oro?E si preferisce apparir poi come anime belle in quel di Sicilia, contro la mafie? Ma fatemi il piacere!!! Maria Petronio