genitle dott.MONTANARI bazzicando un po qui un po la per la rete mi sono imbattuto in alcune critiche portate avanti da alcuni suoi detrattori i quali sostengono contro di lei le seguenti accuse:1)il dott. Montanari che dal 2004 si occupa di analisi, ha una società privata ed un laboratorio privato che vende analisi sulle "nanoparticelle" e rilascia un marchio proprietario "Particel Free". Peer pubblicizzare il suo lavoro va in giro e punta a spaventare.
Nessuno ha mai visto un suo curriculum. Nei suoi siti tutto dice salvo chi è.(letto su youtube a commento di un suo intervento)
2)Comunque se in 5 anni che LO STATO gli da a disposizione un microscopio da 200 mila €, lui combina 6 pubblicazioni, mi sembra un vero SPRECO continuare sempre?
Siete contro gli sprechi giusto?Allora a qualcuno che non è riuscito a pubblicare un cazzo, pur con fondi a profusione, non andrebbe messo alla gogna?
Qualcuno che nei suoi video cita puttanate a proposito del C14,che capirebbe anche un liceale, non dovrebbe essere bollato come incompetente?
Ma se è un protetto di Grillo, allora va bene!
3)Il suo curriculum è quasi inesistente.
Ho più pubblicazioni scientifiche io che ho 25 anni e non possiedo un microscopio da 100 mila €…
QUESTE CRITICHE LETTE SU YOUTUBE NON HANNO MINIMAMENTE INFLUENZATO IL MIO GIUDIZIO SU DI LEI IN QUANTO LA CONSIDERO UNA PERSONA ONESTA E FUROI DAI GIOCHI DI PARITTO E QUINDI INTENTA SOLO A DIFFONDERE E RENDERE PUBBLICA LA CONOSCENZA SU ARGOMENTI RELATIVI AL BENESSERE E AL UTILE COMUNE……LA PREGO PERò PER TANTO DI RISPONDERE A QUESTI SUOI CRITICI IN MODO TALE DA FAR RICRDERE COLORO I QUALI CONTINUANO A DUBITARE DELLA SUA BUONA FEDE…..DISTINTI SALUTI
RISPOSTA
Certo, pazienza ce ne vuole tanta.Io mi occupo di ricerca in campo medico dal 1972 e di nanopatologie dal 1997 (scoperta originale). La società privata è nata per necessità, costituendo io un pericolo per l’establishment e, dunque, da questo venendo emarginato e imbavagliato. Il laboratorio grava su di me economicamente in maniera ormai insopportabile e ho più di qualche problema. Se qualcuno non lo sapesse, mia moglie ed io ci abbiamo sempre lavorato gratis, a differenza di chi ci critica e, però, allo stipendio non rinuncia. Se qualcuno vuole le chiavi del laboratorio, si faccia avanti: gli regalo tutto. L’unica maniera per restare in vita e continuare le ricerche è quella di autofinanziarci (da noi non arriva Telethon e i finanziamenti statali sono per chi ci va a fare le vacanze o, se proprio è onesto, per chi ci mantiene un istituto di ricerca che, al massimo, paga gli stipendi ma non ha poi più il denaro per ricercare.) La storia del marchio Particle Free è grottesca: non l’abbiamo mai usato e, se lo avessimo fatto, il ricavato sarebbe servito per le spese correnti.Che io vada in giro a spaventare è davvero curioso. Noi abbiamo scoperto delle fonti importanti di patogenesi e non vedo perché dovrei tacerne come fa l’ARPA o gli altri enti preposti a “tranquillizzare”. Se qualcuno è capace di smentirmi con le proprie ricerche, lo faccia. Venga, però, a vedere i cancri e le malformazioni di chi viene da me.Il curriculum: quando una procura della Repubblica mi chiede un parere, devo presentare il curriculum che è giudicato più che idoneo. Comunque, eccone uno brevissimo:
Stefano Montanari, nato a Bologna il 7 giugno 1949
1972: Laurea in Farmacia presso l’Università di Modena con una tesi di Microchimica
1972 –1979: Consulente tecnico di BOSA S.p.A. – Milano nel settore cardiochirurgia, cardiologia ed emodialisi
Dal 1985 Consulente del Laboratorio di Biomateriali dell’Università di Modena
1997-1999: Direttore Scientifico del progetto Biosa per lo sviluppo di una valvola cardiaca di pericardio bovino.
1985-1995: Consulente scientifico di Angiocor – Lille (Francia) per lo sviluppo di filtri per vena cava
1996-2003 Consulente scientifico di ALN – Bormes les Mimosas (Francia) per lo sviluppo di un filtro per vena cava estraibile.
Dal 2001 Consulente per il progetto Europeo “Nanopathology”.
2003 Consulente scientifico del Progetto Mondiale per l’applicazione ultrafase alle tecniche di elettrocardiografia.
Dal 2004 Direttore scientifico del laboratorio Nanodiagnostics di Modena.Dal 2006 consulente del Progetto Europeo DIPNA.
Dal 2005 consulente dell’Osservatorio Militare italiano.
Dal 2007 consulente del senatore Fernando Rossi per questioni ambientali.
Svolge consulenze per Procure della Repubblica e per vari enti su questioni ambientali.Inventore di un filtro per vena cava estraibile, di una valvola cardiaca protesica, di un sistema per drenaggio pleurico, di un’apparecchiatura per elettrofisiologia e stimolazione cardiaca transesofagea e transvenosa, di cateteri per elettrofisiologia transesofagea, di un sistema per la misura della produzione oraria di urina, di una sacca per urina con un sistema per prevenire le infezioni retrograde.Insegnante a vari corsi di aggiornamento medico e tecnico sulla filtrazione cavale.Insegnante a vari corsi di aggiornamento medico e tecnico sulle nanopatologie.
Dal 2004 insegnante all’Interuniversity Master in Nanotechology di Venezia (Università Ca’ Foscari, Università di Padova, Università di Verona)
Dal 2005 insegnante al master universitario in sviluppo sostenibile e promozione del territorio dell’università di Torino e della Comunità Europea
Autore di articoli scientifici sulla tecnica della filtrazione cavale e sulle tecniche di prevenzione della tromboembolia polmonare.
Coautore del libro “Tromboembolia Polmonare e Filtri cavali” curato da C. Rabbia e G. Emanuelli (Il Pensiero Scientifico Editore)
Autore di numerosi articoli scientifici sulle nanopatologie e coautore di un volume pubblicato negli USA (“Handbook of Nanostructured Biomaterials and Their Applications in Nanobiotechnology” a cura di H.S. Nalwa, pubblicato da American Scientific Publishers) Coautore con A.M. Gatti del libro “Nanopathology” edito da Pan Stanford.
Autore del DVD con libro “L’insidia delle polveri sottili” editore Macro
Autore del libro “Il girone delle polveri sottili” editore Macro sull’inquinamento da polveri.I
n preparazione, come curatore, il libro “Lo stivale di Barabba” sul problema dei rifiuti, editore Macro.
Lo stato non mi ha messo a disposizione un bel nulla, limitandosi ad ostacolarmi come poteva. Quello che ho me lo sono conquistato.
Bibliografia: Scrivere articoli scientifici richiede tempo e io, ahimé, tempo non ne ho perché lavoro almeno 10 ore al giorno, sabati, domeniche, Natale e Ferragosto inclusi. Questi sono alcuni dei lavori ai quali ho partecipato, anche se in diversi non compare il mio nome perché, lavorando io in un ente privato, si è preferito, me consenziente, far finta che io non esistessi. Comunque, se si vuole leggere il mio libro “Nanopathology” edito da Pan Stanford e distribuito in tutto il mondo, forse si potrà avere un’idea più chiara del mio lavoro. Questo anche per i venticinquenni che producono, spesso in squadre dove compare un’infinità di nomi di persone del tutto ignare di ciò che è poi pubblicato, letteratura che credono essere scientifica. La scoperta è tutt’altra cosa e, quando si scopre davvero qualcosa, una comunicazione è quanto basta.
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