I commenti fuori tema saranno cestinati
Che si tratti di teppismo o di ordinaria idiozia in buona fede ha poca importanza: l’importante è che l’atto sfocia nella criminalità.
Sto parlando dei cassonetti d’immondizia cui viene dato fuoco a Palermo, qualcosa di niente affatto nuovo che io già vidi fare ben oltre vent’anni fa a Napoli e a Bari.
A Palermo come, ahimé, in tante, troppe città italiane le amministrazioni locali sono nelle mani di personaggi del tutto impreparati culturalmente a fronteggiare il problema dei rifiuti, con delle opposizioni che non sono affatto diverse. E la cosa si estende su fino a livello di parlamento. Basti pensare che i nostri “politici” (virgolette d’obbligo) spacciano, magari qualcuno addirittura credendo a ciò che dice, la combustione per un metodo, anzi “il” metodo per ripulire le città.
Ignoranza, superficialità, corruzione… inutile insistere: si tratta di fenomeni tutt’altro che sconosciuti.
Ciò che si deve assolutamente sapere in questa emergenza è che quel fuoco libera migliaia di sostanze tossiche, comprese le polveri, comprese le note diossine tanto temute – e giustamente – anche da chi d’inquinamento poco o nulla s’interessa.
Emergenza ho detto, e si tratta di un’emergenza culturale. La stragrande maggioranza delle persone non ha la più pallida idea di quali siano le contromisure da prendere, e, nei fatti, prese in tante circostanze anche in Italia, per far fronte al problema. Fino a che il presidente del consiglio con tutta la corte dei miracoli che gli fa da codazzo sarà libero d’imperversare e un’opposizione che è non di rado peggiore di lui gli sarà complice, non avremo scampo. Fino a che i tromboni a pagamento delle università non avranno pudore a mentire e i media faranno da lacché continueremo a sentire domande pazzesche come
“E allora, se non li bruciamo, dove mettiamo i rifiuti?” (domanda che mi sentii rivolgere da Piero Angela poco tempo fa.) Fino a che la magistratura continuerà ad ignorare un crimine che è incomparabilmente più grave di un volgare assassinio o delle foto rubate a qualche personaggio dello spettacolo (o di altri territori della vita pubblica che oggi sono omologabili allo spettacolo), resteremo in balìa di chi fa stragi a pagamento godendo di una pressoché assoluta impunità. Anzi, spesso essendo visto come il salvatore della patria.
Se non acquisiremo conoscenza, se il senso civico sarà preteso solo dagli altri ma ognuno di noi se ne sentirà esentato, se continueremo a votare senza cognizione di causa o, peggio, lo faremo in cambio di una pensione che non ci spetta, un lavoro che è solo uno stipendio, una promozione immeritata, con questo lasciando campo libero alle scorrerie dei politicanti corsari, continueremo a rubare vigliaccamente il futuro ai nostri figli che non hanno possibilità di difendersi dalla nostra condiscendenza alla rapina.
Per ora non c’è tempo da perdere: bisogna fermare gl’imbecilli che fanno i falò e poi, ma senza aspettare, bisogna dare al nostro paese una classe politica che sia al servizio della comunità e non ci riempia, invece, di vergogna.
Immagine da: http://img338.imageshack.us/img338/3876/testadicazzo2cm1.jpg