Egregio Dott. Montanari,
non so se ha sentito parlare della Phytoremediation .
La phytoremediation è l'utilizzo delle piante per l'estrazione dei contaminanti in zone contaminate da metalli pesanti e composti organici.
La domanda è questa: le piante possono aiutarci anche con le nano particelle assorbendole e filtrandole?
Questi i link: http://www.sardegnaricerche.it/index.php?xsl=370&s=44968&v=2&c=3283&vd=2
http://www.greenterrorist.com/7b%20-%20Lai%20-%20Phytoremediation.pdf
Noi come tanti altri stiamo combattendo il degrado che c’è nelle città e questa notizia ci ha dato uno stimolo in più a proseguire la nostra missione.
Per lei e gli altri, se ci volete fare visita siamo al link: http://www.greenterrorist.com/index.htm.
Grazie per quello che sta facendo e a risentirci.
Paolo
RISPOSTA
Sì, ne ho sentito parlare diverse volte, ma non mi è mai stata data l'occasione di analizzare il processo. Così, ad occhio, ho forti dubbi che la cosa possa funzionare per le particelle solide, inorganiche e non biodegradabili sospese in atmosfera. Qualche speranza in più, invece, per quelle finite nel terreno. Però, se non si fanno rilievi sperimentali, resta tutto confinato nell'opinione, a volte nel tifo, e di scientifico non c'è niente.